Luca aveva sempre torto. Aveva torto ogni mattina appena si svegliava. Alle otto quando usciva di casa. Ogni sera quando rientrava tardi dal lavoro. Ogni notte quando guardava fuori dalla finestra. E aveva torto perché non si informava. In più, diceva grazie e prego. Sempre. Dunque, anche a volerlo, come dargli ragione?
Ogni racconto presente in questo libro è in fondo una favola, raccontata a sé stesso dal suo stesso protagonista: a volte in prima e altre volte in terza persona. Racconti difficili, di uomini e donne incapaci, impotenti, inesatti, invisibili e molteplici che spesso faticano a inserirsi nella realtà che li circonda. Personaggi sull’onda di una costrizione fisica ed emotiva sempre più incombente, che danno l’impressione di essere nuovi al mondo e dal quale si sentono spesso estranei. Allo stesso tempo, però, ognuno di loro lancia messaggi significativi, che fanno riflettere, a cui noi spesso non facciamo nemmeno caso.
Questa raccolta di racconti ha l’impressione di essere letta tutta d’un fiato. E non è un caso che i protagonisti del libro si accumunano in un unico personaggio: l’autore.
Emanuele ha una storia significativa alle spalle: è nato prematuro. 830 grammi in una teca trasparente per tre mesi in perenne pericolo di vita. Un’asincronia toraco-addominale, o meglio chiamata, respiro paradosso che fin da piccolo lo ha accompagnato per il resto della sua vita nel modo di vedere le cose.
Per questo motivo, IL PARADOSSO DEL RESPIRO, edito da Ensemble | Racconti non è solo un gioco di parole ma uno scherzo della vista dove i protagonisti, come i prematuri, in fondo sono esseri coraggiosi, perché grazie a questo strabismo riescono a vedere la vita in maniera diversa, mondi del tutto impersonali e spesso inverosimili.
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