Cinema

Don’t Look Up: la satira di cui avevamo bisogno (senza saperlo)

Don’t look up è uscito piuttosto in sordina su Netflix, nonostante il cast stellare. Proiettato anche nei cinema dall’8 dicembre scorso, il film sta riscuotendo un enorme successo solo nelle ultime ore grazie al passaparola sul web, posizionandosi tra i titoli più visti del periodo sulla piattaforma di streaming.

Disponibile dal 24 dicembre su Netflix, la pellicola ha fatto compagnia a molti in questi giorni di festa, e continua a farlo, diventando sempre più il centro dell’attenzione degli spettatori. Don’t look up non sembrava troppo interessante dal trailer, ma gli attori e le attrici presenti sono stati sufficienti a convincere tanti a dargli una chance; alla fine, il film si è rivelato un vero gioiello, grazie alla sua satira pungente e all’impronta tragicomica capace di far sorridere, ma anche riflettere e lasciare con l’amaro in bocca.

In Don’t look up vediamo il professore di astronomia Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) e la sua dottoranda Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) alle prese con una scoperta tanto eccitante quanto catastrofica: la ragazza ha individuato una cometa di dimensioni enormi diretta verso la Terra. L’impatto, che spazzerà via ogni forma di vita sul pianeta, è previsto in circa 6 mesi. I due, insieme allo studioso Teddy Oglethorpe (Rob Morgan), riescono ad avere udienza presso la Casa Bianca, dove la presidente Janie Orlean (Meryl Streep) li ascolta ma senza preoccuparsi a dovere del problema.

Tra gag sempre riuscite, battute pungenti e un livello di recitazione da oscar, il film riesce pienamente nell’intento di fare satira su un grave problema dei giorni nostri: la convinzione di avere la verità in mano anche quando non si è competenti. La scienza è costretta a combattere e soccombere contro il carisma di leader vuoti, la superficialità e la mancanza di fiducia di un popolo ignorante e che si rifiuta di imparare. Feroce critica alla società moderna, Don’t look up ci racconta con amarezza quanto è pericolosa la disinformazione e quanto una singola idea sbagliata possa mettere nei guai il mondo intero.

Adam McKay, il regista del film, lo fa servendosi di nomi scesi direttamente dall’Olimpo di Hollywood, azzeccando ogni ruolo e creando un prodotto dal quale è impossibile staccare gli occhi. Oltre agli attori già citati, che già da soli dovrebbero essere sufficienti a convincere chiunque a guardare il film, troviamo anche Jonah Hill, Mark Rylance, Timothée Chalamet, Ron Perlman e Cate Blanchett. Insieme a loro anche Ariana Grande e Scott Mescudi, per dare un tocco più pop al pacchetto.

Ognuno di loro è perfetto nella sua interpretazione, permettendo così al messaggio di arrivare diretto allo spettatore. Alternandosi tra momenti più seri o più leggeri, il film risulta sempre brillante e non scade mai nello scontato o nel volgare. Divertente, ma anche pungente nella sua critica alla società, Don’t look up conta tra le migliori performance degli attori. Leonardo DiCaprio si rinnova in un ruolo da una parte nuovo per lui, confermando ancora una volta di essere uno degli attori migliori della sua generazione (e non solo). L’accoppiata con Jennifer Lawrence funziona alla perfezione: anche lei dà prova di una grande capacità recitativa, rinnovandosi ancora una volta. Poco da dire su Meryl Streep e Cate Blanchett, divine nelle loro interpretazioni, capaci di farci odiare i loro personaggi e al contempo farci riflettere.

I temi vengono affrontati con la giusta leggerezza: il film scorre veloce e tiene incollati, ma quando finisce lascia qualcosa nel profondo, un sensazione di fastidio e forse anche rabbia. Di ciarlatani ne è pieno il mondo ed è sempre stato così, ma i veri problemi nascono quando le loro parole assumono un peso che non dovrebbero avere e cominciano ad avere conseguenze. Il film diventa così l’azzeccata metafora del modo di affrontare (o non affrontare) i problemi del mondo moderno, primo tra tutti il riscaldamento globale e in seconda battuta la pandemia. Di fondo c’è uno schema che si ripete, dove la scienza si trova costretta a fare i conti con complotti e ignoranti, e a doversi giustificare anche quando non dovrebbe.

Don’t look up è un titolo perfetto per la conclusione di questo 2021: una triste fotografia del mondo moderno che tutti dovrebbero guardare, apprezzare e capire. Forse non un capolavoro, ma di sicuro incisivo.

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