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Addio Claudio Bisio, confessione su Sanremo. Incredibile, nessuno l’avrebbe detto

Claudio Bisio è attore, cabarettista, conduttore televisivo e scrittore tra i più apprezzati in Italia, nel corso della sua carriera ha conquistato il pubblico grazie alla sua spontanea simpatia, sul piccolo schermo come al cinema.

La sua carriera inizia da giovanissimo, a 5 anni si trasferisce con la famiglia a Milano, per due anni frequenta la Facoltà di Scienze agrarie dell’Università degli Studi di Milano, poi abbandona e nel 1981 conseguire il diploma presso la Civica scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano.

Negli anni settanta, oltre a portare avanti gli studi scientifici è attivista di Avanguardia Operaia, in quel periodo alterna l’impegno politico con la grande passione per il teatro recitando al Centro sociale Leoncavallo. 

Da quei lontani primi passi sul palco di strada ne ha fatta, ma ci sono alcune cose che nonostante tutta la sua esperienza boccia a pieni voti.

Durante un’intervista con VanityFair il celebre conduttore ed attore si è raccontato, nell’interessante chiacchiera Claudio Bisio ha ripercorso la sua straordinaria carriera artistica e ha svelato alcuni dettagli inediti e curiosi.

Dopo quasi 40 anni di carriera tra cinema e teatro, Claudio è ancor pieno di idee e progetti che vuole realizzare e vista la sua tempra, difficilmente rimarranno in un cassetto, ma c’è qualcosa che proprio non vuole fare.

Raccontando quello che gli passa per la mente quando ripensa al suo percorso Claudio rivela, “Tiro qualche bilancio. Anche perché quest’anno faccio 40 anni di carriera: il mio primo bollino Enpals è del 1980″, poi prosegue ricordando gli inizi, “Il primo lavoro l’ho fatto che non avevo ancora finito la Paolo Grassi, la scuola di teatro. Si intitolava Amor giovane, Amor vecchio, una commedia dell’arte in cui facevo l’Innamorato, c’erano anche Paolo Rossi che era Brighella e Lucia Vasini Colombina”.

L’amore per il palco non lo ha mani abbandonato e sono ancora moltissimi i progetti in cantiere, lui stesso svela, “Dovrei girare ‘Quando’, dal libro di Walter Veltroni, che sarà anche regista. È la storia di un ragazzo che durante i funerali di Berlinguer va in coma e si risveglia oggi.”

L’ironia di Claudio lo porta sempre a prendersi in giro con simpatia, e continua, “Sono io: un vecchio… perché non mi interrompe dicendo che non sono vecchio? … con l’animo di un diciottenne dell’84, che non conosce i cellulari, Internet”.

In questi anni ha iniziato a sentire il peso dei numerosi impegni tra spettacolo e fiction, continua, “Ma non voglio ripetere le fatiche dell’anno scorso, dove si è sommato di tutto, Sanremo, il cinema, Italia’s Got Talent…”. Grandi traguardi e programmi di successo, ma tra questi c’è qualcosa che, nonostante tutto, non rifarebbe mai, Claudio ha le idee chiare e confessa, “Sanremo. Va bene una volta nella vita, come il militare”. Chi lo avrebbe mai detto?

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