Cinema

Elvis, la biografa del colonnello Tom Parker smentisce le trame principali

La biografa del Colonnello Tom Parker, descrive in dettaglio alcune parti della trama di Elvis imprecise dal punto di vista storico.

Elvis è la storia del re del Rock and Roll, interpretato da Austin Butler, raccontata attraverso gli occhi del suo manager di lunga data, Parker, interpretato da Tom Hanks. Al timone troviamo il regista Baz Luhrmann che in molte occasioni ha dato prova di saper gestire le storia dando una ventata di freschezza e portando la fusione della musica moderna in film ambientati nel passato.

Il film ha avuto un grande successo ma proprio la biografia di Parker, Alanna Nash scrittrice del libro “The Colonel The Extraordinary Story of Colonel Tom Parker and Elvis Presley”, fonte autorevole sul campo, ha avuto da ridire su alcune sequenze che secondo lei sono false. Il regista ha confermati di non aver personalmente letto il libro ma di aver pedissequamente seguito le note degli addetti alla lettura.

La scrittrice ha preso in esamina soprattutto un evento del film, quello relativo allo status di Parker come cittadino minacciato da forze governative segrete che volevano vedere Presley abbassare i toni dei suoi spettacoli per non corrompere la gioventù americana.

La Nash sostiene che un’altra parte è assolutamente falsa ovvero quando Presley licenzia Parker sul palco dopo che lo stesso gli ha chiesto il rimborso delle diverse spese sostenute negli anni, nonostante confermi che tra i due ci sia stata una brusca discussione dopo un’esibizione nel 1974 dove realmente Elvis ha minacciato Parker, nessuna di queste è mai andata in porto.

La verità sul Colonnello

La scrittrice ha espresso anche il suo dissenso su come è stato dipinto il Colonnello, nonostante fosse vero che avesse preso molti soldi da Elvis e avesse un vero problema con il gioco, da parte sua è anche stato un vero genio degli affari e tantissime decisioni a livello commerciale, che hanno portato alla fortuna smisurata di Elvis, le ha prese lui. La stessa dice che nel film questo viene oscurato dalla sola parte antagonista.

Così ha voluto spiegare bene i fatti raccontano che quando Parker si arruolò nell’esercito americano dichiarò di essere di origine olandese con genitori nati in Olanda e questo non era mai stato un problema per l’esercito che accettava volontari stranieri, l’importante era che giurasse di diventare americano, però non lo fece mai diventando irreperibile. In seguito però lavorò a stretto contatto con il Pentagono pianificando la carriera militare di Elvis oltre a un concerto per la raccolta fondi per il monumento alla U.S.S. Arizona.

Proseguendo nel suo racconto ha svelato che Elvis non ha mai licenziato il Colonnello sul palco anche se è vero che ci fu trambusto a Las Vegas nel 1947 quando Elvis criticò Barron Hilton dal palco per aver licenziato uno dei suoi dipendenti preferiti e da qui si scatenò il litigio con Parker con entrambi che volevano sganciarsi, quando però il Colonnello presentò il conto ai Presley, i quali non potevano saldarlo, tutto tornò com’era prima.

L’importanza delle fonti

L’intervento della scrittrice è stato importante per dare il giusto peso a entrambi i personaggi dando così allo spettatore una visione più ampia e accurata della vicenda dal punto di vista storico e non solo per quello che vediamo sullo schermo. Con queste delucidazioni abbiamo potuto avere una visione più ampia del Colonnello che in realtà ha molte più sfaccettature di quelle che conosciamo

In ogni caso Elvis è un film imperdibile, e nel riguardarlo può essere vantaggioso conoscere questi fatti per poter entrare ancora di più nella storia e capire gli eventi.

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