Il “bruciante” show di Moschino. Sfilata A/I 2016-17

Quando arriva Moschino è sicuramente show! Lo spettacolo più atteso della Fashion Week milanese è andato in scena ieri sera e anche per questa collezione A/I 2016-17 Jeremy Scott non ha lasciato nulla al caso, partendo già dall’invito, dove all’interno ha inserito un pacchetto di fiammiferi, preannunciando così uno spettacolo bollente!
Con Moschino non si parla solo di abiti, ma è uno spettacolo a tuttotondo, la scenografia diventa parte fondamentale dell’evento e si apre su uno scenario decadente, a tratti macabro, librerie con volumi antichi, candelabri gettati qua e la, cornici barocche distrutte, sontuosi divani in velluto e lampadari di cristallo a terra. L’atmosfera sembra evocare distruzione, come se un incendio avesse devastato una sontuosissima casa.
Le luci si spengono, il fumo ricopre la passerella e parte lo show, gli abiti bruciano, le modelle sfilano una dopo l’altra avvolte in pelle total black, voluminosi top in raso viola o verde indossati con shorts e cuissardes dagli orli appuntiti, micro top, pellicce animalier e le ormai celebri maxi shirt bianche con i “mantra” di Moschino. Pelle, moltissima pelle, zip lucenti, cinture, catene e collane. Sembra finire qui e invece inizia la seconda parte dello spettacolo, dove la donna punk lascia il posto alla signora elegante, raffinata, ma decadente, gli abiti sono bellissimi e al contempo distrutti, bruciati. Vaporose gonne che vanno a fuoco, tubini di paillettes bucati, borsette, guanti e orli in fiamme. I tessuti metallizzati sono trattati e riproducono frammenti di specchi dorati per abiti da cocktail specchiera, gocce di cristalli Swarovski pendono da scollature e bustier e per il finale, abiti da debuttanti in satin di seta e ampie crinoline.

Tutto cade a pezzi, tutto è distrutto, una nobil donna sull’orlo della miseria resta attaccata ai suoi cimeli e addirittura ai suoi preziosissimi chandelier, tanto da indossarne uno. I suoi tesori bruciano ma lei continua a camminare con passo e sguardo fiero, non è lei a essere fragile ma è la moda che sta andando in fumo. Ecco l’ultima provocazione di Jeremy Scott.

 

Recent Posts

Girl (Nühai) in concorso a Venezia 82 è un film delicato e commovente sui rapporti familiari

Siamo a Taiwan nel 1988 con una famiglia composta da padre, madre e due bambine…

%s giorni fa

Hateshinaki Scarlet, il dramma che trasforma l’ossessione in poesia visiva e dolore

Presentato in anteprima internazionale, il film di Yuichiro Sakashita racconta una relazione tossica con intensità…

%s giorni fa

In the Hand of Dante, fuori concorso a Venezia 82 è un trip davvero trash che ha divertito tutti

La storia grottesca di uno scrittore che intercetta il manoscritto autografo della Commedia di Dante…

%s giorni fa

Gli Anelli del Potere 3, Robert Aramayo svela quando finiranno le riprese della nuova stagione

L’attore di Elrond anticipa la chiusura dei lavori a Londra e apre ai tempi d’attesa…

%s giorni fa

The Souffleur, Willem Dafoe protagonista di un labirinto teatrale tra identità e illusione

Presentato a Venezia, il film fonde cinema e palcoscenico in un esperimento audace che affascina…

%s giorni fa

Broken English, Marianne Faithfull tra mito e fragilità in un ritratto che mescola arte e tormento

Presentato a Venezia, il documentario restituisce luci e ombre di una delle voci più ribelli…

%s giorni fa