Libri

L’eterna lotta tra bene e male in Ritorno a Villa Blu di Gianni Verdoliva

Il mistero della morte, il mistero del destino umano; la corrispondenza d’amorosi sensi che si ricrea così tra vivi e morti sono gli elementi di “Ritorno a Villa Blu di Gianni Verdoliva, edito da Robin edizioni.

Una villa sul lungolago, Villa Ludovisi, meglio nota come Villa Blu per via del colore delle sue pareti esterne; un giardino molto grande e un bosco tutto intorno; strani lamenti e scampanellii confusi che si levano di notte dal pozzo nel giardino e più in lontananza, dal bosco. Un nonno, Ascanio, e i suoi tre amati nipoti, Tommaso, Francesco e Alessio, cui arriva in eredità proprio Villa Blu, la dimora di famiglia dove hanno trascorso tante altre estati. Soli però a fronteggiare misteri, maledizioni ed eventi irrisolti del passato e del presente. Nel paese sulle sponde del lago, figure inquietanti e altre benevole si intrecciano alle vicende dei tre fratelli, vittime di un maleficio antico che vedrà il suo culmine il giorno del solstizio. E ancora Amabile, la pasticciera del paesino, Nerina, la star del cabaret, e la reverenda Katherine, dai capelli fulvi e dallo sguardo sereno e aperto.
In “Ritorno a Villa Blu” i molti protagonisti del presente si intrecciano con le vite e i personaggi del passato, attraversando tre generazioni, nella perenne lotta del Bene contro il Male, passando attraverso magia nera e bianca, reincarnazioni e fatti misteriosi. Uomini e donne che hanno vissuto o sono entrati in contatto con la villa  o i suoi abitanti; una storia il cui cardine è la misteriosa scomparsa, tanti anni prima, di Massenzio, il fratello di nonno Ascanio e che ha, in sé, come anche gli altri personaggi hanno, gli elementi della più grande storia universale, quella della lotta tra il Bene e il Male, giusto e sbagliato. Con molti flashback e salti temporali, Gianni Verdoliva costruisce una narrazione piacevole, in cui ogni elemento del narrato trascina il lettore in una dimensione senza luogo e senza tempo ma contemporaneamente anche molto reale e “vicina”, tra magia occulta, elementi paranormali, incarnazioni e gesti, invece, di delicata ed estrema gentilezza. Delicatezza che si riverbera in uno strumento inusitato, l’hangpan, che i tre fratelli suonano per ritrovare la calma, la serenità e se stessi.

Una lettura semplice ma coinvolgente e misteriosa imperniata sulla presenza di un mistero paranormale con tratti fiabeschi.
Una lettura piacevole dedicata agli amanti del mistero e del paranormale, ma anche a chi cerca letture meno “canoniche” del classico mistery.

Recent Posts

Silent Friend, l’enigma di Ildikó Enyedi tra filosofia, natura e silenzi che inquietano | In corsa a Venezia

Tony Leung e un ginkgo millenario al centro di un film che divide per radicalità…

%s giorni fa

Il Mostro, la serie Netflix che ricostruisce uno dei casi più oscuri d’Italia | Presentata a Venezia

Otto episodi per raccontare quarant’anni di indagini, paure e ossessioni in un true crime che…

%s giorni fa

Dead Man’s Wire, fuori concorso a Venezia 82. Gus Van Sant racconta un’esilarante storia vera

Con Dead Man’s Wire, presentato fuori concorso alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia, Gus…

%s giorni fa

Milano, al Castello Sforzesco arrivano Le Notti Bianche: il capolavoro di Dostoevskij in scena l’8 settembre

L’8 settembre un grande classico prende vita con la regia di Stefano Cordella e un’ambientazione…

%s giorni fa

Girl (Nühai) in concorso a Venezia 82 è un film delicato e commovente sui rapporti familiari

Siamo a Taiwan nel 1988 con una famiglia composta da padre, madre e due bambine…

%s giorni fa

Hateshinaki Scarlet, il dramma che trasforma l’ossessione in poesia visiva e dolore

Presentato in anteprima internazionale, il film di Yuichiro Sakashita racconta una relazione tossica con intensità…

%s giorni fa