Arte e Mostre

Davide Tranchina: “Cieli impossibili” in mostra a Milano

Credit: Francesca Piovesan

Cieli impossibili: una mostra personale di Davide Tranchina, curata da Sabino Maria Frassà, ci porta a cercare la distanza fra noi e il cielo, irrazionale nascosto in questi “orizzonti”. Presso lo showroom di Gaggenau di Milano fino al 22 settembre 2020, visite in presenza e tour virtuali.

Credit: Francesca Piovesan
Credit: Francesca Piovesan

 

Con questa mostra riprende il ciclo di mostre “On-Air. Il presente è il futuro del passato” del progetto CRAMUM, interrotto a primavera. Le opere di Davide Tranchina riaprono anche gli spazi espositivi di Gaggenau DesignElementi Hub dopo l’emergenza Covid, visitabili, oltre che su appuntamento, anche attraverso un esclusivo tour virtuale 360°, accessibile anche dallo smartphone.

“Le sue opere parlano di solitudine e di attese di un oltre non ben definito”.

– Sabino Maria Frassà

Distanza: cieli tersi e lontani, inavvicinabili dietro i vetri delle cornici, illusioni di materia, immagini senza soggetto. Questo è il concetto che il curatore ha scelto per avanzare una lettura dei Cieli impossibili di Davide Tranchina: la distanza che ci separa inevitabilmente dal cielo, uno spazio che possiamo riempire o percorrere con l’irrazionale.

Credit: Francesca Piovesan

Quello che vediamo non sono immagini reali di cieli, ma immagini puramente fotografiche, fatte di luce e del mistero chimico della fotosensibilità. In questo caso vecchie pellicole Polaroid gelosamente conservate in freezer, per ritardarne il più possibile la scadenza. Ma questa è la sola tecnica, che Tranchina è arrivato a maneggiare alla perfezione.

Credit: Francesca Piovesan

Il percorso che conduce l’artista (Bologna, 1972) ai Cieli impossibili inizia nel 2007, con la serie “Quello che non c’è”, titolo preso da una canzone degli After Hours. Si tratta di Polaroid di piccolo formato impressionate dalla luce dell’alba. Ma l’artista se ne dimentica, fino al 2017 quando riprende la serie “Apperent Horizons”, che conduce a questa mostra. Luce, linee, colori che ci spingono a immaginare orizzonti, albe, tramonti, o quadri dell’astrattismo americano.

Ma di fatto si tratta di immagini finte: non c’è nessun orizzonte, nessuno scatto con la macchina fotografica, cieli che, appunto, non sono mai esistiti. Né l’occhio dell’artista, né la camera è rivolta al cielo: si tratta di semplice impressione di luce su pellicola, senza l’uso di alcuna lente, off-camera. Anzi, lo “strappo” della Polaroid avviene spesso nel suo studio, con luce naturale (opere incorniciate con passepartout bianco) o artificiale (passepartout nero).

 

 

La distanza che ci separa dai Cieli impossibili di Davide Tranchina risveglia in noi la stessa curiosità con cui guardiamo all’insù verso il cielo: forse abbiamo smesso di avere paura che possa caderci sulla testa, ma non abbiamo ancora capito dove finisca, o per lo meno non l’abbiamo ancora visto. Le opere di Tranchina sono invece comodamente davanti a noi, apparentemente a portata di mano, ben sistemate nelle cornici, elegantemente disposte tra gli spazi di Gaggenau.

Credit: Francesca Piovesan

Eppure, qualcosa continua a sfuggire inevitabilmente al nostro sguardo. Forse è l’inganno della materia: tecnica fotografica analogica su pellicola, poi resa digitale e stampata su carta, ma che a volte rimane incredibilmente materica.
Oppure è l’immagine stessa: l’inganno di un cielo, di un orizzonte luminoso che definisce una dolce curvatura, come quella terrestre, ma che in realtà non esiste.

INFO:

Davide Tranchina, Cieli impossibili
a cura di Sabino Maria Frassà

fino al 22 settembre 2020
Gaggenau DesignElementi Hub
corso Magenta, 2, Milano

TOUR VIRTUALE
Video del Vernissage in streaming

VISITA GRATUITA SU APPUNTAMENTO
Lun-Ven 10-19
Tel +39 02 29015250 (interno 4)
gaggenau@designelementi.it
infocramum@gmail.com
Chiusura estiva 1-23 agosto compresi

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