Arte e Mostre

Vanni Cuoghi e il suo mondo “sommerso” in mostra all’Acquario Civico di Milano

Vanni Cuoghi, artista scenografo e pittore genovese, ci propone le visioni di un mondo sotto-sopra, in mostra all’Acquario Civico di Milano con SUBMARINER fino al 12 settembre 2021.

I curatori Nicoletta Castellaneta e Ivan Quaroni hanno arrangiato, fra le sale a piano terra dell’Acquario, un percorso dove si intrecciano due momenti della ricerca artistica di Vanni Cuoghi (Genova, 1966): le opere su carta e i dipinti su tela.

Le opere su carta del ciclo “Fondali oceanici” ci immergono nella dimensione sottomarina, anche se è una dimensione doppia e specchiante: sotto-sopra. Realizzate a china e acquerello, troviamo delle creature marine che fluttuano sul foglio bianco al di sopra dei fondali, dove si aggirano figure umane e straniate. La parte inferiore del fondale è ritagliata e piegata in su, tenuta ferma dal vetro della cornice, lasciando sotto di sé un vuoto, il cui profilo riprende quello di montagne e cime famose delle Alpi.

Montagne in fondo al mare e animali acquatici che nuotano nel cielo. Questo mondo sotto-sopra non è, però, caos o bizzarria. È una visione nuova e inedita fatta di elementi messi fuori posto. Un abisso che si arricchisce di una doppia prospettiva: se guardo l’abisso dall’alto mi sembrerà una voragine, un vuoto, ma se lo osservo dal basso sarà una montagna. E la figura umana inserita come elemento quasi di disturbo, fuori scala e fuori posto, ci ricorda che siamo noi gli esploratori dei nostri stessi abissi interiori e mondi onirici.

Gli olii su tela hanno, invece, un aspetto completamente diverso, luminoso, non più abissi ma scene teatrali. Vanni Cuoghi, formatosi come scenografo all’Accademia di Brera, raccoglie ritagli di illustrazioni e riviste, sagome di carta e piccoli oggetti che sistema in diorami come le quinte di un palcoscenico, come farebbe un bricoleur.
Quando è soddisfatto della sua creazione, la fotografa per bloccarla. Dalla foto di quel nuovo piccolo mondo d’artista nasce il dipinto. A ogni opera ricorrono gli stessi elementi accostati in modo diverso, creando un ciclo che lui definisce “Le messe in scena della pittura”.

Anche qui torna l’uomo, come un riferimento di scala in un disegno architettonico. Ma gli uomini e le donne che Cuoghi dipinge in questi suoi diorami, spesso amici e parenti, sono ancora una volta fuori posto: piccoli piccoli che passeggiano sulla tastiera di un computer, oppure sproporzionati rispetto a una porta, viandanti distratti.

 

Per l’artista, la pittura non ha lo scopo di rappresentare qualcosa, ma è finzione, puro gesto creativo e ideale. E così anche le figure che abitano questi dipinti sono sagome quasi inconsistenti, figure oniriche o sognanti, a occhi chiusi.

Densi sono anche i legami che legano Cuoghi alla sua città natale di Genova: i riferimenti scorrono come linfa vitale nella sua arte. Partiamo dalla tela di jeans, la famosa tela di fustagno tinta di blu che era usata per le vele della Repubblica Marinara. Nei musei di Genova sono conservati alcuni cicli dipinti realizzati proprio su questa tela blu.
Ecco che uno dei dipinti-diorami di Vanni Cughi, solitamente così luminosi e saturi, si trasforma in un grande notturno, dove il drappo rosso accartocciato, spesso ricorrente in queste tele, si accuccia come una creatura dormiente ma palpitante.

Ma anche il gusto dell’accostare figure ritagliate di carta per creare mondi inediti, come afferma l’artista, si ispira alla tradizione genovese e a una particolare forma di presepe. Nei secoli passati, infatti, le famiglie che non potevano permettersi statue dipinte o abbigliate ricorrevano a sagome di carta colorate.

Per Vanni Cuoghi la gioia dell’atto creativo sta proprio nel dare vita a mondi nuovi per i personaggi che ci immaginiamo possano abitarli. Esattamente come quando facciamo il presepe e ci immaginiamo le statuine che compiono azioni e vivono storie, accostandole alle casette, alla carta stagnola dello stagno, alle rocce di carta da pacchi.

L’artista ci riserva anche una sorpresa che potremo vedere, però, solamente dal 3 settembre in occasione del Salone del Mobile: una sorta di salotto del Capitano Nemo. Questa volta l’arte entra come protagonista fra le vasche dell’Acquario e, fra suggestioni letterarie e marine, l’artista costruirà una inedita scenografia con mobili e quinte teatrali dipinte posizionati davanti a una delle vetrine che affacciano sul mondo subacqueo.

Aggirarsi per questo salotto “sommerso” e accomodarsi in poltrona sarà come essere ospiti sul Nautilus, come i protagonisti di Ventimila leghe sotto i mari. Oppure attori su un palco, e chissà che per una volta gli spettatori non saranno le creature marine al di là del vetro!

INFO

Vanni Cuoghi
SUBMARINER
A cura di Nicoletta Castellaneta e Ivan Quaroni
fino al 12 settembre 2021

Acquario Civico di Milano
Viale G. Gadio 2, Milano – M2 Lanza
Tel. 02 88 46 57 50

Orari martedì – domenica ore 10 – 17.30 (ultimo ingresso ore 17, con biglietto). Chiusura biglietteria ore 16:30. Lunedì chiuso

Biglietti d’ingresso 5.00 euro intero, 3.00 euro ridotto, la visita alla mostra è compresa nel biglietto d’ingresso all’Acquario.

Informazioni Acquario giorni e orari di apertura, modalità d’accesso:
www.acquariodimilano.it
Prenotazione gratuita e biglietti acquistabili su:
www.museicivicimilano.vivaticket.it

L’intero progetto di SUBMARINER è promosso dal Comune di Milano – Cultura, parte del palinsesto “La Bella Estate”, e dall’Acquario Civico e organizzato da OPERA d’ARTE, con il sostegno di Colombo Experience.
Informazioni mostra OPERA d’ARTE:
Tel. 02.45487400

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