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Il posto degli uomini, Aldo Cazzullo prosegue il suo viaggio dantesco, dall’Inferno arriva al Purgatorio

Dopo l’indiscusso capolavoro “A riveder le stelle“, in cui tra le parole dell’autore si mescolano quelle del sommo poeta Alighieri per un viaggio straordinario attraverso uno dei canti della Divina Commedia che più ha appassionato il mondo: l’Inferno, Aldo Cazzullo prosegue il viaggio sulle orme del «poeta che inventò l’Italia», il romanzo della Divina Commedia racconta ora il Purgatorio: il luogo del «quasi», dell’attesa della felicità; che è in sé una forma di felicità. Un mondo di nostalgia ma anche di consolazione, dove il tempo che passa non avvicina alla morte ma alla salvezza. Una terra di frontiera tra l’uomo e Dio, con il fascino di una città di confine. Arriva il 7 settembre Il posto degli uomini. Dante in Purgatorio dove andremo tutti edito da Mondadori.

 «I nostri nemici finiranno all’Inferno; le nostre mamme in Paradiso; ma a noi un po’ di Purgatorio non lo leva nessuno. Per questo il Purgatorio è il posto degli uomini, dove andremo tutti. Meglio sapere per tempo quel che ci aspetta. Dante stesso pensava di finirvi da morto, nel girone dei superbi».

La tecnica narrativa è la stessa di A riveder le stelle. La ricostruzione del viaggio nell’Aldilà viene arricchita dai riferimenti alla storia, alla letteratura, al presente. Il Purgatorio è il luogo degli artisti: il musico Casella, il poeta Guinizzelli, il miniaturista Oderisi, che cita l’amico di Dante, Giotto. Ci sono i condottieri pentiti nell’ultima ora: Manfredi con il ciglio «diviso» da un colpo, Bonconte delle cui spoglie il diavolo ha fatto strazio, Provenzano Salvani che si umiliò a chiedere l’elemosina per un amico in piazza del Campo a Siena. E ci sono le donne: gli occhi cuciti dell’invidiosa Sapìa, le lacrime disperate della vedova Nella, e la splendida apparizione di Pia de’ Tolomei, l’unico personaggio a preoccuparsi per il riposo di Dante: «Deh, quando tu sarai tornato al mondo/ e riposato della lunga via…».

Nel Purgatorio, oltre a descrivere il Bel Paese, il poeta pronuncia la sua terribile invettiva civile: «Ahi serva Italia, di dolore ostello». E in cima alla montagna, entrato nell’Eden, ritrova Beatrice, più bella ancora di come la ricordava. Dante trema per l’emozione, piange, perde Virgilio, e si prepara a volare con la donna amata in Paradiso. E ognuno di noi, dopo due anni di pandemia, ha capito quello che il Purgatorio vuole significare. Può così sentirsi come Dante: «Puro e disposto a salire a le stelle».

Un romanzo da non perdere assolutamente, Il posto degli uomini. Dante in Purgatorio dove andremo tutti. in uscita il 7 settembre, si preannuncia come qualcosa che stavamo aspettando con impazienza e che adesso bramiamo avere tra le mani, il viaggio prosegue, la penna di Cazzullo è pronta ad accompagnarci in un nuovo viaggio tra storia, cultura e aneddoti inaspettati.

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