Teatro

L’adattamento teatrale di Regalo di Natale di Pupi Avati al Bellini di Napoli. Recensione

Al Teatro Bellini di Napoli è in scena l’adattamento teatrale di Regalo di Natale di Pupi Avati la cui l’adattamento per le scene è di Sergio Pierattini e la regia di Marcello Cotugno.

È la notte di Natale e quattro amici di vecchia data, Lele, Ugo, Stefano e Franco, si ritrovano per giocare a poker; hanno organizzato la partita con un “quinto”, l’avvocato Santelia, un industriale molto ricco e molto noto nel giro per le sue ingenti perdite: il classico pollo da spennare. Gli amici decidono compatti di provare a battere l’avvocato, cosa che per Franco significherebbe ottenere la cifra necessaria a ristrutturare il cinema di cui è proprietario; è solo per questa ragione che decide di partecipare alla serata, nonostante un antico screzio mai risolto gli renda difficile condividere la serata con Ugo. Tutto contribuisce ad alimentare la tensione e ad alzare la posta in gioco, in breve la partita di poker si trasforma in qualcosa di molto più grosso e in un attimo, sul piatto non ci sono più solo dei soldi, ma anche il bilancio della vita di ognuno dei presenti: i fallimenti, le sconfitte, i tradimenti, le menzogne, gli inganni. Marcello Cotugno dirige la trasposizione teatrale dell’indimenticabile film di Pupi Avati spostando l’azione dal 1986 ai giorni nostri e scegliendo Gigio Alberti, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase e Pierluigi Corallo per incarnarne tutta la profondità e l’amaro umorismo. Una riflessione cinica e graffiante sull’amicizia, sul ruolo del destino e sui valori della vita, che, grazie a uno sguardo lucido e tagliente, riesce a mantenere un perfetto equilibrio tra commedia e dramma.

La scenografia, di Luigi Ferrigno, ci presenta un tipico ambiente borghese che rimanda anche a un certo edonismo richiamato dalla presenta di una foglia oro che suggerisce ricchezza. Una ricchezza, quella dell’ambiente scenico che fa da contraltare alla povertà sia economica dei partecipanti che, in alcuni casi, umana.

Regalo di Natale ha tutta l’efficacia dello spettacolo “da camera” nel quale, secondo il topos di Carnage e Art (entrambi di Yasmina Reza) i personaggi chiusi in una stanza passano da uno stato di cordialità e socialità a uno di stress in cui la tensione sale sempre più facendo salire a galla tutti i rancori, le cose non dette in tanti anni di amicizia.
D’altra parte se si chiude un gruppo di persone in una stanza e se, come in questo caso, la posta in gioco è alta, il caos finale è inevitabile.

Per tutto il tempo un velo di sinistra inquietudine aleggia nella stanza, creando un’atmosfera di attesa, come una sorta di presagio di fallimento che spinge la nostra attenzione fino alla fine. Come si concluderà la partita?
Franco, che ha fama di essere un grande giocatore, arriverà alla vittoria? E il rapporto tra gli amici di una vita, come evolverà?

Nel corso dello spettacolo si ride tanto e ci si gode la messa in scena senza mai sentire la noia; due ore vanno via veloci e quando alla fine emerge il grande argomento in sospeso, inizialmente solo accennato, tra Franco e Ugo ecco che subentra una grande malinconia e la commozione fa da padrona.

Regia e Scenografia sono l’una al servizio dell’altra, e in accordo perfetto. Con cinque personaggi in scena il rischio è quello di un sovraffollamento che però non si percepisce mai perché nei momenti di confronto diretto tra due personaggi, gli altri si spostano ai lati della scena, su una pedana che li pone in osservazione come se fossero anche loro parte del pubblico.

In effetti il duello si potrebbe considerare un po’ come il vero tema dello spettacolo anche se appunto i personaggi sono cinque. Eppure il confronto diretto si svolge sempre tra due personaggi per volta.
La figura dell’avvocato rappresenta il pomo della discordia, la presenza luciferina che mette zizzania all’interno del gruppo e che rompe il già precario equilibrio. Il classico personaggio, ambiguo che sembra ma non è; e che solo alla fine si svelerà per ciò che è davvero, una sorta di Big Kahuna, perfettamente interpretato da Gigio Alberti.

In generale siamo di fronte a una grande interpretazione da parte di tutti i componenti che riescono a farsi notare singolarmente e allo stesso tempo essere in armonia tra di loro.

INFO:

Regalo di Natale

Dal 7 al 12 dicembre 2021
Teatro Bellini
Via Conte di Ruvo, 14

Feriali h. 20:30, mercoledì h. 17:30, sabato 11 dicembre h. 17:30 e 20:30, domenica h. 18:00

Di Pupi Avati
adattamento Sergio Pierattini
con Gigio Alberti, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Pierluigi Corallo
scene Luigi Ferrigno
costumi Alessandro Lai
luci Pasquale Mari
regia Marcello Cotugno
una produzione La Pirandelliana

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