Cinema

Bullet Train, azione e divertimento senza troppe pretese per un ottimo risultato. Recensione

Brad Pitt nel divertente e sopra le righe film d’azione tratto dal romanzo di Kōtarō Isaka, I sette killer dello Shinkansen.

Dal regista, produttore e stuntman David Leitch arriva Bullet Train, film d’azione di due ore con un ricco cast che comprende Brad Pitt, Aaron Taylor-Johnson, Brian Tyree Henry, Joey King e Michael Shannon. La pellicola è stata distribuita in Italia il 25 agosto 2022.

Visione divertente e piacevole

Bullet Train è un film divertente e che si prende poco sul serio, intrattenendo lo spettatore con personaggi simpatici e coreografie di combattimento spassose.

La storia adattata dal romanzo di Isaka ruota attorno al misterioso Morte Bianca (Michael Shannon), boss della yakuza giapponese; egli desidera che gli vengano recapitati suo figlio e una valigetta con 10 milioni al suo interno a Kyoto.

Questi due obiettivi vengono dunque trasportati su un treno proiettile giapponese che viaggia da Tokyo a Kyoto. Lo Shinkansen offre un’ambientazione particolare con svariate trovate registiche e narrative, come i vagoni silenzio o lo staff del treno.

Brad Pitt è Ladybug, il più sfortunato

È in questo contesto che si addentra il protagonista Ladybug, che è al suo primo lavoro dopo una pausa per lavorare sulla sua aggressività. Ci appare genuino e cordiale, guardandosi attorno affascinato come un bambino fra le strade di Tokyo, e si considera la persona più sfortunata al mondo seppure nei primi minuti del film una pozzanghera lo salva da un camion che lo avrebbe altrimenti investito in pieno.

La fortuna/sfortuna è il tema più ricorrente. Ladybug è sfortunato perché gli capitano di continuo situazioni da cui, però, esce per lo più illeso. Inoltre il lavoro che sta svolgendo era in realtà stato commissionato ad un suo odioso collega, che aveva però dolori di stomaco.

Fra proiettili vaganti e colluttazioni che hanno dell’incredibile, la fortuna si mischierà al destino, al karma e al folklore giapponese, dove la coccinella (ladybug) si dice che assorba tutta la sfortuna dentro di sé così che gli altri possano prosperare.

La caratteristica di Ladybug è però un’altra, ovvero il suo tentativo di rifiutare il conflitto e cercare sempre di aprire un dialogo con tutti quelli che cercheranno di toglierlo di mezzo, creando siparietti molto buffi.

Scorrevole, ma un quarto d’ora di troppo

I primi due terzi del film sono sicuramente i più interessanti e scorrevoli grazie alle interazioni fra personaggi e alle poche domande che la storia presenta.

Sul finale vengono date invece le risposte, mai esageratamente intricate ma che allungano il run-time di quel quarto d’ora di troppo. L’azione raggiunge livelli più estremi ma non mancano mai situazioni che strappano una risata allo spettatore.

Ci sono poi alcune brevi comparsate che, in combinazione con i personaggi interpretati, rappresentano delle cicche davvero simpatiche.

In sintesi, Bullet Train è un buon film d’azione che non ha vanità di capolavoro e fa il suo lavoro di prodotto d’intrattenimento. Leitch, co-regista di John Wick, promette e recapita personaggi stravaganti ed azione ben scritta e coreografata in un’ambientazione particolare, e per questo è una visione sicuramente consigliata.

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