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La vera storia di Oppenheimer e come sarà rappresentata da Nolan | La verità

Tutti ricordano il fisico Oppenheimer per il suo coinvolgimento nel Progetto Manhattan e la creazione della bomba atomica, ma Nolan è pronto a mostrarci chi era davvero e dove le scelte fatte lo hanno portato.

Oppenheimer prima e dopo la bomba

Per il suo nuovo film Christopher Nolan sceglie un soggetto che i meno informati potrebbero chiamare controverso, vale a dire la vita del fisico statunitense J. Robert Oppenheimer, tristemente passato alla storia per la sua partecipazione alla creazione della prima bomba atomica durante il Progetto Manhattan.

La vita ed il ricordo di Oppenheimer sono inevitabilmente segnati da quell’avvenimento, un qualcosa che era sfuggito anche al fisico stesso e che lo tormenterà per il resto della vita. C’è un Oppenheimer prima e uno dopo la bomba, e pensiamo che il film di Nolan si concentrerà proprio sulle conseguenze pubbliche e private che questa abbia avuto sulla vita del fisico e, infine, sulla sua morte.

Oppenheimer il distruttore di mondi

Con il completamento del Progetto Manhattan e il riuscito esperimento in Nuovo Messico, Oppenheimer pronunciò la famosa frase “Sono diventato Morte, il distruttore di mondi”. A differenza di altri colleghi Oppenheimer sapeva bene cosa stavano costruendo ed il terribile potenziale bellico che la bomba rappresentava e quella frase lo testimonia perfettamente.

Il suo parere sull’atomica era però del tutto contrario. Si potrebbe reputare un’ipocrisia forse, ma Oppenheimer cercò di dissuadere il Presidente Truman in tutti i modi circa l’utilizzo della bomba, e gli eventi di Hiroshima e Nagasaki lo scossero profondamente. Il dramma di Oppenheimer inizia con quelle due esplosioni ma continuerà ancora per molti anni.

Oppenheimer, l’anti-nuclearismo e l’inimicizia del governo

Oppenheimer diventò una figura simbolo della lotta per un uso consapevole e sicuro dell’energia nucleare. Dopo la guerra fu nominato membro dell’Atomic Energy Commission, un ente responsabile di regolare l’utilizzo dell’atomico. Si avvicinavano gli anni della guerra fredda e della minaccia atomica, con una crescente tensione fra USA e Unione Sovietica.

Il fisico sosteneva delle posizioni di distensione, ben consapevole che una guerra atomica avrebbe generato danni forse irreparabili. Questa sua posizione, mantenuta strenuamente anche contro le linee politiche di Truman, lo renderanno poco simpatico agli occhi del governo e ne causeranno infine il triste allontanamento.

Le accuse di spionaggio e la morte

La famiglia di Oppenheimer non aveva mai nascosto la propria iscrizione al partito comunista, e nel 1953 il fisico rese noto alla Commissione per le attività anti-americane della sua stessa iscrizione. Le inimicizie accumulate da Oppenheimer si misero però in moto ed egli fu accusato ingiustamente di essere una spia sovietica.

Le accuse, sebbene infondate, minarono la sua reputazione – in un Paese che più di qualsiasi altro vede nel comunismo un vero pericolo da abbattere. L’allontanamento dalla comunità scientifica lo portò infine a ritirarsi nelle Isole Vergini con la sua famiglia e condurre una vita più privata. Le accuse mosse contro di lui saranno sciolte ufficialmente solo nel dicembre 2022.

Con il nome infangato ed il suo nulla osta sicurezza rimosso (la possibilità di accedere ad informazioni classificate, nel suo caso relative all’energia nucleare), Oppenheimer manterrà una cattedra a Princeton e limiterà il suo intervento nell’opinione pubblica. Nel 1965 gli viene diagnosticato un tumore alla gola che, nonostante interventi e cure, lo ucciderà ad inizio 1967. 

La parabola drammatica di Oppenheimer si iscrive perfettamente in un racconto che potrebbe solo partire dalla bomba ed arrivare al credo e alle contraddizioni di uno dei fisici più famosi della storia.

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