Arte e Mostre

Amori Divini a Napoli: seduzione e metamorfosi in mostra al MANN

Satiro ed Ermafrodito, I sec. d.C.

Apre oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la grande mostra Amori Divini, dal 7 giugno al 16 ottobre 2017, un omaggio ai miti classici e alle passioni amorose degli Dei dell’Olimpo attraverso i percorsi della storia dell’arte occidentale.
I temi guida della mostra sono stati individuati a partire dal ricchissmo repertorio figurativo pompeiano: le storie di innamoramenti, di seduzione, di impeto erotico che vedono come protagonisti Dei e mortali e le loro metamorfosi.

Anton Domenico Gabbiani, “Ratto di Ganimede”, 1700

Dai miti greci, alle Metamorfosi narrate in poesia da Ovidio, quando ancora non esisteva la psicanalisi, fino alle teorie più attuali della psicologia, le storie di questi amori e queste trasformazioni sono entrate nell’immaginario collettivo anche attraverso le arti figurative.

Tra gli esempi più famosi sono le avventure di Zeus, gli “amori rubati” dal Signore dell’Olimpo, che, spinto dai desideri più sfrenati, si tramuta in candido cigno per sedurre Leda, in gocce dorate di scintillante pioggia per intrufolarsi di soppiatto nell’inviolabile talamo della bella Danae, o in maestosa aquila per rapire il giovane Ganimede.

I miti conoscono, però, anche vicende tragiche di “amori negati”, come la disperazione della povera Dafne, mutata nell’albero di alloro per sfuggire all’impeto di Apollo, e di Narciso, innamorato di sé stesso, spinto al suicidio dagli Dei e trasformato in fiore, o, ancora, il sorprendente e complesso mito di Ermafrodito, figlio di Eros e Afrodite, dalla doppia natura maschile e femminile.

Specchio con Leda e il cigno, fine I sec. a.C.
Europa e il toro, I sec. d.C.
Leda e il cigno, I sec. d.C.
Io e Argo, I sec. d.C.
Pelike con Leda e l'uovo di Nemesi, fine V sec. a.C.
Cratere con Europa e il Toro, IV sec. a.C.

 

L’eredità di questi racconti di seduzioni e metamorfosi, e le dinamiche delle loro ricezione e trasmissione, è indagata a partire dalla classicità: la mostra Amori Divini è occasione per esporre oltre 80 opere e reperti provenienti dalle collezioni del MANN, dai siti archeologici di Pompei, Ercolano, Capri e, più in generale, della Magna Grecia, compresi numerosi prestiti da prestigiosi musei internazionali come il Louvre, il Kunsthistorisches di Vienna, l’Hermitage di San Pietroburgo e il Getty di Los Angeles.

Il "Moschino", "Diana e Atteone", 1554-58
Guido Cagnacci, "Il ratto di Europa", 1650
Lo "Schiavone", "Danae", 1555-60
Bartolomeo Ammannati, "Ganimede", 1550
Giambattista Tiepolo, "Diana e Atteone", 1720-22

 

Le opere antiche, tra dipinti murari, mosaici, ceramiche figurate, sculture in marmo e bronzo, gioielli e oggetti preziosi, sono, inoltre, messe in dialogo con più di 20 opere di artisti dal ‘500 al ‘700, tra i quali Baccio Bandinelli, Bartolomeo Ammannati, Nicolas Pussin e Giambattista Tiepolo, per scoprire come i miti greci e la loro trasmissione letteraria e figurativa siano stati fonti d’ispirazione per l’arte moderna.

Il MANN e Amori Divini ci portano alla scoperta di alcune delle più affascinanti radici dell’arte e dell’immaginario occidentale, tra seduzione e metamorfosi, vicende che, per usare le parole di Sallustio, “…non avvennero mai, ma sono sempre”.

 

INFO E BIGLIETTI

AMORI DIVINI
7 giugno – 16 ottobre 2017
MANN. Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Piazza Museo, 18, Napoli
Aperto da mercoledì a lunedì 9.00-19.30 (martedì chiuso, ultimo ingresso 19.00)
Ingresso 12 euro, ridotto 6 euro

Siti ufficiali: museoarcheologiconapoli.itmostraamoridivini.it
Catalogo della mostra edito da Electa
Nel mese di settembre la mostra sarà arricchita da un palinsensto di eventi che esplorano l’eredità di questi miti greci all’interno della cultura contemporanea.

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