Al cinema Hitler contro Picasso. Quando l’arte è più di un’ossessione… è un’arma

Mascherato da culto per l’arte e la bellezza, il nazismo mise le mani su capolavori inestimabili per puro e spietato business, una macchina diabolica e perfettamente organizzata per la compravendita di opere d’arte allo scopo di alimentare le collezioni personali degli alti gerarchi nazisti e, in parte, per finanziare le casse del Reich. Hitler fu uno dei più grandi saccheggiatori della storia, commissionò razzie espressamente per sé, facendosi procurare una serie di opere d’arte scelte con l’obiettivo di creare “il museo dei musei”, il Louvre di Linz, la città dove era cresciuto, iniziando la sua parabola di pittore mediocre, e dove avrebbe dovuto dimostrare la superiorità dell’arte tedesca. Ma che rimase un ambizioso progetto su carta.

Liberazione di Berchtesgaden e recupero della collezione Goering ad opera della 101st Aiirbone Division. Courtesy of National Archives & Records Administration

Paul Rosenberg, Simon Goodman, Jacques Goudstikker sono solo alcuni dei grandi collezionisti e mercanti di origini ebraiche, ai quali il regime nazista strappò un incredibile numero di opere. Le loro storie, raccontate dalla voce di Toni Servillo, ma anche attraverso testimonianze di familiari, intellettuali e storici dell’arte, costituiscono il filo conduttore del docufilm eventoHitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte”, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, con la partecipazione di Sky Arte, che arriverà in anteprima mondiale nei cinema italiani solo il 13 e 14 marzo e a seguire sugli schermi di altri 50 paesi del mondo nell’ambito del progetto della Grande Arte al Cinema.

Kirchner, Due nudi sul letto, 1907-1908, Kunstmuseum Bern
Kirchner, Ragazza Malinconica, 1922 Kunstmuseum Bern
Liberazione di Berchtesgaden e recupero della collezione Goering ad opera della 101st Aiirbone Division. Courtesy of National Archives & Records Administration

 

Il documentario evento, con colonna sonora originale di Remo Anzovino, guida per la prima volta il pubblico alla scoperta del Dossier Gurlitt, di rari materiali d’archivio, dei tesori segreti del Führer e di Goering. In due modi il nazismo mise le mani sull’arte: tentando di distruggere ogni traccia delle opere classificate come ‘degenerate’ e attuando in tutta Europa un sistematico saccheggio di arte antica e moderna. Si calcola che le opere sequestrate nei Musei tedeschi siano state oltre 16.000 e oltre 5 milioni in tutta Europa. Tra gli artisti all’indice, oltre a Picasso, anche Max Beckmann, Paul Klee, Oskar Kokoschka, Otto Dix, Marc Chagall, El Lissitzky. 

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