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Coronavirus, 10 fake news sfatate sul nuovo virus cinese

ATTENZIONE: in questa articolo del 27.1.2020 si parla di una situazione in rapida evoluzione e quindi le informazioni potrebbero non risultare sempre allineate con i dati e le informazioni più recenti disponibili. Si cerca di aggiornarlo il prima possibile.

L’allarme coronavirus (2019-nCoV) che arriva dalla Cina, sta diventando virale tanto che il pericolo, più del virus stesso è, come spesso succede, la disinformazione o l’informazione assolutamente errata, troppe fake news: scienziati e autorità invitano a non cadere preda di allarmismi.

Sicuramente stiamo parlando di un virus da non sottovalutare e che sta creando dei grossi problemi, si parla di quasi tremila contagiati, oltre 4000 nella sola provincia di Hubei e di 106 vittime registrate, tutte in Cina. Ad oggi (28.01.2020) l’Organizzazione mondiale della sanità ha cambiato il livello di rischio globale in alto, dichiarando che in Cina è molto alto.

Sicuramente è importante mantenere alto il livello di informazione rispetto a questa situazione, quello che è assolutamente sconsigliabile è farne del terrorismo psicologico “sfruttando” l’attenzione generale e i timori collegati alla pandemia per pubblicare notizie false e allarmistiche.

A questo proposito quello che si può fare contro la perdita totale di controllo sulle notizie è aumentare sempre di più la diffusione di informazioni corrette andando a sfatare notizie false, imprecise o esagerate sull’argomento.

In dieci punti tutto quello che è vero o falso sul coronavirus:

1 – Non si deve più viaggiare verso la Cina e l’Asia
Sbagliato, non si deve smettere di viaggiare ma è importante informarsi giorni per giorno sui siti dedicati come quello della Farnesina per sapere se il paese in cui si sta andando è sicuro.
Per quanto riguarda la Cina sono stati bloccati tutti i voli da e per, quindi per adesso in Cina non si può andare.

Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, riportate da Epicentro, l’Oms non raccomanda alcuna restrizione a viaggi o a rotte commerciali. Ovviamente importante è osservare sempre delle precauzioni, esistono delle raccomandazioni generali che l’Oms ha dato per evitare la diffusione del virus e sono: evitare il contatto stretto con soggetti affetti da infezioni respiratorie acute; lavare frequentemente le mani, in particolare dopo contatto con persone malate o con il loro ambiente; evitare contatti non protetti con animali di fattoria o selvatici; persone con sintomi di infezione acuta delle vie aeree dovrebbero mantenersi a distanza, coprire colpi di tosse o starnuti con fazzoletti usa e getta o con i vestiti e lavarsi le mani; rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni.

Le autorità cinesi stanno adottando misure di contenimento, tra le quali l’interruzione dei collegamenti in uscita dalla città di Wuhan (treni e aerei) e la sospensione della circolazione dei mezzi pubblici. Le città isolate e in quarantena sono parecchie. Pechino ha anche deciso che da lunedì 27 tutti i servizi per i tour di gruppo all’estero forniti dalle agenzie di viaggio cinesi sono sospesi. I tour organizzati all’interno della Cina sono già stati sospesi.

2 – Il virus è già arrivato in Italia
Sono stati riscontrati e certificati due casi a Roma (1/2/2020). Confermati dall’ISS i primi due casi di infezione da nuovo coronavirus 2019-nCoV nel nostro Paese. Si tratta di due turisti cinesi ricoverati dal 29 gennaio all’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”. Le Autorità sanitarie regionali hanno messo in atto tutte le misure per tracciare i contatti in via precauzionale, in accordo con le misure già definite dal ministero della Salute.
Sul portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica (Epicentro) è riportata la valutazione del rischio stilata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che definisce “moderata la probabilità di osservare, nell’Unione europea (EU/EEA), casi di infezione da 2019-nCoV” e “molto bassa la probabilità di una ulteriore trasmissione in ambito comunitario in EU/EEA“.

3 – È pericoloso mangiare cibo cinese in Italia
La preoccupazione è infondata. Non c’è rischio di contagio attraverso prodotti alimentari o ingredienti provenienti dalla Cina. Lo ha confermato Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.

4 – Lo hanno trasmesso i serpenti
Forse. Secondo i virologi, il primo contagio di coronavirus è avvenuto con una trasmissione animale-uomo (spill over), passando dai pipistrelli ai serpenti e, successivamente, all’essere umano. Ma, come scrive la prestigiosa rivista scientifica Nature, altri scienziati sostengono però che non ci siano prove a sufficienza per sostenere che questi virus possano infettare altre specie diverse da mammiferi e uccelli.

5 – È un complotto per vendere i vaccini
No, non esiste ancora un vaccino per il coronavirus 2019-nCoV. Sono circolate alcune notizie false e teorie cospirazioniste in proposito che sostenevano la diffusione del virus fosse in qualche modo un complotto delle grandi industrie farmaceutiche per vendere più vaccini. Si tratta ovviamente di bufale che sono state già dimostrate false.

6 – Il virus è letale
Non particolarmente. Da questa prima fase è possibile dire che il virus in questione non è letale nella maggior parte dei casi. Quasi tutti i contagiati sopravvivono al virus. La percentuale dei decessi causati dal virus è del 3% scarso (meno di 3 pazienti su 100 che hanno contratto il coronavirus 2019-nCoV sono deceduti). Il dato è ancora del tutto provvisorio

Richard Horton, direttore della prestigiosa rivista di medicina The Lancet, il 24 gennaio ha scritto su Twitter: «Un invito alla cautela, per favore. I media stanno aumentando l’ansia parlando di “virus killer” + “crescenti paure”. In verità, da quello che sappiamo attualmente, 2019-nCoV ha una trasmissibilità moderata e una patogenicità relativamente bassa. Non c’è motivo di incoraggiare il panico con un linguaggio esagerato».

7 – A Pechino non si festeggerà il capodanno cinese
Notizia esagerata e non del tutto vera. Il dipartimento del turismo e della cultura della capitale cinese, come riportato tra gli altri da Cnn e da France24, ha annunciato la cancellazione dei principali festeggiamenti pubblici in occasione del capodanno cinese – inclusi i festeggiamenti religiosi nei templi – per prevenire e controllare i rischi di epidemia. Ma le celebrazioni non sono vietate o sospese. La misura riguarda solo gli eventi più grandi

8 – È una nuova Sars
È troppo presto per dirlo. Alcune caratteristiche sembrano simili a quelle della Sars – i sintomi, l’origine in Cina, la probabile origine animale – ma non si sa ancora abbastanza su come si trasmette il nuovo coronavirus e sulle sue caratteristiche genetiche per fare un confronto scientificamente affidabile.
Di sicuro, come riporta l’Oms, il nuovo coronavirus, a differenza della Sars, non sembra essere caratterizzato da un elevato rischio di trasmissione al personale medico all’interno degli ospedali.

10 – I tempi di incubazione
Il ministro della Sanità della Cina, Ma Xiaowei, ha affermato che il periodo di incubazione è tra 1 e 14 giorni. Il coronavirus è contagioso anche durante l’incubazione, che è diversa dalla Sars. Il virus 2019 n-CoV, secondo uno studio pubblicato da The Lancet, può essere trasmesso anche da persone che, pur avendo già l’infezione, non mostrano di avere sintomi

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