Paola Caruso è distrutta: “Non riesco a perdonarmi” | I sensi di colpa la divorano

Paola Caruso

Paola Caruso ha parlato delle condizioni del figlio e si è detta distrutta dai sensi di colpa che la tormentano ogni giorno.

Paola Caruso, ex Bonas, ha parlato del suo dramma e di come il dolore la divori ogni giorno. Si tratta purtroppo di una situazione molto grave che la fa soffrire quotidianamente, alla quale non riesce a trovare una soluzione.

La vicenda riguarda suo figlio Michele di 4 anni: pochi mesi fa i due si trovavano in Egitto per una vacanza e il piccolo ha iniziato a stare male. Il bambino aveva la febbre e Caruso, preoccupata, l’ha portato dal medico per capire di cosa si trattasse.

Il medico ha fatto una puntura al piccolo ma ha portato a una conseguenza impensabile: Michele ha sofferto una paralisi del nervo sciatico che si porta dietro ancora oggi e che, dalle parole di Paola Caruso, purtroppo è una condizione irreversibile.

Ospite in una delle puntate di Verissimo, intervistata da Silvia Toffanin, l’ex Bonas ha raccontato della tremenda situazione che sta vivendo e di quanto si senta in colpa per aver acconsentito alla puntura e aver causato così la paralisi del figlio.

Una vicenda drammatica

Purtroppo il bimbo, nonostante gli iniziali miglioramenti, non riesce a muovere le gambe in autonomia. “A questo punto non possiamo aspettare ancora perché si sta storcendo il piede e anche l’anca perché il bimbo non cammina bene perché deve camminare col tutore” ha spiegato Caruso a Verissimo.

“Lui è sempre col tutore, senza non può stare, anche se la gamba ha ripreso a muoversi. Alla fine dei conti non è cambiato niente. Un dolore così solo una mamma lo può capire. Il danno fatto è permanente e l’unica cosa che possiamo fare è un intervento che però ha una riuscita massima del 60% e non è sicura. Mio figlio dovrà portare il tutore per sempre“.

Paola Caruso e suo figlio Michele

Il dolore di Paola Caruso

Paola Caruso è devastata dai sensi di colpa che prova per la condizione in cui si trova il figlio. “Era sano, era completamente sano” ha detto durante l’intervista. “Io non riesco a perdonarmi quel giorno che dissi sì a quella puntura del medico. Come faccio a spiegargli che dovrà portare il tutore per sempre. Soffro in una maniera indescrivibile”.

L’ex Bonas non riesce a perdonarsi quella decisione terribile che ha segnato per sempre la vita del piccolo Michele. “Lui sta pagando una cosa che ho deciso. Ora Michele è psicologicamente indurito, a quattro anni è già provato dalla vita, non è spensierato“. Purtroppo si tratta di una situazione davvero terribile per un bambino che non ha colpe.

Pubblicato da

Recent Posts

The Sun Rises on Us All, la potenza del dramma sociale cinese che illumina le contraddizioni del presente

Cai Shangjun racconta una Cina sospesa tra speranze e disillusioni, con uno stile asciutto e…

%s giorni fa

Silent Friend, l’enigma di Ildikó Enyedi tra filosofia, natura e silenzi che inquietano | In corsa a Venezia

Tony Leung e un ginkgo millenario al centro di un film che divide per radicalità…

%s giorni fa

Il Mostro, la serie Netflix che ricostruisce uno dei casi più oscuri d’Italia | Presentata a Venezia

Otto episodi per raccontare quarant’anni di indagini, paure e ossessioni in un true crime che…

%s giorni fa

Dead Man’s Wire, fuori concorso a Venezia 82. Gus Van Sant racconta un’esilarante storia vera

Con Dead Man’s Wire, presentato fuori concorso alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia, Gus…

%s giorni fa

Milano, al Castello Sforzesco arrivano Le Notti Bianche: il capolavoro di Dostoevskij in scena l’8 settembre

L’8 settembre un grande classico prende vita con la regia di Stefano Cordella e un’ambientazione…

%s giorni fa

Girl (Nühai) in concorso a Venezia 82 è un film delicato e commovente sui rapporti familiari

Siamo a Taiwan nel 1988 con una famiglia composta da padre, madre e due bambine…

%s giorni fa