Un Van Gogh emiliano per certi versi, una somiglianza soprattutto per quegli aspetti più infelici della loro esistenza, un animo inquieto che trovò nell’arte quella valvola di sfogo e un’occasione di riscatto, in un mondo che gli ha fatto conoscere molto presto l’amarezza di vivere. Ligabue conobbe la povertà, la precarietà, l’emarginazione, la solitudine. Un’infanzia tutt’altro che rosea e l’espulsione dalla Svizzera, sua terra natale, per essere mandato a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia e, dopo tutto questo, un altro problema, non sapeva l’Italiano.
Tentò di ritornare in Svizzera ma venne subito cacciato indietro, è proprio in questo periodo che inizia a dipingere. La consacrazione all’arte come pittore noto a livello nazionale sarà nel 1961 grazie alla lungimiranza di Mazzacurati e grazie anche a Giancarlo Vigorelli, quest’ultimi infatti gli danno la possibilità di esporre alcuni suoi dipinti alla Galleria La Barcaccia di Roma. Dopo questa personale, inizierà ad incuriosire e ricevere l’apprezzamento dei collezionisti e l’interesse della critica.
Viene data particolare enfasi alla natura e agli animali che tanto caratterizzano l’arte di Ligabue, una natura che ricorda tantissimo quella che costeggia il fiume Po, una natura fatta di paesaggi agresti, campi da arare e fattorie, una natura in cui tra l’erba e i boschi sbucano anche la fauci delle tigri, dei leoni e dei giaguari, grandi rapaci e serpenti, in una perpetua lotta per la sopravvivenza, in un tripudio di movimento e colore che turba chi guarda a crea quel pizzico di ansia che resta accesa fino alla fine della mostra.
Energia, è proprio questa che vediamo nelle opere di Ligabue. Il caos genera energia, quell’energia che serve per sopravvivere nonostante la ferocia animale e nonostante la cattiveria dell’uomo, entrambe conosciute dall’artista, che è riuscito ad esprimerle con estrema forza e immediatezza rendendole poesia.
INFO:
Antonio Ligabue. Una vita d’artista
Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara www.palazzodiamanti.it
Dai 31 ottobre 2020 al 5 aprile 2021 (Temporaneamente chiusa causa nuove ordinanze)
Organizzato da Fondazione Ferrara Arte, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma
A cura di Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, con la supervisione di Augusto Agosta Tota
Orario: aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 19.30
Biglietto: unico ridotto per tutti: € 10,00
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