Arte e Mostre

Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque: la mostra a Palazzo Mazzetti di Asti

Giovanni Boldini, uno degli artisti italiani più amati, viene celebrato con una grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti, aperta fino al 10 aprile 2023.

Giovanni Boldini, La camicetta di voile, 1906 c. Olio su tela, 72×63,5 cm Collezione Sacerdoti Ferrario Courtesy Museoarchives, Giovanni Boldini Macchiaioli

La Belle Époque, i salotti, le nobildonne e la moda: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile.

80 opere, tra cui “Signora bionda in abito da sera” (1889 ca.), “La signora in rosa” (1916), “Busto di giovane sdraiata” (1912 ca.) e “La camicetta di voile” (1906 ca.), sono protagoniste di una narrazione cronologica e tematica al tempo stesso. L’esposizione presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con unicità la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca.

Giovanni Boldini, Signora bionda in abito da sera, 1889 ca. Pastello su carta applicata su tela, 220x 150 cm, Fondazione Cariparma, Parma

Una mostra che pone l’accento sulla capacità dell’artista di psicoanalizzare i suoi soggetti, le sue “divine”, facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porle le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima.

Farsi ritrarre da Boldini significava svestire i panni dell’aristocratica superbia di cui era dotata ogni gran dama degna del proprio blasone. Occorreva stare al gioco e accettarne le provocazioni, rispondendo a tono alle premeditate insolenze ma, infine, concedersi, anche solo mentalmente, facendo cadere il muro ideologico dell’alterigia, oltre il quale si celavano profonde fragilità.

Egli coglieva al volo l’attimo fuggente, quel momento unico in cui un’occhiata più sincera rivelava lo stato d’animo e la mimica del corpo si faceva più espressiva, l’istante in divenire fra un’azione e l’altra, quando la forza motoria di un gesto si esauriva, rigenerandosi prontamente in quello successivo.

Negli anni della maturità e poi della senilità, le lunghe e vorticose pennellate, impresse come energiche sciabolate di colore, rimodellavano in senso dinamico i corpi delle sue “divine” creature e il suo stile, a un tempo classico e moderno, costituiva la miglior risposta alle vocazioni estetiste e progressiste manifestate dagli alti ceti sociali.

Giacomo Grosso, La femme, 1895 Olio su tela, 295×260 cm Palazzo Mazzetti

La mostra si articola in sei sezioni tematiche: “Il viaggio da Ferrara a Firenze, verso Parigi”, “La Maison Goupil”, “La fine del rapporto con Berthe, Gabrielle e i caffè chantant”, “Il soffio vitale” nel ritratto ambientato, “Il gusto fin de siècle”, “Le nouveau siècle”. Sezioni attente che seguono gli anni di attività di Boldini e ne narrano la completa parabola espressiva.

INFO

Sede Palazzo Mazzetti Corso Vittorio Alfieri, 357 Asti

Date al pubblico 26 novembre 2022 – 10 aprile 2023

Orario di apertura

Martedì – domenica 10.00/19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima). Lunedì chiuso

Biglietti

Intero: € 13

Ridotto: € 10

Informazioni e prenotazioni

T. +39 0141 530 403 M. +39 388 164 09 15

www.museidiasti.com

info@fondazioneastimusei.itprenotazioni@fondazioneastimusei.it

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