Coefore, la tragedia di Eschilo torna in scena a Milano con la regia visionaria di Laura Angiulli
Dal 28 al 30 ottobre al Teatro Litta, un viaggio nel cuore della vendetta e della colpa con il coro al femminile
Arriva sul palco di MTM Teatro Litta Coefore, l’intensa rilettura del capolavoro di Eschilo firmata da Laura Angiulli, in scena dal 28 al 30 ottobre 2025. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo, riporta in vita una delle tragedie più potenti della classicità, trasformandola in un’esperienza teatrale di grande impatto visivo ed emotivo.
Con una drammaturgia personale e una nuova traduzione del testo, Angiulli esplora i temi eterni del ciclo degli Atridi — la vendetta, la colpa, la giustizia e il destino — restituendo alla parola eschilea la sua forza rituale e poetica. Il cast, composto da Alessandra D’Elia, Caterina Pontrandolfo, Valentina Martiniello, Paolo Aguzzi e Andrea Palladino, dà corpo e voce a un universo in cui il sangue chiama sangue, e la memoria del delitto diventa condanna ineluttabile.
Nella visione della regista, Coefore diventa un canto corale, un rito che travalica il tempo. La tragedia non è più solo racconto, ma esperienza sensoriale, un richiamo alla ferocia primordiale dell’animo umano.
Il coro come voce della vendetta
Elemento centrale di questa nuova messinscena è il coro, affidato a due interpreti femminili in un ruolo del tutto inedito. Lungi dall’essere portatore di pace, il coro diventa strumento di incitamento, voce collettiva che alimenta la vendetta e ne scandisce il ritmo implacabile.
Laura Angiulli, già autrice di un’apprezzata messa in scena della Cassandra, prosegue il suo percorso di rilettura dei testi classici mettendo al centro la dimensione femminile e la tensione emotiva del mito. In Coefore, il linguaggio poetico di Eschilo viene restituito nella sua potenza originaria, tra visioni e parole che si fanno carne, respiro, invocazione.
Le luci di Cesare Accetta e l’elaborazione musicale di Mario Gabola contribuiscono a creare un’atmosfera ipnotica e arcaica, dove la scena di Rosario Squillace si trasforma in spazio simbolico: un terreno sacro in cui si consumano il dolore e la vendetta.
Un viaggio nell’ombra del mito
Lo spettacolo si inserisce nel percorso artistico di Angiulli come riflessione sulla natura umana e sulla ripetizione del male. Il sangue che scorre nella casa degli Atridi non è solo una maledizione familiare, ma il segno della nostra incapacità di spezzare il ciclo della violenza.
Con la sua consueta eleganza registica, Angiulli accompagna il pubblico in un viaggio dentro la parola tragica, dove ogni gesto e ogni sussurro diventano parte di un rito collettivo. La regia, essenziale e potente, restituisce l’essenza dell’opera: un grido che attraversa il tempo, una ferita che ancora parla all’oggi.
Coefore al Teatro Litta è un appuntamento imperdibile per gli amanti del teatro classico e della sperimentazione contemporanea. Un’esperienza di pura immersione nella parola di Eschilo, riletta attraverso la sensibilità di una delle voci più autorevoli della scena italiana.
Una tragedia antica che torna a pulsare, tra luce e oscurità, nel cuore vivo del teatro.