Il Baracchino: la prima serie animata italiana di Prime Video tra stand-up, pupazzi e comicità surreale
Lillo, Pilar Fogliati, Frank Matano e Luca Ravenna nel cast vocale della comedy più folle dell’anno
Una vecchia leggenda della comicità caduta in disgrazia, un teatro malmesso e una serie di personaggi ai limiti del grottesco: Il Baracchino, prima serie animata italiana targata Amazon Original, promette di essere una delle novità più eccentriche e sorprendenti del 2025. Creata e diretta da Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola, la serie debutta su Prime Video il 3 giugno con sei episodi che mescolano stand-up, satira e un’estetica visiva fuori dagli schemi.
Al centro della storia troviamo Maurizio (doppiato da Lillo Petrolo), ex comico leggendario diventato gestore svogliato di un teatrino decadente che porta lo stesso nome della serie: “Il Baracchino”. Al suo fianco c’è Claudia (voce di Pilar Fogliati), aspirante art-director che crede ancora nel potere rivoluzionario della comicità. Insieme tentano il rilancio del locale organizzando una folle serata Open Mic, dove sul palco si alternano creature improbabili e stravaganti.
Tecniche miste, idee esplosive
Prodotta da Lucky Red e animata dallo studio Megadrago, la serie è un vero caleidoscopio visivo: ogni episodio mescola animazione 2D, stop-motion, 3D e pupazzi animati. Il risultato è un universo psichedelico e irriverente, che gioca con la forma e il contenuto in modo mai banale. Non è solo un esperimento visivo, ma un modo per raccontare un’umanità bizzarra e malinconica, fatta di sogni falliti, battute non riuscite e risate che spesso nascondono qualcosa di più.
Il cast vocale è di altissimo livello: oltre a Lillo e Fogliati, prestano la voce ai personaggi comici del calibro di Frank Matano, Luca Ravenna, Michela Giraud, Daniele Tinti, Edoardo Ferrario, Pietro Sermonti, Stefano Rapone, Yoko Yamada e lo stesso Salvo Di Paola. Ogni personaggio è una maschera contemporanea: c’è un piccione tabagista con crisi esistenziali, un tristo mietitore alle prese con la depressione, una triceratopo punk con l’eco-ansia e un dolcetto parlante afflitto da solitudine.
Un teatro immaginario che riflette l’Italia vera
Il Baracchino è molto più di un locale fittizio. È una metafora dell’Italia che prova a ridere per non piangere, della provincia che sogna la ribalta, del mondo dell’intrattenimento che ha perso i suoi riferimenti. La serie è dissacrante, ma mai cinica: ogni episodio lascia spazio alla riflessione, anche tra un’esplosione di nonsense e una battuta al vetriolo.
Presentata in anteprima al COMICON di Napoli il 3 maggio 2025, la serie ha già raccolto applausi e curiosità. Ora, con il lancio su Prime Video, Il Baracchino punta a conquistare un pubblico ampio, amante dell’animazione d’autore e della comicità intelligente, anche quando veste i panni dell’assurdo.
Dal 3 giugno, gli spettatori italiani potranno finalmente sedersi tra le poltrone traballanti del teatro più strano della TV. Ma attenzione: al Baracchino, nessuna risata è davvero innocente.