Questa stagione è la fine del mondo. Presentazione della stagione 2022/2023 del Bellini di Napoli

Fra tutti i teatri di Napoli il Bellini è tra quelli che pensano in grande, anche per quanto riguarda la presentazione del nuovo cartellone, in questo caso della stagione 2022/2023.

Nelle ultime settimane, infatti, il Teatro Bellini è stato ideatore di un messaggio che ha destato forte curiosità e reazioni contrastanti da parte dei cittadini napoletani.

In una prima fase della campagna di comunicazione la città è stata tappezzata da manifesti colorati, che portavano la scritta “È la fine del mondo“, sibillino messaggio poi supportato da una campagna di unconventional communication in cui decine di Uomini Sandwich hanno passeggiato per la città, con cartelli rosa e giallo, portando in giro lo stesso messaggio enigmatico, presidiando le piazze e le strade più frequentate dai cittadini, e solleticando così la curiosità di tutti.

Senza dubbio le campagne di comunicazione del Teatro Bellini sono quelle strutturate nei modi meno usuali e “classici”, volte a suscitare curiosità. Anche su Instagram, centinaia di utenti hanno postato le foto dell’operazione misteriosa con tag ad un profilo sconosciuto, @lafinedelmondo_official.

A seguire la campagna Reveal ha finalmente rivelato con “Questa stagione è la fine del mondo” l’autore del messaggio, il Teatro Bellini di Napoli, appunto, che con tono ironico, dissacrante e irriverente, si preparava a presentare al pubblico la sua prossima Stagione Teatrale.

La serata ufficiale di presentazione si è così svolta mercoledì  8 giugno ore 20:30 negli spazi del teatro Bellini addobbati con i manifesti dei singoli spettacoli, con la presenza dei Musica da ripostiglio e con dj set, una vera e propria festa con performance dal vivo e musica per presentare gli spettacoli della prossima stagione.

Un happening che ha avuto lo scopo di intrattenere e incuriosire su quanto vedremo nella prossima stagione del teatro Bellini.

In uno scenario mondiale, in cui tutto sembra essere appeso ad un filo drammatico, il messaggio È la fine del mondo intende rimarcare ancora una volta che il Teatro, e la Cultura in generale, possono trasmettere sempre e comunque messaggi di pace, gioia, divertimento e, soprattutto, aggregazione. Perché a volte la frase “È la fine del mondo “, viene intesa in senso positivo per riferirsi a qualcosa di troppo bello e troppo grande.

Vediamo quindi quali saranno gli spettacoli della prossima stagione del teatro Bellini:

8-23 ottobre e 2-13 novembre
LA CUPA
Fabbula di un omo che divinne un albero
versi, canti, drammaturgia e regia Mimmo Borrelli
con Maurizio Azzurro, Dario Barbato, Mimmo Borrelli, Gaetano Colella, Veronica D’Elia, Renato De Simone, Gennaro Di Colandrea, Paolo Fabozzo, Marianna Fontana, Enzo Gaito, Geremia Longobardo, Stefano Miglio, Roberta Misticone

scene Luigi Ferrigno
costumi Enzo Pirozzi
disegno luci Cesare Accetta
musiche, ambientazioni sonore composte ed eseguite dal vivo da Antonio Della Ragione
foto di scena Marco Ghidelli

produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

Lo spettacolo ha debuttato al Teatro San Ferdinando di Napoli il 10 aprile 2018, prodotto dal Teatro di Napoli-Teatro Nazionale

La Cupa di Mimmo Borrelli si svolge in una notte, quella di Sant’Antonio e il suo fucarazzo, quando secondo gli antichi, gli animali potevano parlare agli uomini, ma con un prezzo da pagare, sventura e dannazione. Innocente Crescenzo e il suo maiale non possono che espiare, da sopravvissuti, ogni anno le sorti della degenerazione umana.

La Cupa è una favola di uomini che come gli animali agiscono, ma con lo sterco della ragione, sottoponendo questa ad un agire perverso.

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26 – 30 ottobre
MOMIX – ALICE

Down the Rabbit hole
ideato e diretto da Moses Pendleton
co-direttore Cynthia Quinn
assistito da Anthony Bocconi, Beau Campbell, Jennifer Chicheportiche, Samantha Chiesa, Heather Conn, Gregory De Armond, Jonathan Eden, Matt Giordano, Seah Hagan, Hannah Klinkman, Sean Langford, Heather Magee, Sarah Nachbauer, Jade Primicias, Rebecca Rasmussen, Colton Wall E Jason Williams
disegno luci Michael Korsch
collage musicale Moses Pendleton
editing musicale Andrew Hanson
video design Woodrow F. Dick III
design e realizzazione ragno Michael Curry
costumi Phoebe Katzin
realizzazione costumi Phoebe Katzin, Beryl Taylor
direttore di produzione e di scena Woodrow F. Dick III
direttore di scena Iuri Pevere
direttore tecnico Giovanni Melis
comunicazione e marketing Quinn Pendleton
distribuzione per l’Italia Duetto 2000 – Roma

Nata per gioco e per passare il tempo, la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie del timido professore di matematica Charles Lutwidge Dodgson, rimasto alla storia come Lewis Carroll, viene ideata per tre piccole sorelle in gita al fiume. Tra le tre a spiccare è appunto Alice, di soli 10 anni, in seguito modella per le celebri illustrazioni di John Tenniel.

Alice, così come la sua piccola modella, è una bambina vivace e curiosa che si affaccia ad un mondo assurdo fatto di fantasia e divertimento. Non c’è da stupirsi quindi se più di 150 anni dopo le sue avventure continuano a far sognare grandi e piccini così come avevano fatto in età vittoriana.

Per un ideatore di mondi fantastici e onirici, in cui strane creature prendono vita, come Moses Pendleton, Direttore Artistico di MOMIX, non poteva esserci altra ispirazione per la sua ultima creazione se non Alice nel Paese delle Meraviglie. Da questa incredibile folgorazione nasce Alice – Down the rabbit hole, che debutta in prima mondiale al Teatro Olimpico di Roma il 20 febbraio del 2019.

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15 – 27 novembre
QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO

di Dale Wasserman
dall’omonimo romanzo di Ken Kesey
traduzione di Giovanni Lombardo Radice
adattamento di Maurizio de Giovanni
con Daniele Russo e cast in via di definizione
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
coproduzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Biondo Palermo

 Ambientato nella provincia campana al principio degli anni ‘80 Qualcuno volò sul nido del cuculo di Alessandro Gassmann, con Daniele Russo e Elisabetta Valgoi, si allontana dalla California degli anni ‘60 di Ken Kesey per avvicinarsi ad un mondo familiare e invariato come quello dell’Italia pre Legge Basaglia. Insormontabili mura di un ospedale psichiatrico circondano e incombono con la loro ombra sulle vite di pazienti e del personale della struttura in una commovente e divertente narrazione della realtà.

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29 novembre – 4 dicembre
SAMUSÀ

regia di Federico Tiezzi
con Virginia Raffaele
scritto da Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato con Federico Tiezzi
una produzione ITC2000
distribuzione Terry Chegia

Virginia Raffaele torna al suo primo amore, il teatro, e lo fa con uno spettacolo completamente nuovo dal titolo Samusà. Il racconto si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale: il luna park. Da lì si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle.

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13 – 18 dicembre

BROS
concezione e regia Romeo Castellucci
con Valer Dellakeza
con gli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella
e con uomini dalla strada
musica Scott Gibbons
collaborazione alla drammaturgia Piersandra Di Matteo
assistenti alla regia Silvano Voltolina, Filippo Ferraresi

una coproduzione Societas; Kunsten Festival des Arts Brussels; Printemps des Comédiens Montpellier 2021; LAC Lugano Arte Cultura; Maillon Théâtre de Strasbourg – Scène Européenne; Temporada Alta 2021; Manège-Maubeuge Scène Nationale; Le Phénix Scène nationale Pôle européen de création Valenciennes; MC93 Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis; ERT Emilia Romagna Teatro Italy; Ruhrfestspiele Recklinghausen; Holland Festival Amsterdam; V-A-C Fondazione; Triennale Milano Teatro; National Taichung Theater, Taiwan

In BROS, di Romeo Castellucci, una strana ed invisibile dittatura governa lo spettacolo, impedendo al pensiero il suo libero scorrere. Gli attori reclutati non hanno imparato la parte, la imparano mentre la assumono, attraverso l’esecuzione di ordini impartiti. Questi, uomini qualunque della strada, per poter partecipare allo spettacolo controfirmano un patto in cui dichiarano di attenersi fedelmente ai comandi. Un impegno che devono essere in grado di mantenere fino in fondo. La loro coscienza si ferma qui, poi ha inizio l’esperienza dell’alienazione.

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20 dicembre – 15 gennaio
DON JUAN IN SOHO

di Patrick Marber
ispirato al Don Giovanni di Molière
uno spettacolo di Gabriele Russo
con Daniele Russo, Alfonso Postiglione, Mauro Marino
scene Roberto Crea
costumi Chiara Aversano
disegno luci Salvatore Palladino
progetto sonoro Alessio Foglia
una produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

Una Soho punk-inglese fa da sfondo ad un Don Juan moderno e antico al tempo stesso. Un uomo che trova la forza di vivere fino in fondo ciò che gli altri recitano male, una  figura intrinseca, un abbrivio della società contemporanea, come evidenziato dalle parole di Gabriele Russo alla regia di questa rilettura di Patrick Marber. Archetipo del maschio medio, con il suo fascinoso da antieroe, da figura moralmente deprecabile e ambigua, questo Don Giovanni contemporaneo, finisce col risultare straordinariamente unico nella sua potente radicalità e nel suo essere estremamente vero.

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17 – 22 gennaio
THANKS FOR VASELINA
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
con Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Beatrice Schiros, Pier Luigi Pasino, attrice da definire
musiche originali Massimiliano Setti
luci Giovanni Berti
costumi Stefania Cempini
scene Lucio Diana
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo in coproduzione con Marche Teatro

Sebbene siano passati 10 anni dal suo debutto, Thanks for Vaselina resta lo spettacolo cult di Carrozzeria Orfeo. Con il suo raccontare la storia di esseri umani sconfitti, abbattuti, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha illusi, sfruttati e poi tragicamente derisi. Thanks for Vaselina rimane, con profonda attualità, il controcanto degli “ultimi” e degli esclusi dal mondo del successo e del benessere.

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24 – 29 gennaio
COME DIVENTARE VIVI
Un trittico. I greci, Dante, Baudelaire
di Giuseppe Montesano
con Toni Servillo

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31 gennaio – 5 febbraio
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
traduzione e adattamento Alessandro Serra
con Fabio Barone, Andrea Castellano, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Donato, Paolo Madonna, Jared McNeill, Chiara Michelini, Maria Irene Minelli, Valerio Pietrovita, Massimiliano Poli, Marco Sgrosso, Bruno Stori

regia, scene, luci, suoni, costumi Alessandro Serra
collaborazione alle luci Stefano Bardelli
collaborazione ai suoni Alessandro Saviozzi
collaborazione ai costumi Francesca Novati

maschere Tiziano Fario

consulenza linguistica Donata Feroldi
traduzione dei sopratitoli Max Pardeilhan

responsabile area artistica, programmazione e formazione Barbara Ferrato responsabile area produzione Salvo Caldarella
responsabile area allestimenti scenici Marco Albertano
direttore di scena / macchinista Marco Parlà

elettricista Stefano Bardelli, fonico Riccardo Di Gianni, sarta Silvia Mannarà, scenografo realizzatore Ermes Pancaldi
costruzione scena Laboratorio del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

coordinatore laboratorio scenotecnico Antioco Lusci, macchinisti Andrea Chiebao, Luca De Giuli, Lorenzo Passarella
foto Alessandro Serra

produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale | Teatro di Roma – Teatro Nazionale ERT – Teatro Nazionale | Sardegna Teatro

Festival D’Avignon | MA scène nationale – Pays De Montbéliard

in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia, compagnia TeatroPersona

La tempesta di Alessandro Serra è principalmente una meditazione radicale sul teatro, dunque sul rapporto tra realtà e immaginazione. In questa romances shakespeariana, la tempesta stessa non genera morti ma naufraghi in stato di estasi, alla ricerca di se stessi. L’isola di Prospero è il mondo, uno spazio sterminato e minuscolo, che tutti vogliono conquistare, possedere e distruggere. Ma tra la smania di potere e le lotte intestine per procurarselo si fa strada a mano a mano la fragile idea di una società ideale senza violenza in cui ogni bene sia in comune, senza alcuna sovranità, in simbiosi con la natura.

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7 – 12 febbraio
MOBY DICK
alla prova
di Orson Welles
adattato dal romanzo di Herman Melville (prevalentemente in versi sciolti)
traduzione Cristina Viti
uno spettacolo di Elio De Capitani
costumi Ferdinando Bruni
musiche dal vivo Mario Arcari, direzione del coro Francesca Breschi
maschere Marco Bonadei, luci Michele Ceglia, suono Gianfranco Turco
con Elio De Capitani
e Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Massimo Somaglino, Michele Costabile, Giulia Viana, Vincenzo Zampa, Mario Arcari
una coproduzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

Lo spettacolo è dedicato alla memoria di Gigi Dall’Aglio

Moby Dick alla prova, scritto da Orson Welles e inedito in Italia, è lo spettacolo a cui Elio De Capitani ha lavorato nel corso dell’inverno del 2020/21. Un grande esempio di metateatro che solca due mari in cerca di un bianco cetaceo, mentre all’orizzonte si prospetta già una tempesta che nulla ha da invidiare a quella che colpisce il povero vecchio Lear.

In scena, un gioco crudele di potere e vendetta, in cui luci plumbee ed echi acquatici rimbalzano su atmosfere invase dal fragore delle onde, dai colori del temporale e dalla potenza delle tenebre, mentre gli attori portano in teatro questo oceanico romanzo, colossale ed intimista al tempo stesso.

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24 febbraio – 5 marzo
ASPETTANDO GODOT
di Samuel Beckett
con Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano
musiche Panayiotis Velianitis
regia, scene e costumi Theodoros Terzopoulos
produzione ERT / Teatro Nazionale | Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

Quali sono le condizioni minime perché una vita valga la pena di essere vissuta? Aspettando Godot è ambientato sulle rovine del mondo, in un futuro più o meno prossimo, in cui ogni ferita è acuita. È un viaggio verso il tentativo di coesistere con il prossimo e con l’altro che è in noi. L’umanità può emanciparsi senza abbattere i muri tra dentro e fuori?

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7 – 12 marzo
SLAVA’S SNOWSHOW

creato e messo in scena da SLAVA
regia Viktor Kramer & Slava Polunin
scene Viktor Plotnikov, Slava Polunin
costumi ed effetti speciali Slava Polunin
suono Roman Dubinnikov, Slava Polunin
cast in definizione
distribuito in Italia da TAM ON TOUR in collaborazione con Gaap Booking

Torna SLAVA’S SNOWSHOW al Teatro Bellini e con lui coriandoli, ragnatele, nebbia, palloni colorati e clown. Un viaggio magico, una festa continua che alterna gag esilaranti a liricità malinconica. Un teatro che nasce dai sogni e dalle fiabe e che ci spinge a sognare a nostra volta, come dice lo stesso Slava.

Un evento imperdibile, per ritornare bambini e lasciarsi rapire dal sogno e delle emozioni.

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14 – 19 marzo
PROMENADE DE SANTE’

Passeggiata di salute
di Nicolas Bedos
traduzione di Monica Capuani
con Filippo Timi, Lucia Mascino
scene e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
musiche originali Valerio Camporini Faggioni
direttore di scena Mauro Marasà
luci Michele Stura
fonico Jacopo Pace
realizzazione costumi sartoria Teatro delle Muse
realizzazione scene Spazio Scenico

regia Giuseppe Piccioni

produzione Marche Teatro

Con Passeggiata di salute debutta a teatro il regista Giuseppe Piccioni che, accompagnato dalla coppia Timi Masciano, si addentra nel complesso testo di Nicolas Bedos nel tentativo di riflettere sull’amore. Argomento che, in quest’era post Covid e visti gli scenari mondiali, ci sembra ancora più complesso e fragile.

Seguendo l’esempio francese degli anni ‘60, Piccioni ci riporta al “contagio amoroso”, una malattia necessaria, che da sempre ostinatamente cerchiamo di rinnovare, nonostante controindicazioni e conseguenze, sempre incapaci di giungere ad una immunità che ci ponga definitivamente al riparo dalle inevitabili sofferenze.

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22 – 26 marzo
LA MIA VITA RACCONTATA MALE

da Francesco Piccolo
con Claudio Bisio
e i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino
musiche Paolo Silvestri
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
regia Giorgio Gallione
produzione Teatro Nazionale di Genova

La mia vita raccontata male si posiziona a metà strada tra un romanzo di formazione e una biografia divertita e pensosa. Un catalogo degli inciampi e dell’allegria del vivere che riassume perfettamente come pur mettendoci una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all’indietro la strada percorsa sia segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali.

Attingendo dall’enorme e variegato patrimonio letterario di Francesco Piccolo, lo spettacolo con protagonista Bisio si dipana in una eccentrica sequenza di racconti e situazioni che inesorabilmente e bizzarramente costruiscono una vita che si specchia in quella di tutti noi.

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29 marzo – 3 aprile
PIECES OF A WOMAN

regia Kornél Mundruczó
testo adattato da Kata Wéber
assistente alla sceneggiatura Soma Boronkay
scenografia e costumi Monika Pormale
musiche Asher Goldschmidt
direttore luci Paulina Góral
con Dobromir Dymecki, Monika Frajczyk, Magdalena Kuta, Sebastian Pawlak, Marta Ścisłowicz, Justyna Wasilewska, Agnieszka Żulewska
assistente alla regia Karolina Gębska
stage manager Katarzyna Gawryś-Rodriguez
traduttore simultaneo trascrizioni Dr Patrycja Paszt
traduttore trascrizioni Jolanta Jarmołowicz
set designer assistant e production manager Karolina Pająk
assistente costumi Małgorzata Nowakowska
fotografie Monika Stolarska

una produzione TR Warszawa
con la partecipazione di Magyar Kulturális Intézet Varsó

Pieces of a Woman, di Kornél Mundruczó, è un dramma tutto al femminile in cui la poetica femminista si fa più sentita che mai. Una riunione di famiglia che dà il via ad un confronto e ad un interrogarsi che metterà in luce i problemi e i conflitti interni alla società polacca. Un quadro evocativo della donna moderna e della sua lotta per la conquista dell’inalienabile diritto a decidere della propria vita.

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25 – 30 aprile
FAMILIE FLÖZ – FESTE

una produzione di Familie Flöz
in coproduzione con Theaterhaus Stuttgart, Theater Duisburg, Theater Lessing Wolfenbüttel
con il supporto del Hauptkulturfonds
un’opera di Andres Angulo, Björn Leese, Hajo Schüler, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk, Michael Vogel
con Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk
regia Michael Vogel
aiuto regia Björn Leese
maschere Hajo Schüler
set Felix Nolze, Rotes Pferd
costumi Mascha Schubert
sound design Dirk Schröder
musica Maraike Brüning, Benjamin Reber
canzone “Hold on” Marlena Käthe
disegno luci Reinhard Hubert
video-art Maraike Brüning
direttore di produzione Gianni Bettucci
assistenti di produzione Dorén Grafendorf, Carolin Hartwich

In una maestosa villa sul mare, tutto è pronto per la celebrazione di un matrimonio. Dietro la villa un cortile, sporco e caotico, dove il personale lavora senza sosta all’organizzazione della festa.

In un poetico equilibrio fra tragedia e comicità, i personaggi di FESTE fanno del loro meglio per assicurare l’approvvigionamento e il perfetto funzionamento della magnifica casa. Improvvisamente il mare scompare, lasciando solo un deserto di sabbia e pietra. Per un momento, tutto si ferma. La musica tuttavia suona ancora, perché la celebrazione dell’amore deve continuare.

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2 – 14 maggio
L’UOMO PIÙ CRUDELE DEL MONDO

testo e regia Davide Sacco
con Lino Guanciale e Francesco Montanari
scene Luigi Sacco
luci Andrea Pistoia
organizzazione Ilaria Ceci
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, LVF, Teatro Manini di Narni

 L’uomo più crudele del mondo, Paolo Veres, è seduto alla sua scrivania in una stanza spoglia di un capannone abbandonato. Davanti a lui un giovane giornalista di una testata locale, scelto per intervistarlo. La chiacchierata prende subito una strana piega e in un susseguirsi di serrati dialoghi emergeranno le personalità dei due personaggi e il loro passato, fino a un finale che ribalterà ogni prospettiva.

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16 – 28 maggio

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
di Luigi Pirandello
con Valerio Binasco e cast in via di definizione
regia Valerio Binasco
coproduzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale | Teatro Nazionale di Genova | Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

Un classico del teatro di Luigi Pirandello che, ancora oggi, riesce a riproporre il valore e la tensione che attraversano i poli di un palcoscenico: parole e regia, interpretazione e vita reale. Nella storia, apparentemente scontata, di questa famiglia spezzata, Binasco ritrova gli elementi che caratterizzano la propria poetica: i fili sottili che regolano i rapporti umani e le loro fragilità, la ricerca della vera sostanza dell’essere umano e la forza di quella sfida attoriale che mira a restituirci l’essenza più intima della nostra collettività.

Arte e vita, umanità e maschere, compongono qui il centro di una crisi, che investe il concetto stesso di identità e, allo stesso tempo, rivela la debolezza di un’industria culturale sempre più

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