The Phoenician Scheme, Wes Anderson torna con un’epopea surreale tra capitalismo e redenzione spirituale

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Mia Threapleton brilla accanto a Benicio Del Toro in un’opera raffinata, ambigua e meno eccentrica del previsto

Wes Anderson torna al cinema con The Phoenician Scheme, presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2025, e lo fa con un film che sorprende per misura e introspezione. Abbandonando in parte l’eccesso visivo che lo ha reso celebre, il regista si concentra su una storia più lineare, ambientata in un Medio Oriente fittizio degli anni ’50. Protagonista assoluto è Benicio Del Toro nei panni di Zsa-Zsa Korda, un magnate spietato, ma a catturare l’attenzione è soprattutto Mia Threapleton, figlia d’arte di Kate Winslet, qui al suo debutto internazionale più rilevante.

La giovane attrice interpreta Liesl, figlia di Korda e novizia, coinvolta in un intrigo familiare che la porterà a interrogarsi sulla fede, sul potere e sulla propria identità. Il film, atteso nelle sale italiane dal 6 giugno, è stato accolto con recensioni miste: se da un lato viene criticata una certa freddezza emotiva, dall’altro viene riconosciuta una qualità narrativa più profonda rispetto ad alcune delle recenti opere di Anderson.

Un racconto di famiglia e redenzione in un mondo surreale

Ambientato in uno stato mediorientale immaginario, The Phoenician Scheme racconta il tentativo del ricco industriale Zsa-Zsa Korda di monopolizzare le risorse del paese attraverso piani economici e alleanze corrotte. La storia si sviluppa quando la figlia Liesl, ritiratasi in convento, viene riportata alla realtà dagli intrighi paterni e si ritrova al centro di una crisi morale che la spinge a rimettere in discussione tutto ciò in cui crede.

Il film non rinuncia alla consueta ironia di Anderson, ma la declina in forma più sottile e malinconica. Il contrasto tra la spiritualità di Liesl e l’arroganza paterna è il cuore pulsante del racconto, che riflette in chiave allegorica sulle relazioni familiari e sulla capacità (o incapacità) dell’essere umano di cambiare. Satira e spiritualità convivono in equilibrio, tra dialoghi serrati e immagini composte con chirurgica precisione.

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Un cast corale e una regia più contenuta del solito

Accanto ai due protagonisti spiccano anche presenze iconiche del “Wes Anderson Universe” come Bill Murray, Michael Cera, Scarlett Johansson e Tom Hanks. I loro ruoli, seppur secondari, costruiscono un contorno variegato e ironico al centro drammatico rappresentato dalla coppia Korda-Liesl. Ogni personaggio incarna un frammento dell’universo Anderson: grottesco, elegante, sottilmente crudele.

Dal punto di vista registico, Anderson sembra rallentare: simmetrie, ralenti e palette pastello ci sono ancora, ma al servizio di una narrazione più fluida e meno autoreferenziale. Alexandre Desplat firma una colonna sonora che accompagna con discrezione, senza mai invadere la scena. Le atmosfere sono sospese, tra ironia e inquietudine.

The Phoenician Scheme uscirà nelle sale italiane il 6 giugno 2025. È un film che non cerca l’effetto facile, ma chiede allo spettatore di entrare in un mondo trattenuto, ambiguo e profondamente umano. Forse non il Wes Anderson più colorato, ma uno dei più maturi.