The Residence su Netflix si ferma dopo solo una stagione: flop da 8,8 milioni di spettatori globali

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La serie evento con Uzo Aduba e Shondaland cancellata, costi elevatissimi e competizione spietata tagliano il futuro

Netflix ha deciso di non rinnovare The Residence per una seconda stagione, nonostante l’investitura di Shondaland e la presenza di stelle come Uzo Aduba, Giancarlo Esposito e Randall Park, e malgrado un esordio promettente tra i primi posti dei Top 10 globali .

The Residence, l’ambizioso mystery ambientato nella Casa Bianca, aveva debuttato su Netflix il 20 marzo 2025, conquistando un picco di 8,8 milioni di visualizzazioni e raggiungendo la seconda posizione assoluta tra i contenuti in lingua inglese. L’accurata ricostruzione degli interni presidenziali aveva sorpreso per la cura dei dettagli, ma non è bastato a garantire il rinnovo.

La cancellazione è arrivata l’2 luglio 2025 insieme anche alla doccia fredda per Pulse, medical drama ambientato a Miami. Nonostante abbia registrato 8,5 milioni di visualizzazioni, anche questa serie è stata tagliata, considerata “troppo costosa” per una crescita limitata nel tempo.

Una politica di rigore strategico

La scelta di tagliare due serie con casting di primo piano e set milionari segnala la svolta strategica di Netflix: perfino le produzioni più costose non sono intoccabili di fronte a scelte di bilancio e competizione. Nel caso de The Residence, Shondaland aveva ricreato fedelmente la residenza presidenziale su sette studi, con oltre dieci milioni di chili di impostazioni scenografiche: un investimento imponente che non ha prodotto un ritorno ritenuto sufficiente.

Questa volontà di controllo sui costi e sul posizionamento dei titoli si riflette in un portafoglio più snello, mirato ad adattarsi ai veri interessi del pubblico. L’esempio di Pulse, medical drama con protagonisti Willa Fitzgerald e Colin Woodell, dimostra che non basta avere un cast solido e trame serie per conquistare un rinnovo, se non si riesce a spiccare in un mercato saturo.

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Reazioni e futuro incerto

La notizia ha raccolto reazioni tiepide anche tra i fan: su Reddit, qualcuno ha scritto che The Residence “funzionava bene anche come miniserie autonoma”, senza la necessità di un secondo capitolo. Ma l’assenza di una prospettiva futura ha sollevato delusione tra chi sperava di ritrovare Cordelia Cupp in nuove indagini. Con la cancellazione di due titoli di prestigio, Netflix manda un messaggio chiaro: il successo non si misura solo nei picchi di visualizzazione iniziale, ma nella capacità di mantenere l’interesse e ammortizzare i grandi investimenti. Anche star e produzione di alto livello non garantiscono una seconda stagione se i numeri non superano la concorrenza e i costi.

In un mercato sempre più competitivo, la strategia di Netflix sembra orientata a un portafoglio più raffinato e bilanciato. Produrre “bene” e meno, con un occhio più attento al ritorno sull’investimento, è la grande sfida: e The Residence sarà ricordata come una delle tante serie ambiziose finite troppo presto.