Jurassic World: la rinascita, rilancia la saga ma perde l’anima: effetti perfetti, ma emozioni preistoriche assenti

Jurassic_World_-_La_rinascita_-_fortementein.com

La nuova pellicola del franchise cerca la nostalgia, ma inciampa in una trama prevedibile e in un’emozione ormai smarrita

Dopo anni di attesa e anticipazioni, Jurassic World: la rinascita arriva nelle sale con l’ambizione di riportare in vita non solo i dinosauri, ma anche lo spirito originario della saga.

Diretto da Gareth Edwards, il film si pone come un capitolo “di transizione”, che guarda al passato con reverenza ma fatica a proporre un linguaggio cinematografico capace di stupire davvero. L’operazione è nostalgica fin dalle prime inquadrature, ma il rischio di una ricostruzione sterile è dietro l’angolo.

Il cuore pulsante del film è l’idea di tornare a un approccio più avventuroso, più “analogico”, meno legato agli effetti speciali esasperati delle ultime produzioni. Edwards sfrutta ambientazioni reali – giungle tropicali, paesaggi desolati, basi scientifiche dismesse – per ricreare quell’atmosfera di mistero e pericolo che aveva reso iconico il primo Jurassic Park. Tuttavia, se la forma appare curata, è il contenuto narrativo a mancare di incisività.

Un viaggio che sa di già visto

La trama segue un gruppo di ricercatori alla ricerca di una scoperta che possa cambiare il destino dell’umanità, ma finisce per riproporre situazioni troppo simili a quelle dei capitoli precedenti. L’introduzione di nuovi dinosauri geneticamente modificati offre qualche momento di suspense, ma il loro utilizzo resta funzionale solo alla spettacolarità. Le dinamiche tra i personaggi risultano poco approfondite, e nemmeno l’introduzione di nuovi protagonisti – interpretati da attori di grande richiamo – riesce a dare loro una reale tridimensionalità.

Il film tenta in più punti di riflettere sui temi della bioetica, della manipolazione genetica e dell’equilibrio tra uomo e natura, ma queste riflessioni restano accennate, inghiottite da un montaggio frenetico e da una narrazione che punta più al ritmo che alla profondità. L’aspetto visivo è, invece, uno dei punti di forza: le creature sono realizzate con un mix riuscito di CGI e animatronica, e alcune sequenze, in particolare nei paesaggi notturni, restituiscono l’antica meraviglia.

Jurassic_World_-_La_rinascita_-_fortementein.com

Nostalgia contro innovazione: chi vince davvero?

Il grande dilemma di questo capitolo è proprio il suo tentativo di tenere insieme il richiamo al passato e l’esigenza di proporre qualcosa di nuovo. Se da un lato si cerca di riproporre l’incanto dei primi film, dall’altro non si osa mai veramente. Il risultato è un film ben confezionato, ma privo di un’anima propria. Gli appassionati storici della saga troveranno riferimenti e citazioni in grado di accendere qualche emozione, ma chi cerca un’esperienza cinematografica capace di sorprendere resterà probabilmente deluso.

Nonostante tutto, Jurassic World: la rinascita resta un prodotto di intrattenimento valido per una serata estiva: ha ritmo, ha tensione, ha creature ben animate. Ma il ruggito che una volta faceva tremare lo schermo oggi sembra più un’eco lontana. È forse il segnale che anche i dinosauri del cinema hanno bisogno, prima o poi, di evolversi davvero.