Marisa Laurito al Martinitt con lo spettacolo scabroso e vietato: Persone naturali e strafottenti. Recensione

Al Teatro Martinitt va in scena fino al 6 marzo una commedia non prevista originariamente in calendario, qualcosa di decisamente inaspettato che, vista proprio la casualità dell’incrociarsi degli eventi, l’hanno portata sul palco meneghino al posto giusto nel momento giusto.

Si tratta di “Persone naturali e strafottenti”, la più controversa, ma anche applaudita, tra le commedie di Giuseppe Patroni Griffi, che dopo 40 anni si riprende la sua rivincita, come scrisse il Corriere della Sera della nuova versione dell’opera geniale nella sua spudoratezza, censurata al tempo, quando uscì nel 1973, perché considerata “altamente provocatoria” e in effetti lo è, infatti si può ben dire che questa commedia in due atti è bensì di tutti ma non per tutti.

Bisogna sapere a cosa si va incontro, essere preparati al fatto che forse, se si vuole solo fare una risata leggera, togliendosi di dosso la realtà della vita e lo scambio reale degli accadimenti del mondo, allora è meglio decidere di prendere strade diverse, bisogna sapere che si entra in teatro consapevoli che la buona risata sarà accompagnata dalla riflessione, dal pianto, dallo sbeffeggio, dallo sconforto e dalla verità.

“Persone naturali e strafottenti” è vero sì che è scabrosa, certo, ma è anche provocatoria, piccante, spassosa, feroce, spesso volgare e spietatamente cinica, insomma, non vi ricorda la vita?

Sul palco salgono quattro figure che riempiono la scena senza lasciare nemmeno un momento sospeso, siamo subito catapultati a Napoli, è l’ultimo dell’anno e Donna Violante, interpretata da Marisa Laurito, ex serva in un bordello è ora la proprietaria di un appartamentino che vede il passaggio di persone in cerca di momenti di perduta follia.

Quella stessa notte ad occuparla ci saranno i due giovani Fred e Byron accompagnati da Mariacallàs, affittuaria della stanza propensa al voler essere quella che è sempre, senza infamia e senza lode. In questa storia, che potrebbe sembrare una come tante, si cela il desiderio di attraversare il mondo delle intenzionalità e delle parole nascoste.

Infatti sono proprio le parole le vedere protagoniste di questa ardua prova teatrale, dove gli attori in scena non hanno modo di prendere fiato e corrono giù, fino all’ultima sillaba, in dialoghi complessi capaci di rivelare, attraverso le loro storie, le fragilità e i sogni che li coinvolgono.

Ognuno di loro ha un ruolo specifico nella storia e tutti rappresentano una parte di noi, Violante è la donna che nella vita ha vissuto tutto, ma attravero i suoi occhi e la sua fatica, spettatrice involontaria di tante vite senza mai aver potuto vivere pienamente la sua.

Marisa Laurito fa di questo personaggio un capolavoro, è solida, è divertente, è disperata. Al suo fianco troviamo Mariacallàs, un travestito in bilico tra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria, urla e scalpita per dirci quanto sia scomoda la verità. L’interpretazione di Giancarlo Nicoletti è così straordinariamente violenta da essere centrale anche quando non si trova sul palco, lo è perché ci rimette con i piedi per terra, anche se il suo essere è completamente tra le nuvole, un modo scaltro per mostrare tutto quello che gli altri nascondono.

Infine troviamo Fred e Byron, la loro presenza è il vero schiaffo a chi in platea non vuole, o fa finta, di non sapere. Rappresentano la perfetta espressione della contraddizione di ogni tempo, la terribile rabbia di chi dentro brucia di un dolore che non tutti possono capire, anche quando ci provano.

Hanno un ruolo apparentemente secondario, rispetto alle due figure precedenti che in assoluto sovrastano la scena, ma il loro contributo si rivela fondamentale dando voce a quella paura che spesso non permette di esporsi e farsi ascoltare. In questi ruoli, per niente semplici anche a livello emotivo, troviamo Giovanni Anzaldo e Livio Beshir.

“Persone naturali e strafottenti” raggiunge un livello fondamentale di connessione con il pubblico perché non vuole sdoganare il concetto di omosessualità, in questi tempi in cui serve ancora giustificarsi per le proprie scelte, ma bensì l’avanguardia sta proprio nell’essere già andati oltre l’idea di sconvolgente, passando subito alla normalità e forse è questo che atterrisce la platea, che generalmente si aspetta di essere accompagnata per mano in questo mondo ancora ricoperto di tabù.

Il suo intento è quello di accogliere e mai respingere, capire e mai giudicare in un crescendo di emozioni.

Non è facile spiegare perché valga davvero la pena andare a vedere al Teatro Martinitt “Persone naturali e strafottenti”, il testo è crudo, a tratti grottesco e violento, ma allo stesso tempo è poetico, visionario, terribilmente reale.

Se volete fare un bagno di realtà, dove non manca anche una giusta risata e una dovuta riflessione allontanandosi dai pregiudizi e aspettative, allora è lo spettacolo che vi pentirete di aver perso.

INFO:

Persone naturali e strafottenti

Vietato ai minori di 14 anni

TEATRO/CINEMA MARTINITT
Via Pitteri 58, Milano

Orari biglietteria: lunedì-sabato 10.30-21, domenica 14/21. Parcheggio interno gratuito.

Costi: 26 euro intero (over 65, 18 euro; under 26, 16 euro). Abbonamenti a partire da 70 euro.

Telefono 02/36580010, info@teatromartinitt.itwww.teatromartinitt.it