La vera storia di Enola Holmes 2 e dello sciopero delle fiammiferaie del 1888

Scopriamo da quale evento storico realmente accaduto il sequel di Enola Holmes, uscito su Netflix, ha preso spunto.

Il primo caso a cui Enola Holmes (Millie Bobby Brown) prende parte è la scomparsa di una lavoratrice in una fabbrica di fiammiferi: Sarah Chapman (Hannah Dodd). Durante il corso della sua indagine, Enola scopre che non si tratta solamente di un caso di sparizione, ma ci sono diversi elementi che compongono questa vicenda:

delle pagine mancanti nel registro ufficiale della fabbrica, un’ondata sospetta di tifo, una storia d’amore scandalosa che attira l’attenzione dei proprietari della fabbrica, il coinvolgimento di Scotland Yard e perfino quello di suo fratello Sherlock Holmes (Henry Cavill). Tutti questi eventi culminano in Sarah, in sua sorella Bessie e in tutte le altre ragazze fiammiferaie: questo è un episodio realmente accaduto che ha dato un contesto storico agli avvenimenti del film.

Lo sciopero delle fiammiferaie del 1888 ha cambiato le condizioni di lavoro nella fabbrica Bryant e May, ma non è stata la prima manifestazione di questo tipo. Le fiammiferaie hanno scioperato più volte tra gli anni ’70 e ’80 del XIX secolo, sempre nel tentativo di affrontare gli stessi problemi ricorrenti, come i bassi salari, le multe che privavano le ragazze dello stipendio per piccole infrazioni (come si vede nel film quando il capo decurta lo stipendio ad una giovane donna per un motivo futile) e le potenziali tasse sulle partite.

Per tutto il tempo, inoltre, le lavoratrici accusavano di avere mal di denti, che poi, di solito, si aggravava in ascessi o fistole: una condizione nota con il soprannome “mascella di fosforo”, chiamata così a causa del fosforo bianco nel quale si immergevano i fiammiferi e che aveva sostituito quello rosso, non tossico ma più caro.

Enola Holmes 2 enfatizza la questione sociale del passaggio dal fosforo rosso a quello bianco, con i proprietari dell’alta borghesia dell’inventata fabbrica di fiammiferi Lyon che si servono del ballo annuale dell’alta società per celebrare la loro presunta nuova introduzione riguardante il fosforo bianco, mentre in fabbrica le ragazze continuano ad essere cacciate “a causa del tifo”.

Questo, però, sembra essere un depistaggio scritto volontariamente per la trama del film; in verità, i proprietari della fabbrica Bryant e May erano ben consapevoli della “mascella di fosforo” e la consideravano un altro rischio professionale da gestire.

Sebbene all’inizio del film è stata introdotta come una semplice ragazza dai capelli rossi, Sarah Chapman è esistita realmente ed era una figura chiave nello sciopero delle fiammiferaie. Nel film vengono aggiunti diversi dettagli per amplificare il mistero della sua scomparsa, come il suo secondo lavoro al nightclub e la sua storia d’amore con William Lyon, il figlio del proprietario della fabbrica.

Ma nella realtà, Sarah Chapman era tra gli operai che si incontravano con alcune organizzazioni socialiste, come la Fabian Society, per sensibilizzare l’opinione pubblica e che si mettevano in contatto con degli scrittori in grado di diffondere la verità.

Una figura importante di questo sciopero che non compare nella pellicola è quella di Annie Besant, un’attivista per i diritti delle donne, una socialista, una filantropa e molto altro. Scrittrice prolifera, la Besant ha reso note le condizioni disastrose in cui si trovavano le fabbriche in un articolo pubblicato su The Link e ha anche aiutato la Chapman a creare un comitato di sciopero e ad ottenere il sostegno del Parlamento.

La risposta della direzione di Bryant e May è stata quella di far firmare alle ragazze una dichiarazione che smentisse l’articolo, ma il loro rifiuto ha portato al licenziamento di una di loro che, a sua volta, ha causato lo sciopero del 5 luglio 1888.

In un certo senso, Enola assume il ruolo di Annie Besant nella trama del film, non tanto come sostituzione quanto come reinterpretazione: piuttosto che cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica, la detective si fa strada nella fabbrica sotto copertura e segue gli indizi successivi in giro per le strade di Londra.

Gli scioperi falliti negli anni precedenti hanno collaborato al successo di quello del 1888: una combinazione di sostegno da parte della Besant, dei parlamentari e del comitato organizzativo delle fiammiferaie ha aiutato le giovani donne ad ottenere ciò per cui lottavano,

ovverosia l’eliminazione delle multe, la possibilità di discutere degli eventuali problemi direttamente con la direzione (evitando il supervisore) e la libertà di consumare i loro pasti lontane dalle postazioni del fosforo bianco. In seguito, la Chapman, assieme ad altre donne, ha fondato la Union of Women Match Makers, il più grande sindacato femminile del paese.

Sebbene Enola Holmes 2 finisca con la gloriosa scena delle fiammiferaie che si dirigono verso il Parlamento, lo sciopero del 1888 non ha eliminato definitivamente l’uso del fosforo bianco nelle fabbriche; per questo ci sarebbero voluti altri 20 anni. La fabbrica Bryant e May smise di usarlo nel 1901 e solo dopo la Convenzione di Berna del 1906, che ne proibiva l’uso, la Camera dei Comuni si è vista costretta a vietarne definitivamente l’utilizzo nel Regno Unito dopo il 1910.

Se ci sarà un altro sequel, e se continueranno a prendere spunto dagli eventi storici, potremo assistere Enola Holmes nell’investigare il caso più eclatante del 1888, ovvero quello di Jack lo Squartatore. Ovviamente con la partecipazione straordinaria del fratello Sherlock, che non rinuncerebbe mai a un caso del genere.