Dragon Trainer – Il film: emozionante ma privo di magia nei momenti più intensi del classico

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Il live‑action resta fedele al fumetto originale, ma manca la brillantezza emotiva e visiva del cartone

Dragon Trainer – Il film, diretto da Dean DeBlois – lo stesso regista della versione animata – porta sul grande schermo la storia di Hiccup e Toothless con una sorprendente precisione narrativa. Il plot segue il giovane vichingo che, sfidando le convenzioni del proprio villaggio, impara ad addestrare un drago notturno, instaurando un legame profondo che mina la guerra ereditata dai genitori e apre alla possibilità di una convivenza futura ().

Sul versante tecnico il film non tradisce: effetti in live-action e CGI rendono i draghi realistici e capaci di volare con eleganza, soprattutto nei momenti in IMAX. Tuttavia la magia visiva del cartone animato è in parte soppiantata da scene rigide, illuminate in modo più funzionale che poetico  .

Per quanto il cuore della vicenda emozioni, la mancanza di spigliatezza nei dialoghi e nelle relazioni tra personaggi è palpabile. La versione animata brillava proprio per la freschezza dei personaggi e i momenti comici genuini, elementi che nel remake risultano meno incisivi e talvolta privi di vita  .

Un cast realista senza scintille memorabili

Mason Thames e Nico Parker incarnano Hiccup e Astrid con serietà ma senza scatenare quella scintilla che fece innamorare il pubblico anni fa. Thames rende il protagonista una figura più adulta e misurata; Parker dà spessore al personaggio femminile, ma il loro rapporto manca della chimica giocosa dell’originale  .

Gerard Butler riprende il ruolo del padre Stoick con il suo consueto carisma; tuttavia pagano dazio Nick Frost e altri comprimari, privi dell’energia giocosa che contraddistingueva i personaggi animati e rendeva il gruppo memorabile  .

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Meraviglie visive e ritmo a corrente alternata

La regia di DeBlois punta al realismo visivo con voli mozzafiato e panoramiche spettacolari: le scene di volo su Toothless offrono scintille di poesia che ricordano l’originale (). Il sound design e la colonna sonora di John Powell mantengono intatto il cuore emotivo della saga, donando momenti di pura nostalgia  .

Tuttavia il ritmo soffre di alti e bassi. Alcune sequenze narrative – soprattutto quelle introduttive – rallentano l’azione e mettono in evidenza il confronto con l’originale animato, più snello e diretto. Dragon Trainer – Il film è una trasposizione rispettosa e curata, pensata per celebrare i 15 anni del franchise originale. I momenti essenziali della storia sono mantenuti ma la produzione sembra più orientata alla fedeltà che all’innovazione, risultando gradevole ma non memorabile per chi non abbia una connessione affettiva con il materiale d’origine.

Pur offrendo una buona esperienza cinema – ideale per famiglie e amanti del genere fantasy – il remake manca dell’energia vitale e del fascino unico della versione animata, risultando un omaggio ben realizzato ma prevedibile.