Io Sono Nessuno 2, Bob Odenkirk torna a menare con classe: il sequel è più spettacolare ma meno sorprendente

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Il secondo capitolo del cult action del 2021 alza il volume e il tasso di violenza, ma perde parte dell’effetto sorpresa.

Era inevitabile: dopo il successo di Io Sono Nessuno, il ritorno di Hutch Mansell non poteva farsi attendere troppo. Con Io Sono Nessuno 2, Bob Odenkirk torna nei panni del padre di famiglia con un passato letale, offrendo uno spettacolo adrenalinico, ironico e visivamente curato. Ma se il primo film aveva colpito per il contrasto tra normalità apparente e brutalità inaspettata, il sequel sceglie la strada dell’esagerazione.

Questa volta, Hutch non è più un mistero da scoprire. È una macchina da guerra dichiarata, con moglie (ancora interpretata da Connie Nielsen) al fianco, un padre veterano (l’impeccabile Christopher Lloyd) pronto a tornare in azione, e persino il fratello (RZA) più presente nel gioco di squadra. Il nuovo pericolo arriva da un cartello paramilitare dell’Europa dell’Est, e il film non perde tempo ad alzare il livello dello scontro: esplosioni, torture, inseguimenti a tutta velocità.

Diretto ancora da Ilya Naishuller, Io Sono Nessuno 2 fa quello che ogni buon sequel action dovrebbe fare: più armi, più nemici, più caos. Ma nell’amplificare la formula, qualcosa si perde. Il primo film giocava sul tono minimalista, sull’effetto sorpresa, sulla trasformazione dell’uomo qualunque in killer. Qui, invece, Hutch è un antieroe già pronto all’uso, e il rischio di scivolare nell’auto-parodia è costante.

Azione da manuale, ma meno mordente

Le coreografie restano impeccabili: ogni scontro è girato con ritmo, precisione e una buona dose di umorismo macabro. Alcune sequenze, come quella ambientata in una sauna e quella sul tetto di un treno in corsa, sono degne dei migliori capitoli di John Wick. Non a caso, la sceneggiatura è ancora firmata da Derek Kolstad, già creatore del franchise con Keanu Reeves.

Ma mentre John Wick ha saputo costruire un universo mitologico attorno al suo protagonista, Io Sono Nessuno 2 sembra accontentarsi del livello “hardcore dad”: efficace, sì, ma un po’ piatto nella ripetizione. Anche il villain, interpretato da Morten Holst, è carismatico ma privo di una vera motivazione forte, elemento che riduce il peso emotivo della storia.

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Odenkirk resta la chiave

Il film si regge ancora una volta sulle spalle di Bob Odenkirk, che riesce a dare credibilità a un personaggio al confine tra il ridicolo e l’eroico. La sua fisicità imperfetta, lo sguardo ironico, la vulnerabilità nascosta sotto strati di rabbia, sono ciò che rende Io Sono Nessuno 2 comunque godibile, anche quando la sceneggiatura si appiattisce.

Chi ha amato il primo film si divertirà, ma chi cercava un’evoluzione narrativa più solida potrebbe uscire con un sorriso a metà. Perché se è vero che Hutch può ancora spaccare tutto, resta il dubbio che stavolta lo faccia più per contratto che per necessità narrativa.