La vacca di Elvira Buonocore debutta al Piccolo Bellini: un viaggio tra desiderio e periferia
Dal 30 settembre al 5 ottobre in scena a Napoli una favola neorealista che accende il palco di emozioni e contrasti.
Una periferia anonima e bruciata dal sole, due fratelli che vivono sospesi tra l’infanzia e l’età adulta, un improvviso risveglio del desiderio che cambia ogni equilibrio. È da questa materia incandescente che nasce La vacca, lo spettacolo scritto da Elvira Buonocore e diretto da Gennaro Maresca, in scena al Piccolo Bellini di Napoli dal 30 settembre al 5 ottobre 2025.
Il teatro diventa il luogo in cui una storia minimale esplode in tutta la sua potenza. In scena, Vito Amato, Anna De Stefano e Gennaro Maresca danno corpo e voce a personaggi che si muovono in un ambiente ostile, dove il grigiore dell’esistenza sembra spegnere ogni slancio vitale. Ma proprio da questa aridità nasce la forza dello spettacolo: un racconto che mescola realismo e fiaba, tenerezza e brutalità, portando lo spettatore in territori inattesi.
La vacca non è un titolo casuale: rimanda a un immaginario di corpi, istinti e necessità, lontano dalle logiche del potere e del benessere. È una favola neorealista, come la definisce la stessa produzione, in cui per eccesso di realtà la fiaba diventa inevitabile. La scena, disegnata da Alessandro Messina e illuminata dalle luci di Mario Ascione, si veste di atmosfere sospese, mentre i costumi firmati da Rachele Nuzzo contribuiscono a creare un universo essenziale e crudo.
La produzione è firmata da B.E.A.T. teatro, realtà che da anni porta avanti una ricerca intensa sul contemporaneo, intrecciando drammaturgia e sperimentazione scenica. Con La vacca, il lavoro si concentra su ciò che resta quando i sogni si scontrano con la realtà, quando i desideri esplodono senza trovare un luogo dove posarsi.
Il risveglio del desiderio come motore della scena
Al centro della vicenda c’è Donata, adolescente che vive in un corpo percepito come inadeguato e che trova nel desiderio la scintilla capace di rompere l’apatia che la circonda. L’arrivo di Elia, figura misteriosa e perturbante, accende in lei una passione luminosa, che si trasforma in forza inarrestabile.
Il desiderio, in questo racconto, diventa fonte inesauribile di azione, capace di far collidere le aspettative dei personaggi e di trasformare la loro percezione della realtà. Non più semplici adolescenti schiacciati dall’indifferenza, Donata e Mimmo diventano protagonisti di un percorso che li mette di fronte al potere e alla fragilità delle emozioni.
Una favola neorealista per raccontare la periferia
La vacca si presenta come un racconto denso e viscerale, che fonde elementi di cronaca e suggestioni fiabesche. La periferia napoletana diventa uno spazio simbolico, apatico e annientato dallo sviluppo industriale, dove i corpi sembrano spenti e senza futuro. Eppure, proprio in questa cornice, la vita esplode in forme inattese, tra amore, passione e ribellione.
Il Piccolo Bellini ospita così un’opera che parla del presente con la forza di un mito moderno. Dal 30 settembre al 5 ottobre, lo spettacolo invita gli spettatori a immergersi in un viaggio teatrale che non lascia indifferenti, capace di toccare corde profonde e di raccontare quanto il desiderio resti, ancora oggi, il motore più potente delle nostre esistenze.