Sandokan, Can Yaman e Alessandro Preziosi riportano l’eroe dei mari in TV tra azione, avventura e malinconia
Alla Festa del Cinema di Roma l’atteso ritorno del pirata più famoso della letteratura italiana: tra nostalgia, ritmo e spettacolo
L’attesa era alta e la curiosità ancora di più: Sandokan è finalmente tornato. Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2025, la nuova serie ispirata al celebre romanzo di Emilio Salgari riporta sullo schermo una delle figure più iconiche dell’immaginario d’avventura italiano.
A interpretarlo è Can Yaman, che raccoglie l’eredità leggendaria di Kabir Bedi e la reinventa con fascino moderno e fisicità imponente. Accanto a lui, Alessandro Preziosi nei panni del suo storico nemico, il colonnello Fitzgerald, in un duello di carisma e tensione.
Diretta da Jan Maria Michelini, la serie si presenta come una produzione spettacolare e visivamente curatissima, che alterna sequenze d’azione mozzafiato a momenti di intimità e riflessione. È un Sandokan che punta all’intrattenimento ma anche alla profondità emotiva, in cui il mito salgariano si confronta con le inquietudini dell’eroe contemporaneo.
Il nuovo Sandokan mantiene le radici del personaggio originale — il pirata gentiluomo che combatte contro l’oppressione coloniale — ma ne aggiorna il linguaggio. La sceneggiatura costruisce un protagonista diviso tra lealtà e desiderio di libertà, spingendo il racconto oltre la pura avventura. Can Yaman offre una prova sorprendentemente misurata: il suo Sandokan non è solo forza fisica, ma anche malinconia e umanità.
La regia alterna il ritmo epico delle battaglie in mare a scene più intime, che raccontano il legame tra il pirata e la perla di Labuan, qui interpretata con grazia e determinazione da Edwige Fenech. Il risultato è un racconto sospeso tra tradizione e modernità, fedele al fascino esotico dell’originale ma più consapevole e sensibile.
Preziosi e Yaman, duello di carisma
Il confronto tra Yaman e Preziosi rappresenta il cuore pulsante della serie. Due stili d’interpretazione diversi ma complementari: la fisicità esplosiva del primo contro la compostezza aristocratica del secondo. Il loro duello, tanto psicologico quanto fisico, restituisce ritmo e tensione a una trama che si nutre di contrasti.
L’impatto visivo è notevole: location esotiche, fotografia calda, costumi ricercati e una colonna sonora orchestrale che accompagna con energia le scene più spettacolari. Il mare, onnipresente, diventa simbolo di libertà e destino, un personaggio a sé che osserva e inghiotte tutto.
Un ritorno che guarda avanti
Questa nuova versione di Sandokan non vive solo di nostalgia. È un progetto ambizioso che punta a riportare il pubblico italiano e internazionale verso un genere dimenticato, quello dell’avventura classica.
Pur con qualche lentezza nei dialoghi e una certa enfasi melodrammatica, la serie riesce a restituire la grandezza di un eroe che non smette di incarnare il desiderio di riscatto e libertà.
Sandokan è un ritorno coraggioso, un ponte tra passato e presente che celebra l’eroismo, la passione e la sfida contro il potere. Can Yaman e Alessandro Preziosi si affrontano come due forze opposte dello stesso destino, regalando al pubblico una saga che profuma di mare, battaglie e leggenda.
Un nuovo capitolo per un mito che continua a navigare, ancora una volta, controvento.