Freud 2.0 – A 80 anni dalla morte, un documentario su Freud

Freud 2.0 documentario immagine delle riprese

È disponibile sulla piattaforma Storytel, dedicata all’ascolto dei libri, il documentario Freud 2.0, prodotto da Feltrinelli, dedicato al padre della Psicoanalisi, uno dei padri del 900, Sigmund Freud.
Il documentario è narrato dalla pronipote Esther Freud, con le esclusive testimonianze di Massimo Recalcati, Michela Marzano, Massimo Cacciari, Marco Bellocchio, Gustavo Pietropolli Charmet e i premi Nobel Eric Kandel e Denis Mukwege.

La pellicola ripercorre la vita e l’itinerario intellettuale di uno dei più grandi pensatori dell’epoca moderna provando a comprendere quali siano oggi l’eredità e l’attualità di un pensiero a dir poco rivoluzionario, che ha cambiato per sempre il nostro modo di guardare a noi stessi e al mondo.

Freud 2.0 documentario durante un'intervista

In un’ora di ascolto troviamo tutto, il pensiero dirompente e originale per i tempi, di Sigmund Freud dai suoi primi approcci all’ipnosi, passando per i primi scritti sull’inconscio e l’interpretazione dei sogni, fino ad arrivare all’eredità che ci ha lasciato.

Oggi nessuno pensa al sogno senza cercarvi un significato che attinga dall’inconscio ma attraverso questo documentario si scopre per esempio che questo desiderio di conoscenza della mente umana è insita nelle più antiche civiltà, come quella egizia che leggeva nei sogni significati divini.
Ma qual è stato il passaggio in più del pensiero freudiano?
Il pensatore era molto affascinato dalle antiche culture come quella egizia ma partendo dalla stessa necessità, leggere il sogno, ha saputo mettere la razionalità al centro dello studio dei sogni.
Ciò che emerge dal pensiero Freudiano è la centralità dell’uomo prima di qualsiasi considerazione legata al divino in un percorso che è innanzitutto laico.

Ma questi ragionamenti non sono semplicemente laici ma anche universali, asessuali e per niente categorizzati. Ogni tipologia di ragionamento nel pensiero di Freud è totalmente svincolata da qualsiasi forma di chiusura o categoria, ponendo l’essere umano ideale come libero.

Nel documentario però si riconosce negli studi di Freud un’attenzione prevalente verso l’uomo piuttosto che verso la donna. Una forma di maschilismo in un certo senso, pur essendo le donne della sua vita, sia privata che professionale molto significative. In generale l’ascolto di questo documentario risulta un viaggio piacevole per chi già ha studiato e conosciuto Sigmund Freud attraverso i suoi scritti, sia per chi vuole avvicinarsi alla sua figura.