Echoes, scambi di ruolo che confondono per la nuova serie Netflix. Recensione

Michelle Monaghan interpreta due gemelle con personalità apparentemente molto diverse nella nuova miniserie di sette episodi di Netflix.

Echoes

È fin troppo facile capire il fascino di una serie come “Echoes” per un servizio streaming come Netflix. Creata dalla regista Vanessa Gazy e dagli showrunner Quinton Peeples e Brian Yorkey (“13 Reasons Why“), “Echoes” è come se “L’estate in cui imparammo a volare e Dietro i suoi occhi si fossero scontrati per creare un melodramma tanto bizzarro quanto velocemente accettabile.

Gina e Leni (entrambe interpretate da Michelle Monaghan) sono due sorelle gemelle monozigote che si scambiano identità da tutta la vita, fino a quando la noia e il desiderio di novità interrompono l’idillio, una complicità che sembrava perfetta.

Gina è una donna di successo, scrittrice e indipendente, sposata con Charlie (Daniel Sunjata) e che vive a Los Angeles. Leni, invece, vive in campagna e gestisce con il marito Jack (Matt Bomer) e la figlia un allevamento di cavalli.

Quando Leni scompare, a Gina viene come sottratta metà della sua vita, da sempre condivisa con la gemella. Gina però sembra più preoccupata di aver scoperto che la sorella le abbia nascosto qualcosa, piuttosto che sia scomparsa.

Echoes

Raggiungendo il cognato, Gina si accorge di molte verità che la sorella le aveva sempre tenuto nascoste. Si finge quindi Leni e decide di farla riapparire poco dopo, facendola tornare a casa dopo un incidente che l’ha tenuta lontana dalla famiglia. Gina vuole capire cosa stia succedendo e “impersona” entrambe le sorelle, fino a quando non farà ritorno la sua gemella.

Vi siete persi? Come tutti, tranquilli. La verità in Echoes si scoprirà solo nell’ultima puntata, ma resterà sempre un grande punto interrogativo.

Gemelle, connesse tra di loro ma disconnesse dalla realtà. Una storia improbabile. Mettendosi nei panni degli sceneggiatori, vengono in mente battute più realistiche di quelle invece dette dagli attori. Ci si può sostituire ad un’altra persona senza che nessuno se ne accorga? Siamo davvero così anonimi e intercambiabili?

In questa serie sembra di sì. Una sparizione misteriosa, riapparizioni e scambi di ruolo quasi più veloci della storia, che va avanti con la ghiaia tra le ruote. Non decolla, vola rasoterra tra bugie, segreti e incomprensioni. Il legame di due sorelle condito da una profonda quanto fragile complicità.

Michelle Monaghan, l’attrice protagonista, regge la scena e la storia, ma la trama è piena di sotto storie, porte e porticine che sviano da quello che dovrebbe essere il tema centrale: il dualismo dell’animo umano.

Echoes

Il poliziotto di provincia curioso Louise Floss (Karen Robinson) è poco credibile, ma fa domande che portano lo spettatore a riflettere, anche se poi non si arriva ad una risposta soddisfacente, perché tra i continui cambi di scena e di personalità, ci si perde. È un albero fitto di rami, ma con pochi frutti: quando si pensa di aver individuato e capito un segreto, ecco che se ne presenta un altro, si insinua continuamente il dubbio che trasforma la storia in un labirinto senza uscita, che fa girare la testa allo spettatore. 

Echoes

La regista Vanessa Gazy sembra abbia steso un tappeto rosso, su cui però non è passato nessuno. Insomma, una storia fatta di bugie in cui sono tutti coinvolti e che alla fine subiscono, convinti di essere carnefici ma diventando vittime, di un poco abile gioco dei ruoli. 

Forse, se Echoes fosse iniziato dalla fine, ci sarebbe stata più suspense. Quando si vuole mettere troppa carne al fuoco, si rischia di bruciare tutto e forse questo è il caso.