Il cast di Orange Is the New Black è stato sottopagato da Netflix | FOTO dei compensi

Orange Is the New Black

A distanza di anni dal predominio di Orange Is the New Black il cast rivela il trattamento sleale di Netflix.

Siamo nel mezzo di un momento storico per l’industria audiovisiva americana. Il colosso Hollywood ha conosciuto poche crisi nel corso della sua secolare storia, ma quelle che ci sono state hanno davvero scosso il sistema e costretto il cinema (e la televisione) a reinventarsi. Ad oggi sia gli sceneggiatori della Writers Guild of America (WGA) che gli attori della Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA) sono in sciopero continuativo e richiedono un migliore trattamento da parte delle grandi case di produzione.

Se il WGA era in sciopero già da maggio, nelle ultime ore anche gli attori si sono uniti alla protesta. In questo contesto entra in gioco Orange Is the New Black, o meglio, il suo cast. Infatti è tornato virale un video che una delle attrici dello show Netflix, Kimiko Glenn, aveva pubblicato su TikTok nel 2020 (e fu virale anche ai tempi). Nel video Glenn mostra un assegno da parte di Netflix che le accreditava la sua percentuale di diritti d’autore per la serie, e la cifra corrispondente a quarantacinque episodi era di ben… 27,30$.

Uno screen dal video di Kimiko Glenn

Gli attori di Orange Is the New Black avevano un doppio lavoro

Il video, ricaricato da Glenn stessa sul suo profilo Instagram, ha raccolto i consensi dei suoi ex colleghi dello show – che, ricordiamo, fu una delle punte di diamante di Netflix dal 2013 al 2019. “Vi dico che nessuno di noi è diventato ricco grazie a Orange Is the New Black”, scrive Glenn. Il commento di Matt McGorry (interprete dell’ufficiale John Bennett nella serie) lo conferma: “Ho tenuto il mio lavoro normale durante tutta la mia permanenza nella serie perché pagava meglio della mega hit televisiva in cui eravamo”.

Pare insomma che uno degli show più visti e amati da Netflix non sia valso poi molto ai suoi interpreti, che per sostentarsi dovevano mantenere un doppio lavoro. “Mi è COSTATO dei soldi essere nelle Stagioni 3 e 4 dato che la mia era una assunzione locale e dovevo pagarmi i voli e così via”, questa invece la testimonianza di Beth Dover, interprete di Linda Ferguson

Fran Drescher e Meredith Stiehm, presidenti di SAG-AFTRA e WGA rispettivamente

Non tutti gli attori sono ricchi, neanche quelli piuttosto famosi

La protesta degli sceneggiatori e degli attori si fonda sulle richieste di paghe adeguate, diritti d’autore più sostanziosi e la regolazione nell’uso delle IA per simulare o sostituire l’artista umano. La triste verità di Hollywood è dunque quella che, tranne per i più grandi fra attori, sceneggiatori, registi e così via, la maggior parte di coloro che lavorano non riescono nemmeno ad affrontare le spese mensili con quei soldi.

Il caso di Orange Is the New Black è solo uno fra tanti dove la produzione trova stratagemmi per pagare meno i propri attori (come affidargli dei ruoli da guest star invece che da interprete regolare) e nel frattempo raccoglie e tiene per sé i frutti del lavoro di tanti. WGA e SAG-AFTRA non sembrano intenzionati a mollare, così come Hollywood, e questo scenario potrebbe portare a conseguenze disastrose per l’industria per molti mesi a venire.