Priscilla: il biopic di Sofia Coppola è un colpo al cuore, era solo un’adolescente | Recensione

Priscilla

Sofia Coppola approda in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con Priscilla che racconta la vita di Priscilla Presley.

Si inizia dal momento in cui incontra Elvis a quando decide di lasciarlo. Il film trae ispirazione dal libro della stessa Priscilla: “Elvis and me”.  Il film racconta una storia nota ma questa volta dal punto di vista di Priscilla e non da quella del “Re” Elvis, figura su cui per altro si è soffermato negli ultimi due anni anche Baz Luhrmann con il suo Elvis, presentato al Festival di Cannes 2022.

Priscilla Beaulieu era solo un’adolescente quando incontrò per la prima volta Elvis Presley a una festa, lui era già il re del rock’n’roll e appena la vede ne rimane subito colpito e così lei, già fan della rockstar. La loro storia inizia in modo dolce e romantico ma dal momento che lei era davvero una bambina procede per gradi, anche se appare subito chiaro che nella vita privata Elvis sia ben diverso da come appare in pubblico e molto presto comprendiamo che il cantante vuole tenere Priscilla sotto una campana di vetro, curarla e pettinarla a suo piacimento come fosse una bambola, il tutto senza avere quasi mai rapporti con lei.

Com’è noto Elvis faceva abuso di alcol e pillole, come molte star di quel periodo storico tanto luccicante quanto oscuro che era il mondo dello spettacolo negli anni Cinquanta e Sessanta. Priscilla ancora molto ingenua si lasciò trascinare in quel tunnel e molto presto si rese conto che con il “Re” era impossibile avere una relazione normale, soprattutto considerate le molte donne che gli ronzavano intorno.  Attraverso gli occhi di Priscilla, Sofia Coppola ci racconta il lato nascosto di un grande mito americano e il dolore di chi gli stava accanto. 

Parliamo d’amore perché d’amore si tratta anche se in questa storia sono molti i conati di patriarcato e, specialmente per una donna, risulta difficile mantenere la calma di fronte a certi atteggiamenti di Elvis verso Priscilla, a cominciare proprio dal fatto che praticamente non la permetteva di avere un lavoro, la faceva vestire e pettinare come meglio preferiva e la tradiva continuamente. Tralasciamo i dettagli sugli scatti d’ira di Elvis, possiamo dire però che Coppola è stata talmente brava da permetterci di comprendere fino in fondo i personaggi.

Amore e dolore per un grande personaggio femminile

Se c’è una cosa positiva di questa edizione di Venezia 80 caratterizzata da una prevalenza di film poco convincenti e dall’assenza di molti attori a causa dello sciopero ancora in corso, è la presenza di personaggi femminili forti e convincenti che possono giocarsi tranquillamente i premi più ambiti. Lo abbiamo visto con Poor things, con Bastarden, La bete e ora lo vediamo con Priscilla.

Priscilla Presley aveva tutto l’amore e il dolore del mondo e la protagonista, Cailee Spaeny, riesce a trasmettere molto bene le sembianze fanciullesche e tutta l’ingenuità di una sedicenne che si trova a doversi misurare con una delle leggende del Rock. Allo stesso modo lui, Jacob Elrodi, è senz’altro un Elvis più convincente di quello che abbiamo visto nell’omonimo film di Luhrmann.

Priscilla – Cailee Spaeny

La musica nei film di Sofia Coppola

Se c’è un talento in Sofia Coppola, oltre alla regia, è l’ottimo gusto musicale e la capacità di scegliere sempre le musiche più azzeccate per i suoi film. Anche Priscilla non è da meno e ogni brano che ascoltiamo, pochissimi di Elvis, sono perfettamente inseriti nel contenuto e nella temperatura della scena che stiamo vedendo.

Il finale del film è da strappare il cuore, ma non si manca di soffrire anche per lui in alcuni momenti, quando riconosciamo paura e delirio che abbiamo visto in altri divi, una su tutti Marilyn Monroe, anche lei tormentata e spesso sotto l’effetto di medicinali. La scelta di una grande canzone d’amore ( I will always love you di Withney Huston) nel finale è stato un colpo al cuore in quello che è uno dei momenti più dolorosi nella storia di questo grande amore.

Per tutto il tempo ci si chiede: chi avrebbe detto di no a Elvis? Pur rendendosi conto dei molti problemi insiti in quel rapporto.