Multa da 3.000€, ti arrivano a casa i controlli: questi elettrodomestici non sono a norma | Leggi subito la targhetta

Butta gli elettrodomestici non a norma
Butta gli elettrodomestici non a norma

Stanno mandando a moltissimi italiani multe anche da 3.000€ in seguito alla presenza in casa di elettrodomestici non a norma.

Ora che l’anno nuovo è stato festeggiato, è il momento di tirare fuori le nostre liste di buoni propositi per il 2024 e affiggerle davanti la scrivania così da non dimenticarli mai. Sicuramente fra questi propositi non figura la ricezione di una multa proprio all’inizio dell’anno, per motivi tra l’altro che non puoi aspettarti.

Come tutti sanno, una delle tematiche più importanti in assoluto ad oggi è il cambiamento climatico e la lotta all’inquinamento. Questo impegno politico, industriale e sociale passa anche dalla riduzione di sprechi nelle case dei singoli cittadini, che a volte usano e abusano di elettrodomestici non a norma e quindi molto inquinanti.

Questa situazione può verificarsi per l’usura dell’elettrodomestico – che comincia a consumare più energia di un modello nuovo e perfettamente funzionante – oppure per l’adeguamento delle regole relative ai consumi energetici consentiti. In particolare sono i dispositivi dedicati al riscaldamento che finiscono sotto la lente di ingrandimento dello Stato e dei professionisti.

Camini, caldaie o stufe devono essere omologate, funzionanti e non causare perdite di energia o calore. Sorge spontanea però una domanda: come riuscire a mantenere la propria caldaia a delle performance accettabili con il passare degli anni? Anche un modello di ultima generazione di oggi potrebbe costarci una brutta sorpresa domani – se non siamo informati.

Guai e multe salate

Se la nostra caldaia ha diversi anni sulle spalle e non funziona più come una volta, è probabile che abbiamo ignorato un passaggio fondamentale – obbligatorio per legge – che è molto utile a tenere traccia della vita del nostro impianto di riscaldamento. Proprio come un’auto infatti, anche la caldaia deve essere sottoposta a revisione periodica.

Esattamente, non è solo la tua caldaia a beneficiare da un controllo ciclico delle sue componenti e prestazioni, ma anche il tuo portafogli. La multa per omissione di revisione della caldaia è davvero imperdonabile; questi impianti possono portare a seri problemi energetici o di inquinamento (perdita di calore, acqua o fumi).

Come e quando revisionare la caldaia

Revisione caldaia: come e quando

Esistono due tipi diversi di revisione a cui la caldaia deve essere sottoposta ciclicamente. C’è anzitutto la revisione delle componenti, vale a dire un controllo generale su tutti i pezzi dell’impianto. Questa revisione va effettuata generalmente ogni anno, ma alcune caldaie moderne potrebbero indicare sul loro manuale di installazione dei periodi più lunghi.

La seconda revisione è il cosiddetto bollino blu ed è una verifica dei fumi e delle emissioni della caldaia, fondamentale per arginare l’inquinamento dell’aria; questa revisione va effettuata di norma ogni due anni, ma anche qui ci sono varie eccezioni. Sarà bene rispettare queste scadenze, perché la multa va da 500 a 3.000 mila euro se il libretto della caldaia (obbligatorio anch’esso) non è stato aggiornato.