Mercoledì 2, tra misteri, mostri e Steve Buscemi: la serie Netflix si fa più oscura ma meno incisiva

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Torna la giovane Addams di Jenna Ortega in una seconda stagione visivamente magnetica, ma con qualche ombra sulla profondità narrativa.

È tornata, ed è più cupa che mai. Mercoledì, la serie Netflix firmata Tim Burton che aveva conquistato pubblico e critica nel 2022, ritorna con una seconda stagione ancora più dark, gotica e popolata di creature inquietanti. Ma dietro le atmosfere affascinanti e le trovate visive, qualcosa sembra essersi incrinato.

Con Jenna Ortega ormai consacrata come nuova icona horror-pop, la stagione 2 riprende esattamente da dove ci eravamo lasciati: misteri irrisolti, visioni disturbanti e un’accademia Nevermore sempre più minacciata da forze oscure. Eppure, il fascino iniziale dell’eroina misantropa e iperintelligente perde parte della sua forza, complice una scrittura che si appiattisce tra sottotrame secondarie e colpi di scena telefonati.

Ad arricchire il cast, arriva un nome d’eccezione: Steve Buscemi, nel ruolo di un ambiguo professore con un passato misterioso. Il suo personaggio si inserisce con eleganza nel mondo della serie, portando una sfumatura di follia controllata che dà respiro alle dinamiche, a tratti troppo adolescenziali.

I fan della prima stagione ritroveranno tutto ciò che hanno amato: l’estetica burtoniana, le citazioni gotiche, l’ironia tagliente. Ma chi cercava un’evoluzione più netta resterà in parte deluso.

Estetica impeccabile, ma una trama meno affilata

Uno dei punti forti della serie resta senza dubbio la cura visiva. Ogni scena è costruita come un dipinto gotico: luci fredde, scenografie scolpite nell’ombra e una fotografia che esalta il contrasto tra l’innocenza scolastica e l’orrore strisciante. Tim Burton sa come ammaliare con l’occhio, e continua a farlo con classe.

Ma è sul piano narrativo che Mercoledì 2 zoppica. La storia principale – un nuovo enigma legato a omicidi rituali – fatica a decollare, diluita da sottotrame romantiche e conflitti scolastici già visti. Anche i dialoghi perdono la brillantezza tagliente della prima stagione, con la protagonista che appare meno corrosiva e più addomesticata.

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Jenna Ortega e Steve Buscemi: le vere ancore della stagione

La presenza di Jenna Ortega continua a essere il collante della serie. La sua Mercoledì è sempre credibile, anche quando il materiale narrativo non le rende giustizia. Il suo sguardo perennemente accigliato e il sarcasmo controllato funzionano ancora, ma non riescono a coprire del tutto le falle della scrittura.

Steve Buscemi, invece, è una ventata d’aria fresca. Il suo personaggio è uno dei pochi veri misteri della stagione, e il suo modo unico di interpretare l’ambiguità contribuisce a ravvivare l’interesse. La chimica tra lui e Ortega è silenziosa ma potente, e alcune delle scene più riuscite li vedono proprio insieme.

Mercoledì 2 conferma il potenziale visivo e l’appeal della sua protagonista, ma perde parte della brillantezza narrativa che aveva reso la prima stagione un cult istantaneo. Un ritorno elegante ma meno incisivo, che lascia sperare in un’eventuale terza stagione più coraggiosa.