Come vi avevo già anticipato prima dell’estate (qui), a fine ottobre il MUDEC, Museo delle Culture di Milano, apre le sue porte a uno dei protagonisti della scena artistica americana e mondiale degli anni ’80, considerato uno degli artisti più noti dei nostri tempi: Jean- Michel Basquiat.
La mostra s’inserisce nel percorso culturale che mette in relazione le collezioni etnografiche del Museo e la cosiddetta “arte primitiva” con i principali movimenti artistici del nostro secolo.
Curata da Jeffrey Deitch, amico dell’artista, critico, curatore e ex direttore del MOCA di Los Angeles e da Gianni Mercurio, curatore e saggista.
Gli oltre 100 lavori selezionati per la retrospettiva provengono principalmente dalla collezione di Yosef Mugrabi a cui si aggiungono opere da altri prestatori e istituzioni e coprono la produzione artistica di Basquiat dal 1980 al 1987: opere caratterizzate dall’uso di materiali poveri e da un segno grafico inconfondibile, pieno di rabbia.
Accanto alle opere di grandi dimensioni, in mostra troveranno spazio anche alcuni lavori frutto della collaborazione con l’amico Andy Warhol e una serie di piatti di ceramica nei quali, con ironia, Basquiat ritrae personaggi e artisti. Il percorso della mostra aiuterà il visitatore a comprendere e approfondire alcune delle tematiche care all’artista e ricorrenti nella sua opera come le radici afro-americane, la musica e il jazz, il desiderio di fama e riconoscimento, lo sport e la fragilità umana che traspare da molti dei suoi autoritratti.
L’esposizione è promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura che ne è anche il produttore.
Qui di seguito alcune delle opere che saranno esposte: