“Conversazione su Tiresia. Di e con Andrea Camilleri”: la recensione del film evento in anteprima

“Conversazione su Tiresia. Di e con Andrea Camilleri” è l’emozionante e toccante film evento che vede protagonista assoluto, nell’arco di ottantacinque minuti dall’intensità incomparabile, il più celebre scrittore italiano: Andrea Camilleri. Per tutti i nostri lettori, in fondo all’articolo trovate il coupon per avere lo sconto sul biglietto.

Prodotto da Palomar e distribuito in esclusiva nelle sale cinematografiche italiane da Nexo Digital solo il 5, il 6 e il 7 novembre, “Conversazione su Tiresia” è molto più di un semplice film: è uno spettacolo che trasmette emozioni stupefacenti, andato in scena al Teatro Greco di Siracusa l’11 giugno di quest’anno, la cui scrittura e interpretazione sono state personalmente curate da Andrea Camilleri.

Sfidando le notevoli difficoltà che lo hanno afflitto con l’incedere degli anni, delle quali la perdita della propria vista costituisce la sfida più proibitiva, Andrea Camilleri è stato autore di una narrazione caratterizzata da una lucidità travolgente, rievocativa delle vicende dell’indovino Tiresia, attraverso secoli di storia, illustrate con una maestria commovente.

Diretto dai registi Roberto Andò e Stefano Vicario, Andrea Camilleri ha saputo incantare le estasiate quattromila persone accorse in quel del Teatro Greco di Siracusa a partire dal proprio emozionante ingresso in scena: accompagnato da Valentina Alferj, la quale sostiene preziosamente Camilleri con il proprio lavoro da sedici anni, nonché da un nutrito numero di fanciulli, lo scrittore, passo dopo passo, con una grazia da brividi, è giunto fino alla poltroncina situata al centro del palco.

Per lui applausi a scena aperta che avremmo voluto potessero non avere termine.

Contornato in scena da una vecchia macchina da scrivere e da una valigia colma di libri, accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo dal flauto di Roberto Fabbriciani e affiancato da un bambino, seduto diligentemente alla destra di Andrea Camilleri e fedele ascoltatore delle parole pronunciate dallo scrittore, ha avuto inizio un magistrale viaggio attraverso le epoche.

Protagonista indiscusso è stato l’indovino Tiresia, figlio di Evereo, la cui culla, come narra Camilleri al pubblico, è da situarsi sul Monte Citerone, del quale lo scrittore, fondendosi in un tutt’uno con Tiresia, evoca i paesaggi: “Zeus, quanto mi piaceva fare passeggiate sul Citerone”, racconta Camilleri emozionando i presenti.

Come narrato da Camilleri nel corso dello spettacolo, l’indovino Tiresia incarnò nel corso della propria inenarrabile esistenza tanto le sembianze maschili quanto quelle femminili e fu privato della vista per volontà divina: secondo una versione del mito, Tiresia fu punito poichè, seppur involontariamente, si permise di osservare il corpo privo di indumenti della dea Atena; Ovidio narra invece di come la dea Era, indignata, lo privò della vista in seguito a una risposta che Tiresia le fornì su tematiche assai scottanti.

Andrea Camilleri è stato maestoso nelle vesti di attore e narratore unico di questo spettacolo, un evento che reputiamo irrinunciabile e che ci ha emozionati e commossi: ha rievocato personalità intellettuali quali Dante e Primo Levi, attraversando le epoche di Sofocle e Omero, e giungendo a menzionare Sigmund Freud, il quale sviluppò il concetto del complesso di Edipo.

Film come “Conversazione su Tiresia”, caratterizzato come poche altre opere da un’atmosfera indimenticabile, lasciano una traccia irremovibile nel cuore degli spettatori: possiamo affermare con assoluta certezza che tutti coloro che accorreranno nei cinema per assistere a questo spettacolo conserveranno per sempre, con sincera riconoscenza, gli insegnamenti che Andrea Camilleri, il quale afferma che “da quando non ci vedo più, vedo le cose assai più chiaramente”, può donare con le proprie parole.