Pavlok, il bracciale che ti da la scossa quando hai speso troppo e per altri vizi

Nel pieno periodo di saldi arriva l’oggetto che potrebbe salvarvi le finanze. Si chiama Pavlok ed è un bracciale da connettere al proprio conto bancario per fare in modo che vi “sgridi”, producendo una scossa elettrica da 255 volt, ogni volta che i risparmi scendono al di sotto della soglia da voi prestabilita.

Questo piccolo congegno tecnologico nasce con la funzione di sradicare le cattive abitudini delle persone, quindi non solo per le mani bucate, ma anche per i piccoli vizi quotidiani. Nasce infatti dall’idea dall’imprenditore americano Maneesh Sethi che aveva chiesto a una collega di tirargli uno schiaffo ogni volta che si fosse connesso a Facebook in orario di lavoro.

Pavlok con le sue 150 micro scariche punitive è in grado di farvi rigare dritto e combattere moltissime cattive abitudini legate alle mani come: bere, fumare, esagerare con il cibo, giocare troppo ai videogiochi e mangiarsi le unghie. Tutto questo grazie a degli algoritmi che vi avvisano con vibrazioni e suoni quando state per compiere queste azioni. In caso di recidiva arriva la scossa.

Il nome è ispirato allo studioso russo Ivan Pavlov che, in una serie di esperimenti con i cani, dimostrò che il comportamento può essere modificato tramite premi e punizioni, il “riflesso pavloviano”. (Esperimenti di dubbio gusto tanto che nella puntata 7 della 13° stagione dei Griffin, Brian torna appositamente indietro nel tempo per andare nel laboratorio di Pavlov e ucciderlo a sangue freddo).

Ma tornando a noi, nessun esperimento su animali è stato fatto per la fabbricazione del bracciale Pavlok, noi esseri umani saremo le prime “cavie” ad usarlo, per la modica cifra di € 190, per valutare se qualche scossina sarà in grado di farci perdere i vizi peggiori, primo fra tutti quello dello Shopping Selvaggio.
Chi lo ha già provato garantisce che la scossa non è affatto eccessiva, secondo David Webber, presidente di Intelligent Environment, compagnia produttrice del bracciale, l’oggetto trasmetterebbe solo “una sensazione di disagio”. Provare per credere!