Non avevo ancora visto “Before the Flood” e adesso mi sono chiesta cosa stavo aspettando

Non avevo ancora mai visto il documentario “Before the Flood – Punto di non ritorno”, uscito nel 2016, e quando ho finito di vederlo, pochi giorni fa, mi sono chiesta cosa stavo aspettando. In effetti il pensiero generale guardando il documentario non è solo cosa stiamo a spettando per vederlo, ma cosa stiamo aspettando per agire.

Ma facciamo un passo indietro: Before the Flood, adesso su Netflix o gratuitamente su YouTube, è il documentario di Leonardo DiCaprio sul riscaldamento globale e i suoi effetti sul Pianeta, sembra un discorso trito e ritrito a sentirne parlare oggi, ci sono stati passi avanti dal 2016 a oggi, ci sono stati cambiamenti, leggi, summit, ci sono state iniziative giuste prese per i motivi sbagliati, insomma, ci sono state tantissime evoluzioni sul tema in questi anni ma a guardarlo sembra girato ieri. Siamo sempre allo stesso punto?

Leonardo DiCaprio disboscamento delle foreste

Per quanto si pensi di saperne riguardo all’argomento, guardando questo documentario ci si rende conto che ci mancano ancora delle informazioni, delle nozioni che a volte non risultano così chiare se lette distrattamente su un quotidiano o ascoltate frettolosamente al telegiornale. Con Before the Flood si approfondisce l’argomento e si entra nei dettagli, si vanno a chiudere quelle piccole (o grandi) crepe che fino oggi erano aperte e pronte a lacerarsi, si capisce cosa vuol dire fare scelte consapevoli e perché le facciamo (a volte inconsapevolmente). Come il sentirsi tutelati perché sulle confezioni dei grandi Brand leggiamo “prodotto confezionato senza olio di palma”, ma sappiamo davvero che crimine ha commesso quest’olio? Ho sentito persone dire “perché fa male”, ma a chi, o meglio, a cosa?

coltivazione intensiva olio di palma

Adesso va di moda fare la guerra a chi mangia carne, tutti vogliono essere vegetariani o vegani e molti lo sono diventati perché “non vogliono far soffrire gli animali”, motivo più che lecito e molto nobile per rinunciare a un alimento e sostituirlo con altro altrettanto valido, ma lo sanno che alcuni di questi animali stanno per “uccidere il nostro pianeta” per colpa dell’allevamento senza scrupoli che poco riguarda il benessere dell’animale in sé? Di conseguenza, sia chi mangia carne e chi no, deve conosce i veri effetti che il consumo di carne rossa ha sulla terra rispetto alla carne bianca. Chi mangia la carne dovrebbe sapere che non sbaglia a farlo se gli va, ma potrebbe informarsi sul perché è meglio scegliere la carne bianca rispetto alla rossa. Chi non mangia carne non si deve porre questa domanda, però si dovrebbe informare sul perché il nostro pianeta sta soffrendo per il consumo di carne rossa e non solo sullo sfruttamento degli animali, perché se la Terra “finisce” è un problema di tutti, non solo di chi la carne la mangia. Iniziamo a sensibilizzarci sulle cose giuste e non su quelle estreme o che vanno di moda.

Confronto del consumo delle risorse tra carne bovina e alternative

Ci siamo mai posti la domanda sul perché personalità ai vertici neghino con tanta forza il concetto di riscaldamento globale? Forze politiche che spingono a favore della disinformazione attraverso mezzi di comunicazione per scoraggiare le persone a dare credito a certi fatti? Fatti che vengono trattati come se fossero favole per spaventare i bambini, nonostante ci siano studi e documenti che attestano che il riscaldamento globale non è un’ipotesi, ma un fatto.

Donald Trump intervista non crede al riscaldamento globale

In Before the Flood si trovano le risposte a queste domande e a molte altre ancora, Leonardo DiCaprio compie un giro nei luoghi più delicati e più importanti del mondo, dove si decidono le scelte politiche internazionali, nei laboratori di ricerca, nella natura incontaminata, nei luoghi più minacciati dal cambiamento del clima. Intervista scienziati, testimoni, attivisti, politici, dall’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama al CEO di Tesla Elon Musk fino a Papa Francesco. Cerca di analizzare la situazione attuale del pianeta, cerca di definire che cosa sta causando questo fenomeno e cerca di valutare se il cambiamento del clima può essere fermato. Ma soprattutto cerca di dare delle risposte a delle domande che non sempre sono state fatte, domande che una volta venute a galla è impossibile fingere di non aver sentito e risposte, che una volta ottenute, è impensabile ignorare.

 

Nonostante tutto quello appena detto sono convinta che la natura in se non sia né buona né cattiva, non abbia né morale né etica, non le interessi se viviamo o se moriamo o quello che le stiamo facendo, se il clima cambierà, l’aria del pianeta Terra si scalderà e raggiungerà un nuovo punto d’equilibro, come ha fatto tante volte nel corso delle Ere geologiche e noi, per come ci conosciamo oggi, spariremo, come è stato per i nostri predecessori e come sarà. Anche la nostra Era è destinata a finire, ma perché accelerarne il processo quando, con tutta la nostra conoscenza, potremmo tentare di prolungarne il percorso? Siamo così ansiosi di estinguerci?

scioglimento dei ghiacciai

Quindi, quello di cui dobbiamo preoccuparci non è salvare la Terra, lei ci pensa già da sola ad auto conservarsi grazie alla selezione naturale, alcune specie viventi si estingueranno, probabilmente quelle per lei più dannose, altre invece ne nasceranno, specie che oggi non possiamo immaginare. Quello che dobbiamo fare è decidere se vogliamo conservare e proteggere questo mondo come lo vediamo e lo conosciamo oggi.

Il nostro mondo