Jovanotti, il dramma del Jova Beach Party. Rapper sotto accusa

Lorenzo Cherubini, il Jovanotti, negli ultimi giorni è al centro delle polemiche per il suo Jova Beach Party che in questo periodo spopola in tutte le spiagge italiane a ritmo di musica. Ma cosa si nasconde dietro l’evento estivo più atteso dell’anno?

A quanto sembra ci sono grossi problemi per il Jova nazionale e per il suo Beach Party, soprattutto per quanto riguarda l’impatto ambientale di questo mega evento. Tanto grande è il successo, tanto gravi sono i danni sull’ambiente. E pensare che ai suoi inizi il concept di questo progetto era pensato come qualcosa per promuovere l’ecologia.

 Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti è il rapper italiano per eccellenza che negli ultimi anni della sua carriera ha venduto un’immagine di sé molto green. Nel corso di questi anni, a partire dagli anni 90, per chi c’era! Abbiamo cantato tutti le sue canzoni da Sono un ragazzo fortunato a L’ombelico del mondo. Ma Jovanotti è davvero il “ragazzo fortunato”? Il cantante ha sempre avuto un atteggiamento positivo ma l’immagine che si è costruito nel tempo, molto green, molto new age è coerente con il suo modus operandi?

Sembra di no a giudicare da quanto si apprende circa le conseguenze del suo Jova Beach Party, animali morti, alberi sradicati e sponsor dall’etica ambientale discutibile, eppure il messaggio del concertone è proprio quello green.

Jova Beach Drama. Sono guai per Jovanotti?

Gli esordi di Lorenzo Cherubini prima che diventasse il Jovanotti nazionale sono arrivati molto presto, quando aveva solo vent’anni. Il rapper, infatti, ha iniziato con la radio a Milano ed è stato scoperto e lanciato dal discografico Claudio Cecchetto, insieme a molti altri personaggi che grazie a lui sarebbero diventati famosi.

Che siano stati i tanti anni di carriera a farlo sbandare e commettere uno sbaglio simile? E come è possibile se lo stesso stile di vita che porta avanti è molto ecologico anche stando alle sue abitudini alimentari. Eppure una delle tappe del Beach Party, come dicevamo Marina di Ravenna, è stata vittima del finto ecologismo del progetto. Dicevamo che una delle gravi conseguenze per il luogo, considerati i tempi bui che stiamo attraversando con l’emergenza climatica, gli incendi e le deforestazioni, è stato l’abbattimento di 62 tamerici. Ma niente paura, non sono morte invano, sono morte per il Jova Beach Party!

E se questo sacrificio non bastasse anche i pesci hanno “dovuto” immolarsi per la causa, il rumore della musica e le vibrazioni sono stati talmente forti da fargli esalare l’ultimo respiro. Ma come l’ha presa il rapper dell’ombelico del mondo tutta la questione? Facile, bloccando i profili social di coloro che dal primo momento gli hanno fatto notare l’incongruenza. Naturalmente è giusto aspettarsi una replica e una conferma di certe cose da parte del diretto interessato, ma per il momento sembra essere proprio questo il comportamento di Lorenzo Cherubini.

Ma le accuse al nostro caro rapper non si chiudono qui e come ciliegina sulla torta c’è anche l’appropriazione culturale. Sappiamo un’altra cosa da sempre di Lorenzo Cherubini, che si è sempre interessato ad altre culture, diverse dalla propria, e anzi proprio quest’ultima la seguita molto meno, preferendo invece abbigliarsi in modi che rappresentavano altri mondi e altre musiche. La stessa cultura rapper non è propriamente italiana.

Di cosa si sarebbe dunque appropriato? Uno degli ultimi video che ha postato sui propri canali per promuove il tour del Jova Beach Party lo vede indossare ornamenti che potremmo definire tribali, senz’altro non europee.  Nel corso del video lo vediamo poi danzare come fa di solito scimmiottando movenze che non appartengono di certo alla sua cultura e che evidentemente hanno offeso qualcuno che di fatto appartiene a quella cultura.

Cosa accadrà ora? Jovanotti risponderà di tutto questo? Il Jova Beach Party perderà seguito? Staremo a vedere.