Enorme scandalo Mediaset: cocaina, intercettazioni e arresti: Nessuno se lo sarebbe mai aspettato

Una situazione sconvolgente ha fatto tremare le fondamenta di Mediaset.

Mediaset

Era una questione di droga che sembrava coinvolgere due personaggi molto conosciuti della televisione. Due spacciatori in quella occasione sono stati arrestati e hanno fatto proprio il loro nome, quello di un famoso giornalista e della showgirl che sembrava fossero coinvolti nella faccenda, ma gli inquirenti hanno poi smentito ogni cosa, definendo tutta la storia “una chiacchiera da bar”. Ecco cosa è successo.

La vicenda di cui vi parliamo è stata una delle pagine più complesse nella storia di Mediaset, la cui l’onestà è stata messa in discussione a causa di una storia di droga che addirittura, si disse, avrebbe coinvolto gli stessi vertici della Rete, salvo poi essere smentita dagli stessi inquirenti poco tempo dopo.

Nel corso di quelle indagini che parlavano di traffico di droga in televisione, saltarono fuori un po’ di nomi famosi della scuderia Mediaset, si parlò di Maurizio Costanzo e Paola Barale che si dichiararono del tutto estranei ai fatti. Ma come sono finiti Costanzo e Barale in quella spiacevole storia?

Sembra che i loro nomi siano saltati fuori da alcune intercettazioni ambientali che la polizia svolse per stanare i componenti di una banda di criminali che da tempo avevano sotto controllo.

Seguirono una serie di arresti e si alzò un vero polverone al centro del quale c’era il capobanda di narcotrafficanti, Marco Damiolini, il trentacinquenne accompagnato da uno  dei suoi uomini che nelle intercettazioni parlano dei loro “affari”e pare citino le due celebrità di cui abbiamo accennato. Ma come sono andate le cose e quando è iniziato tutto?

Quando a Mediaset si è sfiorato lo scandalo

I documenti relativi a questa storia comprendono 900 pagine dell’ordinanza che riportano i fatti accaduti il 29 settembre 2009. Damiolini e Laudano stanno parlando, a seguire vi riportiamo le frasi estratte dalla conversazione:

Damiolini: mo’ ti dico una cosa, guarda che Mediaset….se ti blindano se la cantano. È normale. Lo rivelano.

Laudano: se la smazza poi lui.

Damiolini: non gli puoi neanche dare dell’infame. L’amico mio ha preso 12 anni di galera perché lavorava con Maurizio Costanzo. Davide Caffa. Lui gli dava la barella… (cocaina) alla Barale, a Costanzo, ad ogni Buona Domenica…(trasmissione in onda su Canale Cinque)… gli dava due etti e mezzo. gliela pagavano profumata proprio…..è successo….(inc)…e ha preso dodici anni”.

Da questa conversazione si evincono riferimenti precisi al mondo televisivo, quasi che Damiolini e Laudano fossero i fornitori ufficiali di droga in televisione, dal momento che si parla anche della qualità di una certa partita di droga, non adatta ai piani alti della televisione.

Al di là della smentita circa il coinvolgimento diretto di Maurizio Costanzo e Paola Barale sembra che le dinamiche siano state le seguenti: Marco Damiolini riforniva di droga tre dipendenti di Mediaset che un po’ come dei “muli” facevano da tramite negli uffici di Cologno Monzese. Tutto il gruppo è stato poi bloccato e ne sono seguiti una serie di arresti. Da come si sono verificati i fatti è chiaro quindi che esisteva una sorta di piramide al vertice della quale c’era Damiolini.

Una brutta pagina che si è chiusa con l’arresto dei responsabili e lo scaglionamento di chi era stati tirato in mezzo ingiustamente.