The Invitation: l’ennesimo film sui vampiri che ha provato ad essere originale. Recensione

Una giovane donna cerca dei parenti lontani dopo aver perso i suoi genitori e sentirsi profondamente sola

The Invitation è un film gothic/horror, con atmosfere in classico stile inglese ottocentesco, ovvero oscuro ed elegante allo stesso tempo. La pellicola vuole riproporre il tema strausato dei vampiri, ma con qualcosa di leggermente diverso.

Evie (Nathalie Emmanuel, nota attrice di serie tv come “Il Trono di Spade”) è una ragazza di New York che fa la cameriera per sbarcare il lunario ma che, allo stesso tempo, coltiva la sua passione di artista. Da pochi mesi ha perso la madre, l’ultima parente stretta che aveva, e quindi, presa dallo sconforto della solitudine, fa un test del DNA per cercare nel mondo parenti lontani e mai conosciuti.

Dopo poco tempo, le arriva la notizia di appartenere agli Alexander, una famiglia inglese, e suo cugino Oliver (Hugh Skinner) la invita ad un matrimonio che si celebrerà a breve in una tenuta nella campagna inglese. Evie accetta e vola in Inghilterra per conoscere questa sua nuova famiglia.

Non appena arriva si rende conto della maestosità della villa, ma anche della superiorità che tutti hanno nei confronti delle cameriere, facendo nascere in Evie un sentimento di rabbia e irritazione, essendo lei sia cameriera che straniera. Ma queste sensazioni negative vengono spazzate via non appena fa la conoscenza dell’ospite del maniero, il Sig. De Ville (Thomas Doherty), un giovane uomo prestante, affascinante e gentile.

Durante la sua permanenza, però, Evie comincia ad avvertire qualcosa d’inspiegabile, come se l’intera famiglia nascondesse qualche oscuro e terribile segreto. Inoltre, avverte anche la presenza di una sorta di spettro che le compare all’improvviso alle spalle o in camera da letto. Tuttavia, grazie al Lord De Ville, Evie cerca di trarre beneficio da questa breve vacanza votata al lusso e alla ricchezza che mai si era permessa di immaginare.

Purtroppo per lei, le sensazioni negative che aveva percepito non appena era arrivata alla villa si fanno sempre più reali, fino a palesarsi del tutto. Scoprirà che, alla fine, il matrimonio al quale doveva prendere parte è più vicino a lei di quanto credeva e che questa famiglia nasconde il segreto più oscuro e malvagio di tutti: il Sig. De Ville, il suo nuovo amore, altri non è che un vampiro ed Evie si vedrà costretta a scegliere che cosa fare della sua vita.

Il film è diretto da Jessica M. Thompson, nota regista per film come “Percepio” e “The Light of the Moon”. La produzione è di Screen Gems e TSG Entertainment, mentre i meravigliosi costumi li dobbiamo a Danielle Knox.

The Invitation è un film horror, con elementi gotici e sfumature drammatiche, ambientato in un antico e sontuoso maniero nella campagna inglese. Dal momento che la storia tratta come tema principale, anche se celato fino all’ultimo, i vampiri, l’atmosfera è cupa ma allo stesso tempo seducente e misteriosa, come il padrone di casa.

Infatti, la protagonista viene ammaliata da tutti questi elementi eleganti, sfarzosi e aristocratici che le erano del tutto sconosciuti. Da un determinato punto di vista, è come se Evie fosse la Cenerentola del film, che da normale cameriera si ritrova a vivere in un’enorme villa, coccolata e sedotta dal principe azzurro. Ma l’intera trama subisce un voltafaccia improvviso quando si scopre che, in realtà, il benevolo ospite è il signore delle tenebre.

L’elemento horror non è molto sviluppato, infatti vediamo utilizzati i classici “jumpscare” per sorprendere lo spettatore ma, se questo è familiare al tipo di film, non sortisce l’effetto desiderato. Inoltre, nei momenti dove accade qualcosa di spiacevole, e quindi ricollegandosi al tema della paura, la scena è troppo buia per vedere quello che sta succedendo, con il risultato di sentire urla e rumori sinistri con uno schermo completamente nero.

Tuttavia, il film è gradevole da guardare ma perde quasi tutto il suo charme verso la fine, ridicolizzando i pochi scontri tra i personaggi e rendendo il tutto troppo prevedibile. Inoltre, il finale è leggermente trascurato e destabilizzante: ovvero non si riesce a capire con certezza che cosa stia succedendo e come si è arrivati a quel punto. In conclusione, la pellicola è piacevole da vedere anche se verso la fine è sempre più calante.

Se siete appassionati di vampiri, ambientazioni in stille 800 vittoriano e cercate qualcosa da guardare per passare un’ora e mezza circa del vostro tempo, allora questo film fa al caso vostro. D’altronde, per chi è amante di questo genere cinematografico, poco importa se sul finale si perde un po’; è sempre intrigante vedere un bell’uomo diventare un vampiro.