La Ruota del Tempo e Il Signore degli Anelli a confronto: copia o ispirazione?

Il signore degli anelli, l’opera principale del mondo di Arda – e della carriera di JRR Tolkien – ha costruito il fantasy contemporaneo. La ruota del tempo, come qualsiasi altra opera di questo genere, ne ha preso ispirazione.

La ruota del tempo: romanzo e serie televisiva

Una delle saghe fantasy più lunghe di sempre, La ruota del tempo di Robert Jordan nacque nel 1990 con il suo primo libro, L’occhio del mondo, e andò avanti per 23 anni, sopravvivendo anche alla morte del suo autore nel 2007. Jordan infatti, consapevole della sua malattia, lasciò degli scritti che saranno poi convertiti nei tre volumi finali da un altro gigante del fantasy, Brandon Sanderson.

Nel suo svolgimento La ruota del tempo ha acquisito personalità e uno stile tutto suo, ma è inevitabile che l’autore sia stato inizialmente ispirato da altre opere come Il signore degli anelli. Quando si parla di fantasy, inevitabilmente tutte le strade portano all’opera leggendaria di Tolkien.

Con l’arrivo della serie Amazon La ruota del tempo, nuovi spettatori hanno conosciuto il mondo creato da Robert Jordan e le avventure di Rand al’Thor. Molti di questi hanno trovato similarità tra questa saga e quella di Tolkien, ma quali sono le vere ispirazioni dietro La ruota del tempo?

L’antagonista e la simbologia del Male

Il fantasy si basa molto spesso su delle strutture o degli archetipi ripetuti, che diventeranno affascinanti o meno a seconda della bravura dello scrittore. Jordan ne riprende alcuni dal lavoro di Tolkien, come l’antagonista. Esattamente come Sauron infatti, il Tenebroso (o Shai’tan o Ba’alzamon) è un’essere estremamente potente e simbolo del Male.

Nonostante l’influenza sul mondo di entrambi sia limitata, questo accade per due motivi differenti. Sauron è incorporeo e vive solo nel suo Occhio e nell’Anello, mentre Shai’tan è contenuto in una prigione sigillata in tempi remoti. I soldati che li servono, rispettivamente Orchi e Trolloc, sono entrambi corruzioni distorte di esseri un tempo buoni.

La lotta contro il Tenebroso è una lotta simbolica fra il Bene e il Male. È importante notare che entrambi gli autori vissero in prima persona gli orrori della guerra, ovvero il Male dell’uomo: Tolkien nella Prima Guerra Mondiale (combatté nella sanguinosa Battaglia della Somme); Jordan in Vietnam, come mitragliere di elicotteri.

L’arrivo del mentore al villaggio

La figura del mentore è un altro archetipo tipicamente presente nel Viaggio dell’Eroe, struttura narrativa in cui un protagonista abbandona la sua stabilità per imbarcarsi in una pericolosa missione. Ad iniziarlo e accompagnarlo in tale viaggio c’è il mentore, che ne Il signore degli anelli è il saggio mago Gandalf. Egli visita saltuariamente la Contea degli Hobbit perché affascinato dal loro stile di vita semplice e pacifico.

Ne La ruota del tempo troviamo un altro piccolo villaggio, Emond’s Field nei Fiumi Gemelli, e la visita della Aes Sedai (le maghe di questo mondo) Moiraine. La donna rivela ai ragazzi protagonisti di essere speciali e quindi pericolosi per Emond’s Field, portandoli via con sé. Nonostante le moltissime differenze tra le due situazioni, l’archetipo base rimane invariato.

Jordan oltre Tolkien

La storia del primo libro, L’occhio del mondo, coincide concettualmente ad un Viaggio dell’Eroe tolkieniano ed è il materiale che gli spettatori della serie Amazon hanno potuto vedere adattato per il piccolo schermo. Di lì in poi, La ruota del tempo acquisisce un respiro sempre più personale ed esce coraggiosamente dal cono d’ombra di Tolkien.

I personaggi sono moltissimi e divisi, le loro moralità grigie, il loro destino incerto. Rand al’Thor, protagonista della serie, si distacca completamente da Frodo Baggins: egli è il Drago Rinato, vero prescelto del mondo, quando invece la bellezza del piccolo hobbit sta proprio nel suo essere una persona qualunque dal cuore forte.

La ruota del tempo ha il merito di aver attinto al gigante Tolkien quanto bastava per creare un mondo che sembrasse vivo, ma l’ha poi riempito in maniera totalmente diversa. Pochi anni dopo, nel 1996, arriverà Cronache del ghiaccio e del fuoco a ribadire questo concetto e, insieme a Jordan, a gettare le basi per una nuova fase del fantasy.