The Irishman: un film colossal malinconico e spregiudicato targato Martin Scortese | Recensione

Il famoso regista hollywoodiano ha scritturato dei veri mostri sacri per mettere in piedi un film clamorosamente dettagliato e storico.

The Irishman è un film disponibile sulla piattaforma streaming Netflix dal 27 novembre 2019 ed uscito poco prima nelle sale cinematografiche italiane, ovvero il 4 novembre 2019. Questa pellicola è basata sul libro scritto da Charles Brandt, pubblicato nel 2004, dal titolo I Heard You Paint Houses.

La storia viene raccontata dal protagonista stesso, ovvero Frank Sheeran (Robert De Niro, noto attore per film come Toro Scatenato e Taxi Driver), un veterano della Seconda Guerra Mondiale, ex guidatore di camion, nonché ex sicario della mafia di Filadelfia. Il film si apre con la scena di una casa di riposo per anziani, dove la telecamera si ferma su un anziano costretto su una sedia a rotelle. Quell’uomo è proprio Frank che, rivivendo il suo passato, lo racconta anche agli spettatori.

Quando era ancora solo un giovane uomo ed autista di camion, Frank, un giorno, fa la conoscenza di Russel Bufalino (Joe Pesci, noto attore per film come Quei bravi ragazzi e Mamma, ho perso l’aereo).

Tuttavia, quando i due si incontrano da un benzinaio, Frank non sa chi ha di fronte a sé: niente di meno che il boss della mafia di Filadelfia. Quest’ultimo vede in Frank una caratteristica molto importante per il mondo da lui frequentato, ovvero la lealtà. Così, Russel e Frank, con le loro rispettive famiglie, stringono un rapporto di amicizia, fiducia e lavoro.

In questo modo, l’autista di camion cambia lavoro (anche se lo usa ancora come copertura) e diventa il galoppino e il braccio destro di Russel. Bufalino, in seguito, lo presenta anche ad un suo vecchio amico, Jimmy Hoffa (Al Pacino, noto attore per film come Donnie Brasco e Scarface). Hoffa è il capo del sindacato dei camionisti e, negli anni ’50 e ’60, non c’era nessuna persona al mondo che non sapesse della sua esistenza. Addirittura, era più conosciuto di Elvis Presley e dei Beatles messi insieme.

Jimmy ha una personalità dirompente, vivace, pieno di energie e voglia di fare: lui può tutto. Frank viene travolto dal carisma di Jimmy, diventando la sua spalla, il suo protettore, il suo consigliere e, forse, persino il suo migliore amico. Le vite di Frank, Russel e Jimmy si intrecciano vorticosamente, con Frank nel mezzo che si divide i compiti e i lavoretti prima dell’uno e poi dell’altro, come se fosse l’amata contesa tra due uomini.

Fino a quando non arriva il momento di compiere il tragico atto: Frank, sotto gli ordini di Russel, deve togliere di mezzo Jimmy. Che fine faranno tutti i complici, i boss e i tirapiedi coinvolti, compreso Frank, in questa storia?

Il film è diretto da Martin Scorsese, straordinario e leggendario regista conosciuto per film come The Wolf Of Wall Street e The Departed- Il bene e il male. La produzione è della Sikelia Productions, TriBeCa Productions e Winkler Films, mentre la sceneggiatura appartiene a Steven Zaillian.

The Irishman è un film di genere drammatico che mostra come la mafia e tutti i suoi collegamenti interni ed esterni funzionano. La storia è incentrata sull’omicida di Jimmy Hoffa, Frank Sheeran, e dimostra come un semplice irlandese, che nella sua vita non è stato altro che un autista di camion, sia stato capace di entrare nel giro mafioso di Filadelfia e assassinare un importante figura per il mondo dei lavoratori.

La trama è narrata dallo stesso Frank, ormai vecchio ma non pentito di quello che ha fatto. I vari rapporti tra i membri delle diverse gang sono rappresentati molto dettagliatamente, facendo intendere come la gerarchia alla base sia intoccabile. Russel è il classico esempio di boss mafioso che sa tutto di tutti e può fare tutto con tutti. Infatti, è proprio lui che dice a Frank di uccidere Jimmy perché è così e basta.

Anche i rapporti esterni al mondo mafioso sono stati fatti bene: le famiglie di Frank e Russel creano un rapporto molto profondo ed intimo, così come con Jimmy. Tuttavia, una delle figlie di Frank, Peggy, non riesce a rapportarsi facilmente con Russel, perché, più o meno, sa che fa del male alle persone. Inoltre, da bambina, aveva visto suo padre stesso picchiare un gestore di un negozio perché l’aveva trattata male e quindi Peggy sa che Russel è un uomo violento.

Diverso, invece, è il rapporto che ha con Jimmy: la bambina lo vede come un uomo che aiuta i lavoratori e le persone; in più, non l’ha mai visto compiere atti brutali. Jimmy si affeziona molto a Frank e tra loro nasce una profonda amicizia basata sul rispetto e sulla fiducia. Purtroppo, però, il capo del sindacato viene ingannato e freddato dal suo stesso amico.

In questo film di può notare anche una chiave di lettura mitologica: Peggy veste i panni di Cassandra, nel prevedere la fine del proprio padre, conoscendo, da grande, in che intrallazzi si era invischiato; poi ci sono i mafiosi che rappresentano la predestinazione, il lungo percorso che finisce in un’unica strada e, infine, abbiamo il doloroso tradimento di Frank a Jimmy che può essere paragonato sia a Bruto e Cesare che ha Giuda e Gesù. Ricordandoci che si tratta di irlandesi ed italiani, ergo di fedeli e praticanti della religione cattolica.

L’unico difetto del film: la durata. Ben 3 ore e mezza di pellicola. Questo lo rende un colossal stratosferico, un mattone cinematografico che poteva benissimo essere ridotto a 2 ore circa. La sua durata è veramente esagerata.

Per concludere, se non l’avete ancora fatto, guardate The Irishman: è un film mastodontico, con un regista leggendario, attorniato da altrettanti attori. Qui sono racchiusi i mostri sacri del cinema di Hollywood.