Da Elvis a Whiplash, 9 film sulla musica assolutamente da non perdere

Elvis

Elvis di Baz Luhrmann ha seguito la scia di film basati su musicisti leggendari, ma non è il solo meritevole di esser visto.

Secondo David Lynch la musica ed il cinema sono forme artistiche affini: sia una nota che un’inquadratura, da sole, non trasmettono molto. Se inserite in una sequenza di altre note o inquadrature, allora acquisiscono contesto, emozione, espressività. Raccontano una storia. Forse è per questo che i film sul mondo musicale sono così affascinanti, perché parlano lo stesso linguaggio. Scopriamo le pellicole sulla musica più meritevoli.

Elvis

Elvis, Baz Luhrmann (2022)

Elvis Presley è il rock and roll, l’essenza stessa di questo genere e colui che l’ha reso un fenomeno di massa. Ma Elvis è anche un personaggio controverso ed ha legato la sua carriera ad un individuo altrettanto ambiguo, il colonnello Tom Parker, suo manager. Il film di Luhrmann, con Austin Butler e Tom Hanks nei ruoli dei due, è un’esplosione di ritmo e immagini ricche e movimentate che ben si abbinano con la storia di Elvis.

Elvis ha ricevuto apprezzamenti di pubblico e critica, aggiudicandosi 8 candidature agli Oscar 2023 (senza convertirne alcuna) e un Golden Globe per miglior attore a Butler. Aspettatevi un film che fa della spettacolarità visiva il suo punto forte.

Tár

Tár, Todd Field (2022)

Táè stato il ritorno dietro la macchina da presa di Todd Field dopo sedici anni e fa affidamento ad una Cate Blanchett acclamata per questo ruolo. La protagonista stavolta è la fittizia Lydia Tár, compositrice leggendaria che si appresta a registrare la quinta sinfonia di Mahler.

I tormenti della persona e quelli del genio si intrecceranno in questo film per dare risalto non solo al musicista ma anche all’umano.

Rocketman

Rocketman, Dexter Fletcher (2019)

Il film sulla vita, i problemi e l’ascesa alla fama di Elton John si può posizionare a metà strada fra Elvis e TárRocketman prende in esame la carriera della leggenda britannica ma non è timido nel mostrare i fantasmi che lo hanno tormentato. Spesso ciò che rende questi personaggi delle icone non solo da ammirare ma anche con cui relazionarsi sono proprio i loro lati più deboli, e Rocketman ne è consapevole.

Il film ha vinto l’Oscar per la migliore canzone (I’m Gonna) Love Me Again, scritta da Bernie Taupin ed interpretata da Elton John e Taron Egerton, l’attore che lo ha rappresentato in Rocketman.

Moonage Daydream

Moonage Daydream, Brett Morgen (2022)

David Bowie non è un artista facile da incapsulare in due ore di film. Bowie ha fatto della sua carriera ciò che voleva ed ha infatti cambiato generi, approcci, personaggi e tematiche continuamente, dando vita ad una produzione musicale sempre innovativa e sorprendente. Nel 2022 è arrivato il primo film documentario ufficiale su Bowie che prende il titolo dall’omonima canzone del 1972, Moonage Daydream.

Così come Bowie stesso, Moonage Daydream non si fissa su uno stile o una storyline rigida, ma salta avanti e indietro nella carriera di Ziggy Stardust, trasmettendo nel suo insieme l’immagine di un artista stratificato e complesso, ma non per questo avulso da più significati.

Pink Floyd – The Wall

Pink Floyd – The Wall, Alan Parker (1982)

The Wall è un film dei Pink Floyd più che su i Pink Floyd. Questo nel senso che non ne racconta la storia, ma che invece ne rappresenta le vere emozioni. L’iconica band di rock psichedelico aveva raggiunto in quegli anni l’apice del successo e Roger Waters, bassista e cantante del gruppo, si sentiva progressivamente sempre più alienato dal resto del mondo. Nacque così l’idea di rappresentare questo disagio in un film che giunse infine nelle mani di Alan Parker.

In Pink Floyd – The Wall un musicista di grande successo di nome Pink si rifugia oltre un muro per non avere contatti con la realtà, cosa che finirà per renderlo estraniato dalle altre persone, dalla musica e da sé stesso. Il film combacia con la visione musicale dei Pink Floyd e fa sorgere varie domande verso il culto della fama che già allora dilagava.

Il fantasma del palcoscenico

Il fantasma del palcoscenico, Brian De Palma (1974)

In coda a questa sfrenata ricerca della fama inseriamo Il fantasma del palcoscenico, thriller di De Palma in cui un giovane musicista sfortunato – e appassionato del Faust di Goethe – fa di tutto per farsi strada in un’azienda discografica senza scrupoli. Il povero Winslow Leach finirà per rinunciare alla sua umanità pur di suonare la sua opera, venendo più volte tradito dal discografo Swan.

Il fantasma del palcoscenico è un film sull’industria musicale unico e si mescola a citazioni e rimandi, oltre che al Faust stesso, a Il ritratto di Dorian Grey e Il fantasma dell’Opera. Nonostante un’accoglienza fredda è diventato negli anni un cult.

Yellow Submarine

Yellow Submarine, George Dunning (1968)

L’animazione a volte riesce ad arrivare a vette che le riprese dal vivo non potrebbero mai immaginare: Yellow Submarine è un’espressione caotica e psichedelica di questo concetto. Il film animato è l’avventura dei Beatles per la liberazione del paese fantastico di Pepelandia, ormai soggiogato dai malvagi Biechi Blu che lo hanno reso grigio e triste.

Lo stile animato così colorato e deformato è perfetto per rappresentare i Beatles, un gruppo superficialmente allegro e divertente ma che nascondeva uno stile di vita ben più estremo.

Il cantante di jazz

Il cantante di jazz, Alan Crosland (1927)

Si torna indietro di quasi un secolo con Il cantante di jazz, un film non tanto sulla musica o sui musicisti quanto un film tecnicamente pioneristico, il primo film sonoro della storia del cinema. È proprio questo l’aspetto interessante, ovvero lo scoprire come la Hollywood degli anni ’20 intendeva lanciare questa innovazione tecnica, arrivando inevitabilmente alla musica jazz e quindi al discorso etnico e classista degli Stati Uniti.

Un film immancabile per gli appassionati di storia del cinema nonostante alcune dinamiche chiaramente superate ma, trattandosi del 1927, da contestualizzare.

Whiplash

Whiplash, Damien Chazelle (2014)

Concludiamo questa lista con Whiplash, secondo film di Damien Chazelle e pellicola responsabile della gloria da lui ricevuta. In Whiplash non si parla di grandi artisti ma di voglia di sfondare ed il costo di questo successo. Un giovane batterista comincia a lavorare con un maestro severo a livelli terrificanti, trasformando la sua passione per la musica in qualcos’altro.

Whiplash ha vinto numerosi premi fra cui tre Oscar e rappresenta una parte oscura dell’industria musicale, quella che non accetta mezzi termini.