Amendola e Andy Warhol, da New York alle Stelline di Milano

AURELIO AMENDOLA
ANDY WARHOL, NEW YORK LA FACTORY 1986
125×125 cm.
stampa lambda colore montata su alluminio con cornice nera
courtesy the artist

È sempre una questione di istanti. Lo scatto. L’idea. L’opera. Come dire… è come essere al posto giusto, nel momento giusto. Ed ecco che scatta. L’obiettivo, ma anche la scintilla creativa.
Così è stato per Aurelio Amendola, fotografo d’arte internazionale, che fino al 29 ottobre 2017 abiterà attraverso le sue opere le stanze della Fondazione Stelline con la mostra “Andy Warhol, da New York alle Stelline”, a cura di Walter Guadagnini e Alessandra Klimciuk.

AURELIO AMENDOLA
ANDY WARHOL, NEW YORK LA FACTORY 1977
125X125 cm.
stampa lambda colore montata su alluminio con cornice nera
courtesy the artist

De Chirico, Burri, Pomodoro, Schifano, Pistoletto, Cascella, Vangi, Ceroli, Enzo Cucchi, Mitoraj, Ciulla e Theimer sono solo alcuni degli artisti che hanno voluto farsi ritrarre dal maestro pistoiese della fotografia. Fondazione Stelline ha deciso di dedicare al grande fotografo dell’arte e degli artisti e al suo lavoro su Andy Warhol, un percorso espositivo come omaggio al maestro della Pop Art a 30 anni dalla sua scomparsa, attraverso l’ormai celebre serie di 20 ritratti che Amendola ha realizzato a New York, nella Factory, nel 1977 e nel 1986, e attraverso The Last Supper (1986), la cui versione virata in magenta, appartenente alle collezioni del Credito Valtellinese, è il fulcro visivo e ideale della mostra.

ANDY WARHOL
THE LAST SUPPER 1986
 100x100x37 acrilico su serigrafia riportata su tela
collezione Credito Valtellinese, Sondrio

Una mostra che se da un lato vuole testimoniare lo scorrere dell’arte del nostro tempo attraverso i volti e i corpi dei suoi protagonisti, dall’altro vuole narrare il momento creativo, il momento di realizzazione di The Last Supper, l’ultimo grande ciclo di Andy Warhol, quasi una sorta di testamento pittorico, dedicato all’icona delle iconografie nel mondo, ma anche al dipinto più sacro della nostra cultura occidentale, rielaborato in quasi 100 variazioni sul tema tra dipinti serigrafati, stampe, lavori su carta. Se nella serie di ritratti classe 1977 era chiara l’adesione all’estetica del ritratto ambientato, dove il protagonista è rappresentato anche attraverso le opere e gli oggetti che lo circondano, nella seconda sequenza del 1986, Amendola cambia decisamente registro e il volto diventa il protagonista quasi assoluto in un vero e proprio esercizio intorno al tema del ritratto fotografico, in particolare intorno al tema del valore espressivo della luce e dell’ombra sul volto.

 

Andy Warhol da New York alle Stelline” è un concentrato della poetica di Warhol, attraverso uno dei suoi capolavori estremi e nel rapporto con la macchina fotografica, strumento primario di assunzione del mondo e delle sue forme. Allo stesso modo, le due serie di Amendola testimoniano quanto la fotografia abbia giocato un ruolo centrale nell’affermazione di alcune figure del mondo artistico e come la forza della ritrattistica del maestro pistoiese abbia saputo raccontare tanto le opere quanto gli autori, in un legame indissolubile di vita e arte.

 

INFO

ANDY WARHOL DA NEW YORK ALLE STELLINE
Leonardo di Warhol | Warhol di Amendola
19 settembre – 29 ottobre 2017
martedì – domenica, 10-20 (chiuso il lunedì)
Ingresso libero