Folco Quilici in mostra a Palazzo Giureconsulti di Milano

Folco Quilici, Segnale del maltempo da una torre di pesca davanti a Taha, Isole Sottovento

Cogliere la bellezza e l’armonia dei luoghi più lontani del pianeta, ancora incorrotti da quell’antica purezza che l’avanzare della modernità già cominciava a contaminare in modo irrimediabile. Questo il grande obiettivo di Folco Quilici. Dall’8 al 22 giugno al Palazzo Giureconsulti di Milano, Fondazione 3M rende omaggio al grande regista, scrittore e documentarista ferrarese recentemente scomparso, con un’esposizione curata dal critico fotografico Roberto Mutti che raccoglie i preziosi reportage in bianconero realizzati negli anni Sessanta in diverse parti del globo: “Testimone del mondo”. Una mostra questa che fa parte della tredicesima edizione del Milano Photoweek, ovvero la kermesse di165 diverse esposizioni ed eventi organizzati in oltre 100 sedi cittadine dal 4 al 10 giugno.

Folco Quilici Fortementein
Folco Quilici

Scrittore, naturalista e divulgatore, uno dei più influenti pensatori al mondo (come riconobbe Forbes nel 2006) in tema di ambiente e culture, Folco Quilici è ricordato per i suoi tanti film pluripremiati dedicati al rapporto tra uomo e mare. Pioniere della documentazione e della divulgazione naturalistica, ma sempre con uno stile caratterizzato da grande eleganza, Quilici parlava della sua passione in questi termini: “Tutta la mia attività di documentarista è sempre stata guidata dal sogno di bambino: scoprire, meravigliarsi, fantasticare”. 

 

E proprio seguendo questa inclinazione le opere dell’ultimo dei grandi documentaristi italiani in mostra a Milano sono la riproduzione del suo autentico giro del mondo, tema che lega le sue fotografie e si ritrova nei suoi viaggi: a Bangkok, di cui coglie la brulicante e sfuggente vitalità, nelle isole della Polinesia francese, piene di antiche tradizioni e riti suggestivi, nella Pampa argentina, con le sue forti contraddizioni fra passato e presente, e nei servizi sul Congo e sul Ciad, da cui emerge una cura della quotidianità, osservata in maniera attenta ma distaccata. 

La mostra inaugurata venerdì 8 giugno è visitabile dal lunedì al venerdì in orario 11.30-18.00