Il bronzo e la mela, la rosa e il mito: Alik Cavaliere in mostra a Milano

Alik Cavaliere. L'universo verde

L’universo verde, così si intitola la nuova antologica dedicata ad Alik Cavaliere. A vent’anni dalla scomparsa, la città di Milano rende omaggio allo scultore, e al suo grande tema della natura, con una mostra diffusa, dal finale aperto, fino al 9 settembre 2018.

Maria Mulas, "Alik Cavaliere", anni '80
®Maria Mulas

Era il 1992 quando Alik Cavaliere (Roma, 1926 – Milano, 1998) realizzò a Milano, a Palazzo Reale, una grande antologica delle proprie strabilianti sculture: dalle “rovine” della Sala delle Cariatidi, il grande salone da ballo che mostra ancora oggi le ferite e le cicatrici lasciate dalla guerra, fece nascere una natura incantata di bronzo, il suo mondo fatto di piante, fiori, frutti lucenti e racconti di sogni e memorie.
Anni dopo, in questa estate 2018, le opere di Alik Cavaliere tornano in mostra alla Sala delle Cariatidi con L’universo verde, curata da Elena Pontiggia e realizzata da Comune di Milano-Cultura in collaborazione con il Centro Artistico Alik Cavaliere, che, grazie all’impegno dei familiari e amici dell’artista, ne conserva ancora oggi l’archivio, la memoria e parte delle opere.

 

L’universo verde non è solo un omaggio allo scultore, ma anche un riconoscimento del suo ruolo fortemente innovativo nell’arte italiana del secondo Novecento, sicuramente d’avanguardia: da un lato la precoce volontà di proporre un nuovo rapporto tra uomo e natura, quella che oggi chiameremmo tematica ecologista e riteniamo assolutamente normale, dall’altro la rottura della dimensione monumentale, monolitica della scultura, attraverso racconti aperti tra un’opera e l’altra. La mostra è, inoltre, un’occasione per proporre al grande pubblico un artista magari poco noto, ma molto apprezzato dagli addetti ai lavori.

 

Ma com’è questa natura vista attraverso l’occhio di Alik Cavaliere?
È certamente rigogliosa, dall’invincibile forza vitale, rami e foglie che crescono dalle rovine, che rompono le gabbie in cui sono rinchiusi, una natura che si rigenera incessantemente, con la forza del fiore che spunta tra le pietre e il cemento della città. In questa natura, però, c’è anche la dimensione del limite, della caducità, dell’esitazione, la consapevole della propria vulnerabilità, della possibilità inevitabile della morte.

 

Questa suggestione, la pienezza rigenerante e la fragilità della natura, arriva dalle letture di Alik Cavaliere, dal De rerum natura di Lucrezio, da Tommaso Campanella e Giordano Bruno. Alle teorie filosofiche si aggiunge la dimensione del racconto e del mito, e quindi le Metamorfosi di Ovidio, ma anche gli insegnamenti ricevuti all’Accademia di Brera dal pittore Achille Funi e dallo scultore Marino Marini, di cui Alik diventa assistente e poi successore in cattedra.

 

Il pensiero dello scultore-filosofo è filtrato dalla sua incredibile abilità nel lavorare la materia, il bronzo in particolare: colpito dalle figure sottili di Giacometti, quella di Alik Cavaliere è una scultura apparentemente priva di volume e di peso, una scultura di linee, fatta di rami e foglie plasmati a mano o calcati dal vero con gesso e cera. L’attenzione alla materia, lasciata anche naturale e grezza, che gli viene dalla corrente informale, si sposa al realismo di certe forme, come le mele di bronzo lucente, omaggio a Magritte e al mito del Giardino delle Esperidi, mentre l’utilizzo dei materiali più diversi, per creare racconti dal gusto surrealista o dada, dialoga anche con il linguaggio di certa arte concettuale a lui contemporanea. Un artista pienamente inserito nella storia dell’arte del Novecento, ma che non si lascia facilmente definire in categorie canonizzate.

 

Alik Cavaliere. L’universo verde è una mostra diffusa: oltre a Palazzo Reale, il percorso espositivo si snoda anche attraverso il Museo del Novecento, con un ambiente dedicato al ciclo surrealista “Le avventure di Gustavo B.”, le Gallerie d’Italia, con due opere legate al tema della gabbia e della libertà, Palazzo Litta, con una grande installazione, l’Università Bocconi, con un ciclo di incisioni realizzate dall’artista, per concludersi al Centro Artistico Alik Cavaliere, dove un giardino raccolto e magico ospita gli alberi e i frutti, veri e scolpiti, di Alik.

 

Tutti sappiamo riconoscere una albero o un fiore, tutti sappiamo disegnarli fin da bambini, ma la natura e l’arte di Alik Cavaliere sono in continuo divenire, ci pongono di fronte a enigmi e domande aperte, le cui risposte ciascuno di noi può ricercare nel mito, nel sogno o nella memoria.

INFO
Alik Cavaliere. L’universo verde
Milano
Fino al 9 settembre 2018

INGRESSO GRATUITO

Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi, piazza Duomo, 12
Museo del Novecento, via G. Marconi, 1
Gallerie d’Italia, piazza Scala, 6
Palazzo Litta, corso Magenta, 24
Università Bocconi, via R. Sarfatti, 25
Centro Artistico Alik Cavaliere, via E. De Amicis, 17