Il visionario mondo di Louis Wain: la recensione di una vita elettrica

All’inizio del film “Il visionario mondo di Louis Wain” lo spettatore si chiede incuriosito: ma chi caspita è Louis Wain? E con il passare dei primi minuti, le domande aumentano fino ad arrivare a quella centrale: cosa c’entrano ora i gatti?

Prime Video distribuisce e produce un interessante biopic sulla vita di Louis Wain, un artista britannico dell’età vittoriana. Il lungometraggio, diretto da Will Sharpe che ne cura anche la sceneggiatura insieme a Simon Stephenson, ha come protagonista Benedict Cumberbatch. Il poliedrico attore è affiancato da Claire Foy, conosciuta per il suo ruolo della regina Elisabetta nella serie Netflix “The Crown”, nei panni della prima governante poi moglie del protagonista, e Olivia Colman in quanto narratrice fiabesca degli eventi presentati. “Il visionario mondo di Louis Wain” sembra, di primo acchito, il classico racconto biografico su qualche personaggio degno di nota: in realtà, fin da subito, dimostra la sua caratura originale, profonda, sognante e cupa allo stesso momento. Sarà perché la vita del pittore britannico è stata segnata da numerose sfide o perché la sua estrosa personalità si presta così agevolmente alla narrazione cinematografica, che “Il visionario mondo di Louis Wain” riesce a pieno nel comunicare al pubblico l’anima del suo protagonista, la natura frammentata e solitaria delle sue opere, celata volontariamente, da un patinato stile Kitsch.

Louis Wain è un talentuoso artista, ritrattista, dalle mille idee, costantemente stimolato sia dalle bellezze del mondo esterno che dall’ispirazione del suo unico universo interiore. È il fratello maggiore di cinque sorelle ed è orfano di padre: l’uomo è chiamato a supportare le finanze della famiglia, ma puntualmente manca questo obiettivo. Wain è, invece, perso nell’inseguire i suoi sogni artistici e, ingenuamente, non riesce ad essere un riferimento per le sue sorelle, né dal punto di vista educativo né da quello economico. Il pittore, però, si trova costretto ad accettare un lavoro come illustratore per il giornale London News, quando la famiglia decide di assumere un’istruttrice, Miss Richardson, per seguire l’educazione delle giovani donne. Tra Miss Richardson e Louis Wain scatta subito una scintilla: i due, entrambi incredibilmente impacciati, insicuri e timidi, iniziano una storia d’amore, così intensa, che supera i pregiudizi della famiglia e il vociare del popolo. Lo scandalo dell’amore tra un uomo benestante e una donna di rango inferiore, non troppo giovane, non impedisce Wain di perseguire la felicità quando sposa Miss Richardson, anche se ciò comporta la rottura con le sue sorelle.

Per sei mesi i novelli sposi si godono la meritata serenità, la quotidiana spensieratezza della vita insieme alla persona che ami, che più ti rende felice. Prima che i loro cuori si incrociassero, l’esistenza era segnata da un’ordinaria routine: i colori attorno a loro erano sbiaditi, gli eventi accadevano senza spessore emotivo. L’incontro tra Louis ed Emily (Miss Richardson) dona a due essere umani vissuti sempre ai margini di una società, la chance di essere protagonisti della loro stessa vita, la possibilità di donare l’un l’altro, molto più amore di quello che abbiano mai ricevuto. L’Idilio dura troppo poco ed Emily riceve la peggiore delle notizie, la diagnosi di cancro al seno allo stadio terminale. Improvvisamente la fotografia sgargiante e vivace che ha caratterizzato il film s’incupisce: il mondo agli occhi degli innamorati sembra, ora, una tetra gabbia piovosa, un nemico colpevole del loro amore interrotto.

Nonostante la notizia nefasta, Louis ed Emily trovano il coraggio di continuare con le loro abitudini riponendo in un cassetto nascosto, il brutto male che li ha colpiti. Questo grazie a Peter, un curioso gatto bisognoso di cure, che si aggira nei pressi della loro abitazione: mentre le settimane e i mesi passano, marito e moglie accolgono Peter come un membro della famiglia, scatenando, al contempo, l’ilarità degli amici. Wain, non comprendendo la stranezza di aver addomesticato un gatto, a quel tempo utile solo per uccidere i topi, inizia a ritrarlo in inedite situazioni: Peter da essere un semplice randagio diventa il soggetto preferito dei disegni dell’artista. Grazie ad una rappresentazione antropomorfizzata del felino, alla capacità di Louis di inserirlo in contesti umani e ai colori fiabeschi, un po’ pacchiani, delle sue opere, che il pittore riuscirà a raggiungere una notevole fama nella Londra vittoriana. Le sue illustrazioni di gatti vengono apprezzate dalla borghesia britannica, dagli amanti del lusso giocoso e da quelli dei gatti usciti allo scoperto, in questa inusuale passione. Nel frattempo, però, Emily, l’unico e grande amore della vita dell’eccentrico Louis Wain muore, lasciando l’uomo affrontare una dolorosa perdita. La già precaria salute mentale del pittore si incrina con il passare degli anni e i deliri, le assurde aspirazioni e gli episodi schizofrenici aumentano. Dopo essere ritornato a vivere con le sue sorelle, la famiglia conosce la povertà soprattutto a causa della difficoltà dell’uomo di trarre profitto dalle sue famose illustrazioni. Intanto, anche in famiglia, la situazione si fa sempre più difficile: sua sorella mostra segni di una malattia mentale mentre l’unico in grado di dargli una mano, offrendogli una casa, è il suo capo.

Anno dopo anno, Louis Wain si trasformerà nell’ombra sbiadita di quello che era in passato, un uomo vitale, sognatore e amorevole. La probabile schizofrenia che ha colpito la sua mente l’ha condotto verso un tunnel scuro dove neanche i gatti fiabeschi, frutto della sua immaginazione, sembrano insinuarsi. Nonostante questo, anche per gli ultimi, c’è una possibilità e chi l’ha conosciuto durante la sua massima espressione artistica, non può dimenticarsi di lui. Il benevolo Dan Rider, incaricato di controllare lo stato di reclusione dei pazienti psichiatrici di un ospedale tra cui figura un ormai anziano Louis Wain, riconosce l’artista che aveva incontrato anni addietro durante un viaggio in treno. Mosso dalle sue condizioni, consapevole della paradossale e incredibile vita che ha caratterizzato Louis, decide di trasferirlo in una clinica più ariosa, nel mezzo dei boschi londinesi, dove ci sono perfino i gatti. Questo anche grazie all’aiuto delle sorelle e di tutti coloro che direttamente e indirettamente sono stati colpiti dal visionario mondo di Wain, dalla sua eccentrica arte e dall’amore per i gatti.

Il biopic sull’arista Louis Wain stupisce il pubblico per la dolcezza della sua narrazione: la vita dell’uomo è raccontata come una fiaba malinconica dall’intensa voce dell’attrice Olivia Colman. Il film rispecchia l’eccentricità dell’anima del suo protagonista, grazia ad una fotografia vivace, plastica e una composizione del quadro che ricorda gli stessi magici dipinti dell’artista. Arthur Sharpe firma una colonna sonora incredibilmente coerente con tutti gli elementi del film: ora tetra e pedante ora squillante e curiosa. Cumberbatch, inoltre, si conferma un attore dalle mille sfaccettature in grado di esprimere al massimo la vasta gamma di espressioni e di emozioni di Louis Wain, un uomo tanto naif quanto complesso. Al di là della parabola discendente della sua vita, The Electric Life of Louis Wain (questo il titolo in inglese), racconta teneramente, una storia di riscatto per gli emarginati. Wain, Emily e i gatti altro non rappresentano che la medesima entità: figure lontane dalla morale comune, goffi, solitari, un po’ ridicoli ma con una stupefacente capacità di amare. E se un vecchio Louis Wain, sul finire della vita, considera questa come un fallimento, il pubblico non può concordare con lui: Louis Wain, seppur nella sua più estrema schizofrenia, non ha mai perso.

La chiave del film risiede nelle ultime commoventi parole del signor Rider verso Wain. L’ossessione dell’uomo nei confronti dell’elettricità e di quella sua capacità di raccogliere il passato e perpetrarlo nel futuro, altro non è che esigenza di amore. Il desiderio di ricerca de “l’elettrico” nel mondo e di riprodurlo nei suoi quadri, si tramuta nell’ inesorabile aspirazione di Louis, di amare e di essere amato.

Louis Wain crede che la sua vita sia stata un fallimento, ma la verità è: come si può fallire quando si ama?

E Louis Waine ha amato.